Nel bene e nel mare, stasera, la riunione del centrodestra dovrebbe arrivare alla designazione del candidato sindaco di Palermo. Potrebbe essere una scelta unanime; ma potrebbe anche materializzarsi una rottura. La responsabilità di un’eventuale rottura se la assumeranno coloro i quali non saranno d’accordo sulla designazione. Da quello che si ‘naschia’ in giro, stasera, nel corso del vertice del centrodestra, si dovrebbe arrivare a una sorta di ‘votazione’: chi prenderà più consensi tra i due possibili candidati sindaci – Roberto Lagalla e Francesco Cascio – sarà comunque il candidato del centrodestra. I bookmakers virtuali danno Lagalla favorito. Ribadiamo: l’accordo potrebbe non essere unanime. Ma in caso di mancata unanimità, la minoranza si assumerebbe la responsabilità della rottura. Per quello che si avverte in giro, il vertice dovrebbe dare come responso Lagalla candidato. Bisogna capire cosa decideranno di fare Cascio e i suoi sponsor, che sono Forza Italia targata Gianfranco Miccichè, gli Autonomisti di Raffaele Lombardo, mentre la Lega (che alle elezioni si esenta con il simbolo Prima l’Italia) potrebbe valutare l’ipotesi di rivedere la propria posizione nell’interesse dell’unità del centrodestra.
Insomma, l’orientamento del centrodestra, a maggioranza, dovrebbe essere favorevole a Lagalla. Però non è facile capire come reagiranno Cascio, Miccichè e Raffaele Lombardo. Gli autonomisti di Lombardo, in queste ore, hanno messo in campo una mezza sceneggiata: il ‘ritiro’ del candidato sindaco Totò Lentini. Non è una mossa ‘clamorosa’, perché gli Autonomisti sono alleati di Forza Italia targata Miccichè e, in ogni caso, avrebbero ‘chiuso’ su Cascio. A meno che… E qui i ‘giochi’ si complicano. Se la Lega di Nino Minardo – che è stata abilmente tirata dalla parte anti-Lagalla per questioni regionali (la Lega è contraria alla ricandidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione siciliana) – si dovesse sganciare dall’abbraccio con Miccichè e Lombardo, agli stessi Miccichè e Lombardo non rimarrebbero molte strade. Potrebbero insistere sulla candidatura di Cascio: ma nel caso in cui la Lega dovesse votare Lagalla, quest’ultimo potrebbe anche vincere al primo turno. Miccichè e gli Autonomisti potrebbero decidere di farsi da parte, chiedendo qualcosa in cambio (ma cosa?), anche se Cascio sembra piuttosto convinto di andare fino in fondo. Tra l’altro, con il ritiro di Carolina Varchi – la ormai ex candidata sindaco di Fratelli d’Italia – il discorso vice sindaco sembra chiuso in partenza: il posto andrà a Fratelli d’Italia. Insomma, sembra che tutto ‘congiuri’ per mettere all’angolo Miccichè e Lombardo: quanto meno per le comunali di Palermo lo scenario sembra questo, sulle elezioni regionali di Novembre non è facile fare previsioni, perché l’accordo che si va delineando sembra la ‘chiusura’ su Lagalla candidato sindaco di Palermo, rinviando al caldo estivo le trattative sul candidato presidente della Regione. Volendo, è pur sempre quello che ha ripetuto Miccichè: prima ‘chiudiamo’ su Palermo e poi parliamo della Regione. Solo che Miccichè avrebbe voluto ‘chiudere’ su Cascio, non certo su Lagalla…