Dalla presidenza della Regione siciliana arriva un comunicato sui problemi dell’irrigazione in Sicilia che ci lascia perplessi. Leggiamolo: “Al nastro di partenza interventi per garantire l’approvvigionamento idrico e rendere più efficienti le reti di distribuzione irrigua nel territorio della Piana di Catania e in tutta l’Isola, per quasi 20 milioni di euro. Il governatore Nello Musumeci ha ricevuto i rappresentanti del Comitato spontaneo agricoltori della Piana, guidati dal presidente Gabriele Bellamacina, per fare il punto sulle opere necessarie a risolvere le criticità lamentate dagli imprenditori agricoli. Alla riunione hanno preso parte anche il commissario del Consorzio di bonifica Sicilia orientale, Francesco Nicodemo, e i dirigenti dell’area tecnica e dell’area agraria del Consorzio 9 Catania, Francesco Fanciulli ed Emilio Cocimano”.
A questo punto parla il presidente della Regione, Nello Musumeci: “Siamo al lavoro al fianco degli agricoltori per risolvere alcune criticità che il territorio etneo, a forte vocazione agricola, si trascina dietro da decenni. Abbiamo raccolto le istanze delle imprese e abbiamo illustrato i primi interventi che l’Amministrazione regionale mette in campo, tramite i Consorzi di bonifica. I vertici degli Enti preposti alla gestione delle reti idriche consortili sono impegnati ad attuare una adeguata pianificazione, ma sappiamo tutti che il settore ha assoluto bisogno di quella riforma che il nostro governo ha già depositato da oltre due anni all’Assemblea regionale siciliana e che, purtroppo, aspetta ancora di essere discussa. I Consorzi debbono tornare nelle mani degli agricoltori e liberarsi dei pesanti debiti che hanno accumulato con gestioni discutibili, facilitate in passato dalla mancanza di controllo da parte della Regione”. Tra gli interventi di cui si è parlato in presenza di Musumeci e in fase di realizzazione, la gara gestita dal Consorzio di bonifica 9, per un importo di circa 1,5 milioni di euro, per le pompe di sollevamento necessarie a immettere l’acqua dell’invaso di Lentini nella rete di distribuzione consortile della Piana di Catania. Un intervento atteso da tempo, necessario per poter finalmente utilizzare le risorse idriche del bacino artificiale. In definizione anche la procedura per il rifacimento della rete irrigua in località Magazzinazzo, finanziata con 2 milioni. È pronto, inoltre, il progetto predisposto dal Genio civile di Siracusa per la pulizia dei corsi d’acqua Gornalunga e Panebianco, con una spesa prevista pari a 1,8 milioni. Infine, è in dirittura d’arrivo un bando regionale per la manutenzione delle reti irrigue, per complessivi 14 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr) Sicilia 2014-2022″.
Non per fare i Bastian contrari, ma il presidente Musumeci non si è insediato dieci giorni fa, ma cinque anni fa! Cinque anni fa erano già noti i debiti accumulati dai Consorzi di bonifica causati da ” gestioni discutibili, facilitate in passato dalla mancanza di controllo da parte della Regione”. Sappiamo benissimo che da cinque anni la gestione dell’agricoltura siciliana è nelle mani di Forza Italia e che – sul fronte dei problemi dell’irrigazione e della gestione dei Consorzi di bonifica – sono stati cinque anni inutili! Però, egregio presidente Musumeci, si poteva intervenire prima, anche perché, da un anno a questa parte, non sono certo mancate le piogge. La Primavera è stata caratterizzata da siccità, soprattutto nella parte orientale dell’Isola; ma non possiamo dimenticare che lo scorso anno, da Settembre e Dicembre, le eccessive piogge hanno anche ritardato le semine del grano! Insomma, con 50 dighe circa presenti in Sicilia e con tutta la pioggia dei mesi scorsi la mancanza di acqua per l’irrigazione nella Piana di Catania è solo un problema di disorganizzazione! Perché non chiama l’assessore all’Agricoltura Tony Scilla e e dirigenti e i funzionari dell’assessorato all’Agricoltura che si occupano di tali tematiche chiedendogli conto e ragione dell’emergenza idrica nella Piana di Catania? Possibile che in Sicilia, soprattutto quando si parla di disfunzioni in materia di agricoltura, non ci siano mai responsabili? Questo benedetto assessorato all’Agricoltura serve alla politica o agli agricoltori?
Anche sulla riforma dei Consorzi di bonifica, egregio presidente, si offende se le diciamo che sono stati cinque anni persi? L’Assemblea regionale non ha voluto approvare la riforma? Però Lei non può venirlo a raccontare solo oggi: ha avuto per cinque anni di tempo per porre la questione al Parlamento dell’Isola. Quello che noi sappiamo è che, oggi, ci sono Consorzi di bonifica dove il personale è senza stipendio da due mesi, da tre mesi e persino da quattro mesi! D’accordo, la gestione irrigua deve tornare agli agricoltori: ma non si può ignorare la questione del personale dei Consorzi di bonifica. Una soluzione la dovete trovare. Qualcuno i debiti pregressi li deve pagare. Infilare la testa sotto la sabbia non serve a nulla. Sappiano anche che il 27 Giugno, a Palermo, dalle 16 in poi, in concomitanza con i lavori del Parlamento siciliano, si svolgerà una manifestazione promossa dai rappresentanti del Sifus e di Altragricoltura. Tema: i problemi dei Consorzi di bonifica. Quindi qualcuno il problema lo sta ponendo e non da oggi. Sempre sui Consorzi di bonifica c’è la questione delle cartelle inviate agli agricoltori con cifre pazzesche a fronte di un servizio spesso carente. I dirigenti di questi Consorzi di bonifica perché hanno inviato queste cartelle? Possibile che, ogni anno, debba andare in scena questa recita che serve solo al Governo per dire: “Vabbé, ora ci pensiamo noi, state tranquilli”. Da una parte il Governo dice che ci vuole la riforma dei Consorzi di bonifica ma la riforma rimane al palo; ammette che bisogna liberare i Consorzi dai “pesanti debiti”, ma non dice chi deve pagare questi debiti; poi i dirigenti degli stessi Consorzi – che non dovrebbero essere estranei alla Regione – inviano le cartelle agli agricoltori invitandoli a pagare cifre esorbitanti, come se gli agricoltori siciliani fossero tutti miliardari e non avessero problemi di produzione, di mercato e anche di siccità. Quanto deve durare ancora questa recita?
Foto tratta da Pizzi Istruments
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