Finalmente una buona notizia per gli agricoltori italiani. L’Unione europea, bontà sua, ha approvato gli aiuti di Stato pari ad 1,2 miliardi di euro. Sono fondi a sostegno non soltanto dell’agricoltura, ma anche della silvicoltura, della pesca e acquacoltura. Il tutto all’insegna dell’invasione russa in Ucraina. In realtà, s dovrebbe parlare di un’altra ‘invasione’: quella dei prodotti agricoli, spesso di pessima qualità, che ‘invadono’ il mercato italiano e, in generale, il mercato europeo. Ma è noto che nella Ue ultra-liberista e globalista il vero ‘regime’ che comanda è quello dell’ipocrisia. Così si preferisce chiamare in causa la guerra in Ucraina, scusa buona per nascondere e giustificare le speculazioni in corso sul gas, sull’olio di semi e, in generale, sull’aumento dei prezzi dei generi alimentari che la FAO, in realtà, segnala dall’Ottobre dello scorso anno. Così ci teniamo l’ipocrisia e purtroppo anche il liberismo economico, se non altro perché questa volta qualche aiuto concreti arriverà anche agli agricoltori. E anche ai pescatori. Superfluo aggiungere che il caro-gasolio per le imbarcazioni da pesca è un problema che esiste da anni e che la Guerra in Ucraina ha accentuato. Gli aiuti sono stati approvati dalla Commissione europea che prende spunto dai problemi creati dalla guerra in Ucraina. Vi risparmiamo altra retorica.
In che cosa consistono gli aiuti? Sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali o di pagamento, anticipi rimborsabili. E anche la possibilità di ottenere la riduzione o l’esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali. A Bruxelles si sono accorti che il costo dell’energia è aumentato. In realtà, come abbiamo scritto più volte, il costo dell’energia è aumentato ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina che, semmai, ha accentuato una tendenza in atto già da mesi che è frutto di una volgare speculazione. Lo stesso discorso vale per i fertilizzanti, il cui costo è aumentato prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Mentre per i mangimi e il foraggio – oggi carenti – i problemi sono in parte ascrivibili alla guerra in Ucraina e, in parte – in verità in massima parte – sono il risultato di errori commessi dall’Unione europea che non si è mai occupata di sovranità alimentare, anzi, al contrario, ha posto le condizioni per creare la dipendenza dei Paesi della Ue da Paesi esteri.
“Il quadro temporaneo di crisi prevede che gli Stati membri possano concedere i seguenti tipi di aiuti (notizie tratte dal sito Commissione Europea rappresentanza in Italia):
Il quadro temporaneo di crisi prevede pertanto una serie di garanzie
Il quadro temporaneo di crisi sarà operativo fino al 31 dicembre 2022. Al fine di garantire la certezza del diritto, la Commissione valuterà prima di tale data se il quadro debba essere prorogato. Inoltre durante il periodo di applicazione la Commissione valuterà il contenuto e la portata del quadro alla luce degli sviluppi sui mercati dell’energia e sugli altri mercati dei fattori di produzione e della situazione economica generale. Il quadro temporaneo di crisi integra le ampie possibilità di cui dispongono gli Stati membri per concepire misure in linea con le esistenti norme dell’UE sugli aiuti di Stato che, ad esempio, consentono agli Stati membri di aiutare le imprese a far fronte alla carenza di liquidità e a sopperire a un urgente fabbisogno di aiuti al salvataggio. Inoltre l’articolo 107, paragrafo 2, lettera b), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea consente agli Stati membri di compensare le imprese per i danni direttamente causati da un evento eccezionale, come l’attuale crisi”.