- La notizia la leggiamo nel report di metà settimana dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi. L’iniziativa del Governo indonesiano ha colpito gli agricoltori, se è vero che il prezzo dei frutti di palma è crollato del 70%
- Il blocco dell’export di olio di palma è stato adottato dal Governo per bloccare una speculazione al rialzo dei prezzi degli oli da cucina
La notizia la leggiamo nel report di metà settimana dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi. L’iniziativa del Governo indonesiano ha colpito gli agricoltori, se è vero che il prezzo dei frutti di palma è crollato del 70%
In Indonesia, centinaia di piccoli agricoltori indonesiani Martedì hanno organizzato una protesta nella capitale Giacarta e in altre parti del quarto Paese più popoloso del mondo, chiedendo al governo di porre fine al divieto di esportazione di olio di palma che ha ridotto le loro entrate. L’Indonesia, il principale esportatore mondiale di olio di palma, il 28 Aprile ha interrotto le spedizioni di olio di palma grezzo e alcuni dei suoi derivati per controllare l’impennata dei prezzi dell’olio da cucina nazionale, sconvolgendo i mercati globali degli oli vegetali”. Così scrive nel report di metà settimana Sandro Puglisi, analista dei mercati internazionali. Noi ci siamo già occupati proprio quando la pagina Facebook di Puglisi, Amici del “Grano Duro di Sicilia, lo scorso Aprile, h lanciato la notizia. La decisione del Governo indonesiano ha generato un po’ di problemi nei mercati internazionali, perché l’olio di palma – nonostante una campagna mediatica negativa – continua ad essere utilizzato in tante aree del mondo.
Il blocco dell’export di olio di palma è stato adottato dal Governo per bloccare una speculazione al rialzo dei prezzi degli oli da cucina
E oggi che succede in Indonesia? Scrive sempre Puglisi: “In una dichiarazione, il gruppo di piccoli agricoltori APKASINDO ha affermato che dopo il divieto di esportazione il prezzo dei frutti di palma è sceso del 70% al di sotto del prezzo minimo fissato dalle autorità regionali. Gli agricoltori indipendenti non sono tutelati dal prezzo minimo, che è fissato attraverso un accordo tra mulini e grandi cooperative. APKASINDO stima che almeno il 25% dei frantoi di palma abbia smesso di acquistare frutti di palma da agricoltori indipendenti dall’inizio del divieto. Con prezzi così bassi, gli agricoltori esitano a raccogliere”. Da quello che si capisce, gli agricoltori indonesiani on sembrano molto contenti del blocco dell’export deciso dal Governo di questo Paese. “Il capo del Ministro dell’Economia Airlangga Hartarto – leggiamo sempre nel report di Puglisi – ha affermato che il divieto rimarrà in vigore fino a quando i prezzi dell’olio da cucina sfuso non scenderanno a 14.000 rupie ($ 0,9563) al litro in tutta l’Indonesia. I dati del Ministero del Commercio hanno mostrato a partire da venerdì che l’olio da cucina sfuso era in media di 17.300 rupie per litro, in calo rispetto a una media di 18.000 rupie a Marzo ma in aumento rispetto a 13.300 a Luglio”. Con molta probabilità – tenendo anche conto dell’andamento del mercato internazionale degli oli vegetali, mercato influenzato dai cambiamenti climatici e dalla guerra in Ucraina – in Indonesia si è innescata una speculazione al rialzo dei prezzi interni che il Governo ha stroncato sul nascere.
Foto tratta da Sky Tg24
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