Non è da escludere che, nei prossimi giorni, Camera e Senato possano riunirsi per esaminare il possibile scioglimento anticipato dell’Assemblea regionale siciliana. Lo si legge in un comunicato stampa diffuso dal presidente del MIAS (Movimento Indipendente per l’Autonomia della Sicilia), Umberto Mendola. Ieri Mendola, insieme con il legale del MIAS, avvocato Giovanni Mattana, ha incontrato il Commissario dello Stato per la regione siciliana, Prefetto Ignazio Portelli. L’incontro si è svolto a Palermo, nella sede del Commissario dello Stato, in Piazza Principe di Camporeale. “L’incontro – si legge nel comunicato – è scaturito da un atto di diffida comunicato dal MIAS al Commissariato dello Stato affinché l’Ufficio si attivasse ai sensi dell’art.8 della Carta Costituzionale Siciliana, finalizzata a ‘dare l’incipit’ alla procedura di scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana per persistente inadempimento nei riguardi dello Statuto Speciale della Regione e la sua conseguente mancata attivazione. Il Presidente Mendola ha risposto a tutte le domande poste dal Commissario dello Stato, Prefetto Portelli, in merito alle motivazioni che hanno ispirato una tale richiesta di natura chiaramente politica, motivando in dettaglio, insieme all’avvocato Mattana, le ragioni che lo hanno portato a formulare una simile istanza mai pervenuta prima agli organi istituzionali dello Stato in Sicilia”.
Abbiamo più volte raccontato il perché i MIAS chiede lo scioglimento anticipato dell’assemblea regionale: “Il Parlamento Siciliano, dal 1946 ad oggi, non ha attuato i principali articoli dello Statuto, soprattutto, quelle norme attinenti ai rapporti finanziari tra Stato e Regione, che fanno perdere alla Sicilia quasi dieci miliardi di euro all’anno ( art.36 – 37 -38 dello Statuto). Inoltre, persistono in violazione dell’art.15 della Carta Costituzionale Siciliana nove Prefetture che SONO SOPPRESSE per norma costituzionale dal 15.05.1946, ma che in realtà operano violando il dettato costituzionale siciliano. A ciò si aggiunga una stima in difetto di una spesa a carico di tutti i cittadini, che si aggira intorno ai 60 milioni di euro annui, per mantenere le nove Prefetture incostituzionali siciliane, come da risposta dell’Ars alla prima interrogazione parlamentare del MIAS”. Da qui la richiesta di scioglimento anticipato dell’Ars. “Il Commissario dello Stato, che ha attentamente ascoltato le argomentazioni del MIAS – leggiamo sempre nel comunicato – si è infine espresso nel senso di voler valutare più in profondità quanto palesato dal presidente del MIAS, Mendola, riservandosi la possibilità di possibili interlocuzioni con Roma in sede governativa, interlocuzioni che potrebbero e dovrebbero preludere ad una successiva fase istituzionale che andrebbe a sfociare nel voto delle Camere riunite per lo scioglimento anticipato del Parlamento Siciliano, secondo quanto previsto dall’art. 8 dello Statuto Speciale. Il Presidente Mendola, ha concluso l’incontro, affermando di essere sempre più determinato alla procedura iniziata dal MIAS e finalizzata allo scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana”.