Alla fine degli anni ’80 del secolo passato i tedeschi – così si racconta – avrebbero deciso di prendersi le miniere di sali potassici della Sicilia. Vero? Falso? A Sala d’Ercole, sede del Parlamento siciliano, alla fine degli anni ’90, i sali potassici siciliani furono al centro di un intervento dell’allora deputato regionale di Alleanza Nazionale, Guido Virzì. Che citò una società austriaca. Alla fine degli anni ’80 chiuse i battenti la miniera di Pasquasia, in provincia di Enna, uno dei pochi esempi di sfruttamento della kainite contenuta nel sottosuolo siciliano (dalla kainite si estrae il solfato di potassio). Da allora ad oggi la Regione siciliana non ha nemmeno provato ad avviare l’estrazione di sali potassici. Perché? Forse perché non sono più siciliani? Che ruolo ha giocato la Germania in questa chiusura della miniera di Pasquasia, evento che ha anticipato di qualche anno l’esplosione di Tangentopoli? Gli austriaci – quante strane combinazioni – li ritroviamo nella Adler, il gruppo che ha realizzato il Resort a Torre Salsa, provincia di Agrigento. Austriaci e tedeschi. Ma i tedeschi sono piombati in Sicilia nel 2016 prendendosi una parte di terreni limitrofi alla Riserva naturale di Vendicari (COME POTETE LEGGERE QUI). Guarda caso, questa zona si trova a due passi dall’isolotto di Capo Passero, oggi in vendita…
Chiudiamo con lo zolfo siciliano, già in crisi ai tempi di Luigi Pirandello. Lo zolfo è una ricchezza. E in Sicilia ce n’è ancora tanto. Sì, ce n’è ancora tanto, ma in Sicilia con le miniere di zolfo facciamo musei… Tutto questo mentre il Canada e l’India esportano zolfo in tutto il mondo. E mentre altri Paesi cominciano a puntare su questi minerale. L’estrazione e la lavorazione dello zolfo è in aumento in tutto il pianeta. Gli studi rivelano che la produzione di zolfo aumenterà nei prossimi anni ed è destinata a diventare una dei principali commerci del mondo.
Questo articolo è tratto da una nostra inchiesta del 2019: Ma la Sicilia è ancora dei Siciliani?