da @La Comunità TerraeLiberAzione
riceviamo e pubblichiamo
Ricordando criticamente la sconfitta dell’EVIS, deporremo, come sempre, i nostri fiori gialli e rossi sul Sacrario in cui riposano Antonio Canepa, Carmelo Rosano, Lo Giudice e Ilardi – sulla conquistata tomba di Viale degli Uomini Illustri, al Cimitero monumentale di Catania. Il 17 Giugno, da un quarantennio, la Comunità TerraeLiberAzione –coi martiri dell’EVIS- ricorda tutti i Martiri caduti in ogni Tempo per la Libertà del Popolo Siciliano. Sempre Presenti nel nostro Sintimentu, sicula concrezione di Cuore e Cervello. Nel nostro quarantennale lavoro di ricerca sul cammino politico e umano di Antonio Canepa (1908-1945) – il “professore guerrigliero”- abbiamo raccolto una immane quantità di informazioni, che stiamo sintetizzando in libri: il primo è uscito, col titolo: “La RESA dei CONTI del partigiano CANEPA. 1940-1945. La “rivoluzione permanente” della Resistenza Siciliana: dall’antifascismo combattente al partito-armato indipendentista”. Abbiamo ripubblicato diverse volte – l’ultima in edizione contestualizzata e in formato e-book gratuito scaricabile dal sito www.terraeliberazione.net – l’opuscolo “La Sicilia ai Siciliani!”. file:///C:/Users/Utente/Downloads/TerraeLiberazione-Canepa2021%20(3).pdf. Ma c’è molto altro: in realtà un grande lavoro di sintesi, che ci impegna da un quarantennio, è già stato completato: oltre le nebbie storiografiche della seconda Guerra Mondiale. Sarà molto utile per orientarsi in questo Secolo XXI. Una parte verrà pubblicata.
La Tragedia politica e umana del professore Canepa è ancora mascariata dallo Spettacolo coloniale che ha divorato l’Isola del Tesoro riducendola a Colonia di miserabili. Ma la Memoria fertile di Canepa –come capita spesso ai grandi Sconfitti della Storia- corre anche il rischio di essere ridotta a una superficiale e minoritaria mascherina di vanità elettoralistiche e di illusioni ribellistiche. Canepa non è un “mito”: e va Studiato! Il nostro compagno Antonio –che matura la sua praxis in giorni che valgono anni- è martire profetico e precursore del SICILIANU NOVU che cammina, criticamente e operoso, nel Mondo “pandemico” e “guerrafondaio” del Secolo XXI, su un Cammino di LiberAzione organizzato nella CoSCIENZA e animato da una visione profetica: “La Sicilia di domani sarà quale noi la vogliamo: pacifica, laboriosa, ricca, felice, senza tiranni e senza sfruttatori!”. Ed è metafora concreta del Mondo che vogliamo. E sia chiaro: la “Questione Siciliana“ nel Mondo del Secolo XXI non ha soluzioni “ottocentesche”. Li ricorderemo, i nostri compagni partigiani massacrati a Randazzo – nel loro inutile Sacrificio- anche nella sessione di apertura del nostro 11° Cuncumiu che si terrà il 24 giugno a Palazzo Reale a Palermo. La Memoria di quella avventura non va strumentalizzata: il circo “sicilianista” ci prova da decenni… anche ingenuamente: ci siamo abituati.