Servirà, alla fine, la strumentalizzazione dell’anniversario della strage di Capaci andate in scena ieri per indebolire il candidato sindaco di Palermo del centrodestra, Roberto Lagalla? Noi nutriamo qualche dubbio. In politica, in generale – soprattutto nei momenti elettorali – funziona in modo opposto: gli attacchi agli avversari, specie se strumentali, rinsaldano le alleanze. Ma allora perché il centrosinistra di Palermo ha scelto questa via? A parte l’aspetto morale un po’ tragicomico di un centrosinistra che si è auto-cucito addosso il patentino di legalità e antimafia dopo anni non propriamente esaltanti (Antonello Montante-story), argomento del quale ha scritto in modo magistrale Antonella Sferrazza, ci sono altri aspetti che ci sembra quanto mai opportuno sottolineare. Sono fatti che se, da un lato, non giustificano il polverone mediatico sollevato ieri, dall’altro lato lo rendono quasi obbligatorio per uno schieramento politico totalmente privo di rinnovamento e anche per questo – se non soprattutto per questo – a corto di argomenti politici sia nelle elezioni comunali di Palermo, sia nelle elezioni regionali del prossimo Novembre. Quello che leggerete può sembrare paradossale, ma l’unica speranza di aumentare il consenso in Sicilia, per il centrosinistra, è rappresentato dall’enorme numero di percettori del Reddito di cittadinanza presenti a Palermo e nell’Isola. Il problema – per il PD – è che sia a Palermo, sia, con molta probabilità, alle elezioni prossime regionali siciliane ci saranno le liste del Movimento 5 Stelle. Ciò significa che se dovesse scattare il ‘voto di riconoscenza’ dei percettori del Reddito di cittadinanza, ebbene, tale voto andrebbe alla lista grillina. Non a caso, a Roma, stanno provando in tutti i modi ad ‘accoppare’ politicamente Giuseppe Conte. Ma quest’ultimo, nonostante tutto, sta resistendo e, pur avendo contro anche esponenti del Movimento, è riuscito a far presentare le liste in alcuni Comuni, a cominciare da Palermo, proverà a presentare la lista alle elezioni regionali siciliane di Novembre e proverà a presentare la lista alle elezioni politiche del Marzo del prossimo anno. Se si presenterà con il simbolo del Movimento 5 Stelle non è ancora chiaro: ma Conte e chi lo seguirà dovrebbe presentare lo stesso la lista alle prossime elezioni politiche, anche una lista che si richiama al suo nome (che forse avrebbe un impatto ancora più forte, perché tanti italiani credono più in conte che al Movimento 5 Stelle).
Di fatto – questo è il vero messaggio politico – la lista del Movimento 5 Stelle voluta da Giuseppe Conte sarà presente alle elezioni di Palermo. E questo nonostante la presenza di parlamentari grillini che sono andati a sponsorizzare ex grillini candidati in altre liste. La presenza della lista grillina sponsorizzata da Giuseppe Conte alle elezioni comunali di Palermo crea grandi problemi al PD, che alle elezioni comunali del capoluogo siciliano sognava, magari, di inserire i vari esponenti dell’Movimento 5 Stelle nelle varie liste in favore del candidato Sindaco Franco Miceli, sotterrando per sempre l’esperienza del Movimento 5 Stelle. Invece non sarà così. I voti arriveranno – o dovrebbero arrivare – sempre al candidato Sindaco del PD. Ma andranno alla lista grillina. E saranno sempre voti in meno al PD. Questa è solo la prima spina nel fianco del Partito Democratico di Palermo. A questa, infatti, si aggiungono altre due spine: la presenza, in questa competizione elettorale di Italia Viva, che appoggia Lagalla (seconda spina), e la presenza di Potere al Popolo!(terza spina). Esaminiamo ad una ad una la seconda e la terza spina nei fianchi del PD.
I renziani sono ex PD. Il ‘capo’ dei renziani siciliani, Davide Faraone, è addirittura un ex esponente del PD di derivazione comunista. Faraone è pur sempre un parlamentare nazionale, che è stato anche parlamentare regionale e che conosce molto bene il Comune di Palermo. La base politica di Faraone è Palermo e una parte di voti dal PD a Italia Viva li sposterà. E altri voti arriveranno dai candidati di Italia Viva al Consiglio comunale, alcuni dei quali hanno già una provata esperienza elettorale. Difficile dire quanti voti riuscirà a prendere la ista di Matteo Renzi a Palermo: in ogni caso saranno voti tolti al PD.
Siamo arrivati così alla terza spina nel fianco del PD, che a nostro avviso è la più insidiosa: la presenza di una candidata Sindaco, Rita Barbera, in città molto conosciuta e apprezzata; e la presenza della lista di Potere al Popolo! nelle elezioni per il Consiglio Comunale. Un post su Facebook di Tony Pellicane, personaggio molto noto nelle aree più difficili della città (non è esagerato affermare che, negli ultimi cinque anni, lui e Nino Rocca sono stati gli unici ad occuparsi delle circa 2 mila e 500 famiglie dei senza casa della città), capolista di Potere al Popolo! al Consiglio comunale illustra molto bene quello che sta succedendo: “Per oggi avevo deciso di chiudere ma non posso stare in silenzio. Pur di screditare la candidatura a Sindaca di Rita Barbera, quindi anche di Potere al Popolo!, se ne stanno inventando… Ora ci accusano di considerare Miceli come fosse un nemico, quindi di voler favorire La Galla; quindi ci accusano di rischiare di far vincere le destre essendo consapevoli di non andare oltre allo 0,5%. Dico io… ma che problemi hanno i sostenitori di Miceli? Hanno paura di perdere perché non avranno al loro seguito il nostro 0,5%? Ma fatevi la campagna elettorale con tranquillità e parlate di idee e programmi invece di screditare chi la pensa diversamente da voi!”. In realtà, forse per farsi coraggio, i sostenitori di Miceli hanno detto che la candidata Rita Barbera e la lista di Potere al Popolo! non dovrebbero rosicchiare più dello 0,5% al PD. Ancora Tony Pellicane sul “voto utile” (cioè sul voto che dovrebbe essere dato al PD, perché di questo si tratta): “Il voto utile per sconfiggere le destre… ma smettiamola! Palermo è al disastro ed è sotto gli occhi di tutti, le famiglie in emergenza abitativa abbandonate a se stesse e oltre 750 famiglie a cui viene negata la residenza anagrafica, a molte anche quella virtuale, chiedete a loro se hanno voglia di votare gran parte dei soggetti che hanno sostenuto le politiche fallimentari di Orlando (Leoluca Orlando, sindaco di Palermo ndr). Bisogna chiedere il voto LIBERO da qualunque condizionamento, altro che voto utile. Aggiungo che alle famiglie a cui viene negata la residenza anagrafica, anche quella virtuale, non potendo rinnovare i documenti di identità, gli è stato persino negato il diritto al voto. Se per disgrazia dovesse vincere le elezioni Lagalla, è a causa di 10 anni di politiche fallimentari targate Orlando”.
La verità è dalle parti del PD hanno paura della lista di Potere al Popolo! Perché se lo spoglio delle schede delle elezioni per il Consiglio comunale di Palermo sarà regolare potrebbero esserci sorprese. Ricordiamo che cinque anni fa lo spoglio delle schede per le elezioni del Consiglio comunale durò un mese e ne successero di tutti i colori (basta leggere i nostri articoli di cinque anni fa che potete leggere qui). Dieci anni fa durò addirittura due mesi… Fino ad ora il PD è andato avanti senza avere avversari a sinistra. L’ultimo leader di Sinistra con seguito elettorale è stato Fausto Bertinotti. dopo Bertinotti tutte le liste a sinistra del PD sono state solo funzioni per carpire il voto di sinistra e portarlo a sostegno dello stesso PD. Tragica, sotto questo punto di vista, l’esperienza di Palermo. Potere al Popolo! è un’esperienza molto diversa dalle ‘sinistre’ alternative al PD viste fino ad oggi: è una sinistra vera, ancorata al sociale, veramente espressione di ceti popolari ignorati dal centrosinistra. A Palermo, ad esempio, la politica ufficiale, che per cinque anni ha ignorato i senza casa. Poi poi occuparsene in questi giorni di campagna elettorale. Ovviamente non sono credibili. Il timore del PD è che l’eventuale 1,5%-2% di Potere al Popolo potrebbe trasformarsi in 4%-5% alle elezioni regionali siciliane di Novembre. Da qui la disperata campagna del “voto utile”: utile solo al PD, non certo ai ceti sociali – a cominciare dal senza casa – che questo partito ha ignorato.
Resta la domanda iniziale: alla fine, la strumentalizzazione dell’anniversario della strage di Capaci andate in scena ieri per indebolire il candidato sindaco di Palermo del centrodestra, Roberto Lagalla? L’obiettivo dovrebbe essere quello di indebolirlo. Ieri, per esempio, con grande lungimiranza, Lagalla non si è presentato alla commemorazione della strage di Capaci. Se si fosse presentato l’avrebbe sommerso di fischi; non presentandosi h privato i suoi avversari di uno strumento mediatico in più. Tirando le somme, tutto il polverone sollevato ieri – questa la speranza di chi lo ha organizzato – dovrebbe servire a non fare vincere al primo turno Lagalla per poi sconfiggerlo (ma come? tutti insieme contro di lui?) al ballottaggio. Ci riusciranno? Ribadiamo quello che abbiamo scritto sopra: in genere, in politica gli attacchi rinsaldano gli avversari. In più c’è un altro elemento che avrebbe dovuto sconsigliare il ricorso alla strumentalizzazione: e cioè il fatto che tanti cittadini palermitani lamentano la cattiva amministrazione: la vergogna del cimitero di Santa Maria dei Rotoli con le bare accatastate dove capita, la città sporca, le strade e i marciapiedi distrutti, le periferie abbandonate, gli impianti sportivi che cadono a pezzi, i cantieri infiniti che bloccano tante, troppe strade cittadine, monopattini e biciclette che sfrecciano nelle corsie preferenziali di autobus, ambulanze e Taxi, il Tram che gira con le carrozze quasi vuote per tante ore del giorno. il Bilancio comunale on i buchi (la notizia delle ultime ore è che da domani nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie di Palermo, per mancanza di fondi, non sarà più garantita la mensa scolastica, come comunicato nei giorni scorsi dal candidato Sindaco Fabrizio Ferrandelli: altra vergogna). I cittadini chiedono una buona amministrazione, non le chiacchiere fumose sulla legalità!