- Siamo sicuri che il Governo e il Parlamento, creando i presupposti per perdere le forniture di gas russo, stiano facendo gli interessi dell’Italia?
- Senza gas russo si dovrebbero interrompere interi cicli produttivi. Forse gli unici ad avere un po’ di respiro sarebbero gli abitanti di Taranto costretti a vivere da oltre 50 anni con i funi dell’acciaieria ex ILVA
- Attenzione alle alte temperature: senza l’energia per rinfrescare l’ambiente i danni potrebbero essere molto gravi, come ha detto lo scorso Gennaio in un’intervista il professore Marco Trapanese
Siamo sicuri che il Governo e il Parlamento, creando i presupposti per perdere le forniture di gas russo, stiano facendo gli interessi dell’Italia?
Si rimane sempre più perplessi da quello che sta succedendo in questi giorni in Italia e dai provvedimenti che Governo e Parlamento dovrebbero adottare. I problemi sono tanti, ma in particolare non possiamo non segnalarne due. Il primo è legato all’energia e, in particolare, al gas russo. Il secondo è legato ai cambiamenti climatici che fino ad oggi sono stati se non ignorati quanto meni sottovalutati. Il gas russo – necessario per far funzionale il 40% dell’economia italiana non è sostituibile, quanto meno nel breve periodo. La novità di questi ultimi giorni è che in Russia, a quanto pare, il presidente Putin non riesce più a frenare le pressioni interne che chiedono di tagliare il gas all’Unione europea. Il discorso è di una semplicità disarmante. Fino a quando si tratta di sanzioni europee alla Russia, da quelle parti fanno finta di niente, anche perché si tratta di sanzioni inefficaci che danneggiano più l’Europa che il Paese di Putin. Quello che i russi non sono più disposti a tollerare sono le armi che i Paesi dell’Unione europea inviano ai militari ucraini: perché sono armi con le quali i militari ucraini uccidono i soldati russi. Da qui la pressione su Putin, da parte del mondo russo, per bloccare il gas russo che va in Europa. Putin, fino ad oggi, ha evitato il blocco delle forniture, ma non ha potuto evitare la riduzione delle forniture di gas. E, a quanto pare, le pressioni sul presidente russo aumentano di giorno in giorno: e sono le pressioni di chi vuole l’interruzione secca delle forniture di gas all’Europa.
Senza gas russo si dovrebbero interrompere interi cicli produttivi. Forse gli unici ad avere un po’ di respiro sarebbero gli abitanti di Taranto costretti a vivere da oltre 50 anni con i funi dell’acciaieria ex ILVA
Dall’altra parte c’è un’Unione europea che, come dice il filosofo e commentatore marxista, Diego Fusaro, dimostra di essere dipendente dai voleri degli Stati Uniti d’America. Invece di trovare una soluzione diversa dalla guerra, non solo in Ucraina si continua a combattere con morti da entrambi i contendenti, ma nel Parlamento italiano c’è anche chi ha la sfacciataggine di affermare – parliamo del Governo di Mario Draghi e dei partiti che lo sostengono – che si mandano le armi in Ucraina per cercare la pace (per la cronaca, anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è d’accordo sull’invio di armi in Ucraina e non è da escludere che i voti dei parlamentari di Fratelli d’Italia potrebbero sostituire i voti che potrebbero mancare dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle). Siamo veramente al ridicolo! E il politico italiano più attaccato da tanti organi di informazione (che di che tipo di informazione?) è il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, uno dei pochi ad opporsi all’invio di armi in Ucraina. Dopo di che assistiamo alla formulazione di proposte, da parte del Governo Draghi, che definire tragicomiche è poco. Il presidente del Consiglio e i suoi Ministri sanno che, continuando a inviare armi in Ucraina, i russi continueranno a tagliare il gas. In queste ore lo stesso Governo italiano propone di ‘risparmiare’ gas. Come? Per esempio, riducendo l’illuminazione nelle città nelle ore notturne. Si parla di due, tre ore di buio a notte. Un’altra proposta che starebbe venendo fuori è il blocco degli impianti a ciclo continuo. Si chiamano a ciclo continuo perché sono imprese che lavorano 24 ore al giorno e, ovviamente, consumano energia. In pratica, si tratta di fermare alcune imprese. Come scrive scenarieconomici.it potrebbero essere fermate le imprese che producono acciaio (detto tra noi, Taranto – città massacrata dall’industria che produce acciaio – respirerebbe, è il caso di dirlo, un po’ di aria pura).
Attenzione alle alte temperature: senza l’energia per rinfrescare l’ambiente i danni potrebbero essere molto gravi, come ha detto lo scorso Gennaio in un’intervista il professore Marco Trapanese
La seconda questione non è meno grave. Si tratta della siccità che sta colpendo alcune Regioni del Nord e del Centro Italia. Ci sono danni enormi all’agricoltura e cominciano ad esserci problemi anche per la fornitura di acqua alle città. Si parla del razionamento dell’acqua, e dell’utilizzazione l’acqua dei laghi. La cosa che viene ignorata è che l’Estate è iniziata oggi e non sappiamo che cosa succederà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Si dà per scontato che il gas, al limite, potrebbe servire in Inverno per fronteggiare il freddo; ma si sorvola sul fatto che lo scorso anno, in Sicilia, sono state raggiunte temperature vicino ai 50 gradi, le più alte temperature registrate in Europa. A gennaio abbiamo intervistato il professore Marco Trapanese, docente universitario di Ingegneria dell’energia elettrica. “La Sicilia l’anno scorso ha fatto il record europeo di temperatura più calda, in provincia di Siracusa (superiore a 50°) – ci ha detto il professore Trapanese -. Un paio di gradi in più e si muore. Se dovesse succedere di arrivare a 54/55 in zone urbane saranno problemi serissimi sociali, sanitari ed economici. Il Coronavirus sembrerà un’esperienza da dilettanti” (qui l’intervista per esteso al professore Marco Trapanese). Quello che stiamo cercando di dire è che il gas potrebbe servire anche in Estate per rinfrescare la temperatura in caso di caldo micidiale. Si chiamano effetti dei cambiamenti climatici…
Foto tratta da Il Riformista
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