Siamo un po’ stupiti – e anche un po’ amareggiati – nel vedere che, in campagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco di Palermo e del nuovo Consiglio comunale, il problema dei senza casa della città, ignorato dalla politica e dalle organizzazioni sindacali negli ultimi cinque anni, sia improvvisamente diventato argomento di campagna elettorale. Noi siamo testimoni che dei senza casa di Palermo, in questi anni, le uniche voci che hanno lottato per difendere e affermare le ragioni delle circa 2 mila e 500 famiglie dei senza casa della città sono state quelle di Tony Pellicane, portavoce del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio dal 2000, da sempre a fianco degli ultimi del capoluogo siciliano, oggi candidato-capolista al Consiglio comunale e di Nino Rocca. Noi nutriamo grandissimo rispetto per il Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari), se non altro perché in questa esperienza è coinvolto anche Nino Rocca, persona che noi stimiamo e apprezziamo da anni in quanto da sempre impegnato nl sociale. Però, sempre con rispetto parlando, noi, in cinque anni, riordiamo le iniziative in favore dei senza casa di Nino Rocca e Tony Pellicane: ma non ricordiamo l’impegno di altre persone o di altri sindacati. Del Sunia di Palermo, se la memoria non ci inganna, ricordiamo qualcosa in relazione all’ex ONPI, poi non ricordiamo molto altro. Magari ci sbagliamo: a questo punto il Sunia di Palermo potrebbe pubblicare i comunicati stampa – che in questi giorni dirama copiosamente – in favore dei senza casa di Palermo a partire dall’Autunno del 2017. Ribadiamo: magari a noi non sono arrivati i comunicati stampa del Sunia dalla Primavera del 2017 ad oggi. Ci piacerebbe essere smentiti.
Intanto leggiamo un comunicato di ieri del Sunia di Palermo, forse un po’ troppo altisonante, su un mancato sgombero: “Annullato lo sgombero programmato per domani mattina (oggi per chi legge ndr) a Brancaccio. Dopo la mobilitazione lanciata dal Sunia e gli appelli rivolti a Sindaco e Prefetto, mamma Consuelo e le sue due figlie piccole resteranno nell’abitazione che domani (sempre oggi per chi legge ndr) avrebbero dovuto lasciare, nell’attesa di soluzioni alternative”. Qui arriva l’auto-celebrazione: “Grazie all’impegno del Sunia, dei comitati e dei cittadini, e anche all’adesione dei candidati a sindaco – dichiara il segretario generale del Sunia Palermo Zaher Darwish – siamo riusciti ad affermare la bontà di un principio che deve essere garantito sempre dalle istituzioni. Ovvero, qualora si debba procedere a degli sgomberi, deve essere garantito il principio del passaggio ‘da casa a casa’. Ai componenti di una famiglia dovrà essere sempre prospettata una valida soluzione abitativa alternativa. Nessuno deve restare per strada e si deve fare in modo che venga assolutamente mantenuta l’unità familiare”. E ancora: “Proprio ieri il Sunia Palermo aveva lanciato la petizione online, sulla piattaforma buonacausa.org, per tutelare due famiglie in emergenza abitativa. Quella di Consuelo e quella di Giuseppe M. che, dopo essersi ribellato a un’estorsione mafiosa, denunciandola, ha subito come atto intimidatorio l’incendio della propria abitazione. La petizione, che aveva tra i primi firmatari il Sunia e la Cgil Palermo, era rivolta al Sindaco e al Prefetto con la richiesta di trovare soluzioni valide per rispondere alle esigenze delle due famiglie”.
Noi abbiamo seguito – con Nino Rocca e Tony Pellicane – lo sgombero delle famiglie di via Savagnone o Piazza Savagnone, naturalmente a Palermo (qui un nostro articolo). Era l’Ottobre del 2018. Non ricordiamo l’intervento del Sunia di Palermo per assicurare il passaggio ‘da casa a casa’. E non ricordiamo alcun intervento della Cgil di Palermo. Invece, leggendo questo comunicato stampa, sembra che Sunia e Cgil siano i grandi protagonisti della lotta in difesa dei senza casa di Palermo! Manca solo che ci vengano a dire che il PD difende i senza casa e poi il ‘Tondo Doni’ della cosiddetta ‘sinistra’ officiale sarebbe completo. Abbiamo raccolto qualche battura da Tony Pellicane: “Che debbo dire? Che l’emergenza casa, a Palermo, va avanti da oltre vent’anni? E che ognuno si guarda il proprio ‘pisello’? Si dovrebbe fare un fronte unico per affrontare questo problema. Ma questo fronte unico non c’è. Quando il Sunia ha convocato i candidati sindaci di Palermo per affrontare l’argomento dei senza casa ho preso parte all’iniziativa. Da parte nostra c’è sempre stata la volontà di dare vita a un fronte unico. Ma questa volontà, ribadisco, non c’è. Non posso non segnalare l’assenza del Comune di Palermo. Totalmente assente rispetto al problema dei senza casa. Tutto è stato delegato alla Prefettura. Noi siamo presenti da anni. Ma non abbiamo mai avuto l’opportunità di incontrare il Prefetto. Oggi so soltanto che le famiglie dei senza casa vengono trattate male. Quanto al Sindaco, ha lo strumento per risolvere il problema in emergenza. Il Sindaco può agire assegnando temporaneamente le abitazioni confiscate alla mafia. Nel passato è stato fatto. Oggi no. Sarebbe interessante chiedersi il perché”.