Oggi, 10 Giugno 2022, ultimo giorno di campagna elettorale delle elezioni comunali. L’occasione per provare a tirare un bilancio, che è negativo. In Sicilia si vota in oltre 100 Comuni. Quasi tutti Comuni con problemi finanziari. Dove le tasse e le imposte pagate dai cittadini, nella stragrande maggioranza dei casi, servono non er fornire servizi agli stessi cittadini, ma per tenere in piedi gli stessi Comuni sempre più traballanti. E’ finita una brutta campagna elettorale e non c’è stato alcun accenno si soldi che mancano nei Comuni. Sono soldi che lo Stato italiano ha scippato alla Regione siciliana, ai Comuni e alle nove ex Province. Scippi sistemativi iniziati in modo blando con il Governo Monti, diventati insopportabili con il Governo Renzi e rimasti tali fino ad oggi, a parte qualche ‘frattaglia’ erogata alle ex Province, enti che ormai si occupano solo di appalti, non essendo più in grado di occuparsi della manutenzione delle strade e delle scuole e di svolgere altri servizi. Ma oggi la riflessione è sui Comuni siciliani. Ci sono Comuni dove si vota che sono esempi di disastri. Il degrado di Sciacca, provincia di Agrigento, è incredibile. E’ il paradigma della decadenza. Oggi a Sciacca una pioggia di intensità medio-alta genera il caos. Al cemento a ruota libera degli anni ’70 e ’80 si aggiunge un degrado idrogeologico che i cambiamenti climatici in corso hanno accentuato. Sulla rete, dopo le piogge, abbiamo visto immagini di Sciacca impressionanti. Situazione ancora più disastrosa a Mondello, borgata a mare di Palermo, dove una pioggia simile a quella che lo scorso anno ha colpito Catania provocherebbe un disastro.
Abbiamo citato due esempi di Comuni dove Domenica si voterà: Palermo e Sciacca. Ma è quasi tutta la Sicilia messa male. I Comuni, come li aveva immaginati don Luigi Sturzo, sono scomparsi. E stanno per essere ulteriormente travolti dal Disegno di legge Concorrenza voluto dal Governo Draghi e dai partiti che lo sostengono: grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali. Assisteremo, di fatto, alla privatizzazione dei più importanti servizi gestiti oggi dai Comuni. Non sarà un processo velocissimo. Se i Comuni avranno i soldi per gestire tali servizi li continueranno a gestire; se non avranno i soldi interverrà lo Stato che li affiderà ai privati. Siccome è lo Stato che ha tolto i soldi ai Comuni e continua a togliere i soldi ai Comuni siciliani, in prospettiva, i servizi di quasi tutti i Comuni della nostra Isola verranno privatizzati. Non tra trenta anni, ma tra due, tre, al massimo cinque anni. E se tanti cittadini non avranno i soldi per acquistare i servizi dai privati? Cavoli loro. Questo, ovviamente, i partiti politici nazionali che, in questo momento, aspettano il voto dei cittadini dei Comuni siciliani non lo dicono. Per ora l’importante è che i siciliani e, in generale, i meridionali continuino a votare grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali e, per certi versi, anche Fratelli d’Italia.
Egregi cittadini siciliani che Domenica voterete, gli esponenti dei partiti politici nazionali vi stanno raccontando come stanno le cose sul PNRR, i 193 miliardi di euro – metà prestiti e metà a fondo perduto – stanziati dall’Unione europea? In ogni caso ve lo riassumiamo noi. I 193 miliardi di euro sono stati stanziati per l’Italia perché in Italia ci sono territori – Sud e Sicilia – che a Bruxelles definiscono “ad obiettivo convergenza”. Significa che il reddito medio dei cittadini è inferiore alla media europea; e significa anche che ci sono ritardi nelle infrastrutture. Dei 193 miliardi di euro – questa l’impostazione comunitaria – il 67% dovrebbe andare a Sud e Sicilia, e il 33% al Nord Italia. Il Governo di Giuseppe Conte prima e il Governo Draghi poi hanno deciso, invece, che il 60% dei 193 miliardi di euro al andrà al Nord e il 40% a Sud e Sicilia. Poi il Governo Draghi ha messo in campo un’ulteriore ‘genialata’: ha messo a bando gli aiuti. Gli aiuti non sono fondo strutturali, sono aiuti e gli aiuti, in quanto tali, non si mettono a bando: vengono erogati e basta. Invece il Governo Draghi di grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali li ha messi a bando. Sapere perché? Perché sanno che i Comuni del Sud e della Sicilia – e gli enti pubblici di Sud e Sicilia – nella maggioranza dei casi non sono in grado di partecipare ai bandi. Così, il 40% dei fondi PNRR assegnati a Sud e Sicilia diventerà 15%, forse il 20%. Come potete notare, grazie al Governo Draghi di grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali i fondi del PNRR, che per il 67% avrebbero dovuto essere assegnati a Sud e Sicilia sono diventati il 20% (e forse il 15%). Già agli agricoltori siciliani hanno scippato 400 milioni di euro di fondi per il rifacimento delle reti irrigue. Motivazione: progetti sbagliati. Meglio così: questi 400 milioni di euro andranno a sostenere gli impianti irrigui di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e noi, in Sicilia, ne siamo felici… Ma di queste storie non si è parlato e non si parla in questa campagna elettorale.
Fine degli scippi? Ma quando mai! Nei mesi scorsi il Ministro grillino e nordista delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha deciso di scippare alle Regioni del Sud e alla Sicilia centinaia di milioni di euro di fondi agricoli per darli alle Regioni del Nord Italia. Sono le risorse del Feasr, sigla che sta per Fondo europeo agricolo di sviluppo regionale (i particolari di questa porcata li potete leggere qui e li potete leggere anche qui). ‘Infastidito’ perché gli agricoltori di Sud e Sicilia protestavano, il Ministro grillino e nordista Patuanelli ha fatto sapere che per le Regioni del Sud e della Sicilia ci sarebbe stata “un’integrazione”. Notare il passaggio neo-colonialista: tolgono agli agricoltori di Sud e Sicilia i soldi, li danno agli agricoltori delle alle Regioni del Nord e alle Regioni del Sud e alla Sicilia danno “l’integrazione”. Ulteriore precisazione: lo scippo dei fondi Fears non si esaurisce non si esaurisce quest’anno, perché il Ministro grillino e nordista ha stravolto la ripartizione dei fondi del Primo pilastro della PAC: ciò significa che, ogni anno, gli agricoltori di Sud e Sicilia subiranno questo vergognoso scippo.
Chiudiamo con l’Autonomia differenziata, detta altrimenti secessione dei ricchi (argomento che potete approfondire qui e anche qui). Circa tre settimane fa la Ministra lombarda di Forza Italia, Mariastella Gelmini, aveva il progetto per mettere in atto, subito, l’Autonomia differenziata. Di che si tratta, in parole semplici? Niente di trascendentale: le Regioni del Nord hanno deciso di ridurre la quota di imposte che pagano per garantire la cosiddetta fiscalità generale. In pratica, alla faccia della Costituzione italiana, hanno deciso di tenersi 70-80 miliardi di euro all’anno che verranno meno alla regioni del Sud e alla Sicilia. Da tre anni ci sono tutti i conti pronti. Le Regioni del Sud e la Sicilia ‘recupereranno’ questi 70-80 miliardi di euro all’anno penalizzando i propri cittadini su scuola e sanità. Per essere ancora più chiari, quando entrerà in vigore l’Autonomia differenziata, i cittadini di Sud e Sicilia pagheranno di più per mandare i figli a scuola (dall’asilo all’università) e pagheranno i ticket sanitari il doppio e, in alcuni casi, anche il triplo. I cittadini siciliani che oggi sorridono e votano per grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva, la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali e anche Fratelli d’Italia capiranno cos’è l’Autonomia differenziata quando andranno a iscrive il bambino a scuola: “Botta ri sali, tutti ‘sti sordi ci vonnu?”. O quando acquisteranno un farmaco pagando un ticket che equivarrà a due terzi del prezzo dello stesso farmaco. Cittadini siciliani dei Comuni dove Domenica prossima si voterà: ve le hanno raccontate queste cose i leader nazionali dei partiti politici nazionali – grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva, la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali e anche Fratelli d’Italia – che sono piombati nei vostri Comuni per chiedervi il voto? I ‘capi’ locali dei partiti politici nazionali vi hanno raccontato dello scippo del PNRR, dello scippo del Feasr, del Disegno di legge Concorrenza e dell’Autonomia differenziata? Ah, dimenticavamo: tre settimane fa i ‘capi’ di tutti i partiti politici nazionali hanno deciso di rinviare l’applicazione dell’Autonomia differenziata. “Prima ci prendiamo il voto dei cittadini del Sud e della Sicilia e poi applichiamo l’Autonomia differenziata, sennò questi non ci votano”. Ve lo raccomandiamo con tutto il cuore, cittadini degli oltre 100 Comuni siciliani dove Domenica prossima si voterà: nella cabina elettorale pensate alla ‘sinistra’, alla ‘destra’ e al ‘centro’ e votate per i candidati del Movimento 5 Stelle, del PD, della Lega, di Forza Italia, di Italia Viva, della ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali e di Fratelli d’Italia, pensate ai ‘grandi valori’ della politica…
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