- Francesco Cascio, il candidato Sindaco mancato di Palermo mostra i muscoli. Ma…
- A decidere il nome del vice Sindaco di Palermo non saranno né Cascio, né Gianfranco Miccichè, ma sarà la coalizione di centrodestra, che designerà l’esponente di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi
- I voti della lista di Forza Italia a Palermo per il 60-65% sono merito di Edy Tamajo e non di Gianfranco Miccichè
Francesco Cascio, il candidato Sindaco mancato di Palermo, mostra i muscoli. Ma…
Scrive su Facebook Francesco Cascio, già presidente del Parlamento siciliano, già assessore regionale, già parlamentare regionale e già parlamentare nazionale: “Vice Sindaco, oppure? Oppure niente, non sarò in Giunta. Non elemosino. Le promesse si mantengono, soprattutto davanti a Palermo. E io sono già stato abbastanza disponibile”. Sì, Cascio pretende di fare il vice Sindaco di Palermo. Dice che l’incarico gli sarebbe stato promesso. E’ così? A noi non risulta. Sarà stata una promessa fatta nel chiuso delle stanze. Noi ricordiamo bene come sono andate le cose. Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia un po’ dimezza, perché mezzo partito non lo segue, ha lanciato la candidatura a Sindaco di Cascio per il centrodestra. In quel momento Fratelli d’Italia aveva lanciato la candidatura a Sindaco del capoluogo della Sicilia della parlamentare nazionale, Carolina Varchi. E Roberto Lagalla, da parte sua, si era dimesso da assessore regionale per candidarsi alla guida di Palermo. Questo era lo schieramento di partenza del centrodestra cittadino. E stata Carolina Varchi a fare un passo indietro per sostenere Lagalla. Considerato che Fratelli d’Italia ha appoggiato subito Lagalla sacrificando Carolina Varchi e che si avvia ad essere il primo partito in Italia, è chiaro che il posto di vice Sindaco spetta alla stessa Carolina Varchi. Questo si chiama Abc della politica.
A decidere il nome del vice Sindaco di Palermo non saranno né Cascio, né Gianfranco Miccichè, ma sarà la coalizione di centrodestra, che designerà l’esponente di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi
Cascio, da parte sua, non voleva ritirarsi. Anzi ha insistito per fare il candidato Sindaco in alternativa a Lagalla. Poi, a un certo punto, si è ritirato. E l’ha fatto sostenendo che lui sarebbe stato il vice Sindaco in caso di elezione di Lagalla. Tutto a posto, allora? Non esattamente. Perché quando Cascio ha detto di essersi ritirato aggiungendo che sarebbe stato il vice Sindaco, Lagalla lo ha gelato, replicando che decidere il nome del vice Sindaco sarebbe stata la coalizione di centrodestra. Questi sono i fatti che abbiamo letto sui giornali. Oggi Cascio sostiene non senza forzare la ‘lettura’ politica dei risultati elettorali di Palermo che il posto di vice Sindaco gli spetta, perché senza di lui Lagalla non avrebbe vinto. Sostiene che, se si fosse candidato, Lagalla non avrebbe vinto e ci sarebbe stato un ballottaggio: e lui, Cascio, sarebbe andato al ballottaggio. Se le cose stanno così la domanda è semplice: perché Cascio, sicuro di andare al ballottaggio, non si è candidato? Cascio ha alle spalle una grande esperienza politica ed elettorale e non può non sapere che i voti si contano ad uno ad uno dopo le elezioni e non prima: e, soprattutto, non può non sapere che i voti non si contano né non i “se”, né con i “ma”.
I voti della lista di Forza Italia a Palermo per il 60-65% sono merito di Edy Tamajo e non di Gianfranco Miccichè
In un’intervista al quotidiano Live Sicilia Cascio ammette l’ottimo risultato di Edy Tamajo alle elezioni comunali di Palermo. Sbaglia, però, nell’usare i voti dei candidati al Consiglio comunali vicini a Tamajo, nella lista di Forza Italia, come ‘spinta’ alla sua candidatura a vice Sindaco. Infatti i voti li hanno presi i candidati vicini a Tamajo e non i candidati vicini a Miccichè. Se oggi Forza Italia, a Palermo, è il primo partito, lo deve, per il 60-65% al gruppo Tamajo. La verità ‘politica’ – e non la verità astratta – è che Cascio è stato sponsorizzato da quella parte di Forza Italia, targata Gianfranco Miccichè, che ancora in questo momento non ne vuole sapere della ricandidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione siciliana. Mentre il Sindaco di Palermo Lagalla e Fratelli d’Italia sostengono la ricandidatura di Musumeci alla guida della Sicilia. E questo è già un motivo – forse il motivo politicamente più forte, anche se non l’unico – per il quale il vice Sindaco di Palermo non potrà che essere un esponente di Fratelli d’Italia e, precisamente, Carolina Varchi. Quella di Cascio è solo una forzatura che non ha alcuna base logico-politica su Palermo. Semmai potrebbe essere il segnale di una rottura definitiva di Forza Italia targata Miccichè con l’attuale Governo regionale. Ma noi non ci crediamo. A nostro modesto avviso, così come si è ritirato da candidato Sindaco, Cascio non sarà vice Sindaco e andrà a fare l’assessore comunale a Palermo…
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