Mattinale

Moriremo con la siccità de La Niña o ci penserà la “guerra totale” di Putin con le bombe su Sigonella e sul MUOS di Niscemi?/ MATTINALE 639

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  • Stiamo sottovalutando La Niña, che si presenta per il terzo anno consecutivo? Stiamo sottovalutando la dichiarazione di “guerra totale” di Putin contro l’Occidente industrializzato?  
  • Tra siccità invernale e aumento della temperatura di 40 gradi nell’Antartide
  • Alfonso Luigi Marra: “A questo punto la sola ‘salvezza’ è la catastrofe climatica, che calmerà i bollenti spiriti di questi idioti e psicopatici, anche se subito dopo ci ucciderà”
  • E se domani mattina la Russia di Putin, a ‘botta di sangue’, dovesse interrompere la fornitura di gas all’Europa? Che faranno Ursula von der Leuen, Olaf Scholz e Mario Draghi? 
  • Ricordate cosa ha detto Boris Johnson? Che gli ucraini possono attaccare le città russe. La risposta è arrivata: “Un missile Sarmat e Londra sparirebbe in 202 secondi”
  • A proposito della Polonia che manda armi in Ucraina. E a proposito della Sicilia tra MUOS di Niscemi e Sigonella con i droni suicidi Phoenix ghost 
  • Come si direbbe a Sciacca: ” Ancora cu ‘stu minchia ‘i babbiu?”

Stiamo sottovalutando La Niña, che si presenta per il terzo anno consecutivo? Stiamo sottovalutando la dichiarazione di “guerra totale” di Putin contro l’Occidente industrializzato?  

Le notizie di oggi, 1 Maggio 2022, sono due. La prima l’abbiamo anticipata ieri sera: La Niña, un fenomeno meteorologico che interessa varie parti del mondo, compresa l’area del Mediterraneo, si sta presentando per il terzo anno consecutivo. La seconda notizia arriva dalla Russia, per la precisione, dal presidente Putin: la dichiarazione della guerra totale. L’argomento non sembra essere molto gettonato. Noi invece proveremo a ‘gettonarlo’, cercando di capire il possibile significato della parole di Putin. Cominciamo con il clima.

Tra siccità invernale e aumento della temperatura di 40 gradi nell’Antartide

La Niña, come ha raccontato lo scorso anno il nostro amico Mario Pagliaro, chimico del CNR e appassionato di climatologia e agricoltura, è “il forte raffreddamento della superficie dell’Oceano Pacifico equatoriale dovuto ad un rinforzo degli alisei da Sud-Est”. Questo potrebbe avere ripercussioni vastissime e “potrebbe essere la causa scatenante di intense siccità nel Mediterraneo, interferendo con l’Anticiclone delle Azzorre che durante l’Inverno si colloca nella sua sede intorno alle isole Azzorre, diminuendo la differenza di temperatura Sud-Nord e causando una intensa siccità invernale nel Mediterraneo centro occidentale”. Se ci riflettiamo, qualche caso di siccità invernale è già stato segnalato in alcune aree dell’Europa e, segnatamente, nel Nord Italia con il Po in secca. Un’altra notizia che abbiamo segnalato a fine Inverno è l’aumento di 40 gradi centigradi della temperatura nell’Antartide. Cosa comporterà tutto questo non lo sappiamo.

Alfonso Luigi Marra: “A questo punto la sola ‘salvezza’ è la catastrofe climatica, che calmerà i bollenti spiriti di questi idioti e psicopatici, anche se subito dopo ci ucciderà”

Cambiamenti climatici e guerra nucleare. Sono due argomenti che i Alfonso Luigi Marra, avvocato, già parlamentare europeo, meridionale di genio, ha trattato a fine Marzo e che noi oggi riprendiamo per provare a capire quello che potrebbe succedere con la guerra in atto non solo in Ucraina e in Russia, ma in tutto l’il cosiddetto Occidente industrializzato: “La prima ad essere danneggiata dalla guerra è naturalmente l’Ucraina, che — oltre alla tragedia dei morti e dei profughi — non si riprenderà dalla sua distruzione materiale e morale per decenni. La seconda è la Russia, che essa pure — oltre alla tragedia dei morti — chissà se e quando si riprenderà, non solo dai danni materiali e morali che ha già subito e subirà per le sanzioni, ma soprattutto da quelli che le causerà la presumibile caduta di Putin ed il pressoché certo disastro su tutti i piani che seguirà. La terza ad essere già stata danneggiata è l’Ue, che sta già subendo e più ancora subirà danni per l’interruzione dei rapporti con la Russia. Quella che invece si avvantaggerà della rovina sia dell’Ucraina che della Russia che dell’Europa è l’oligarchia USA, che ne approfitterà per fare ‘la parte del leone’ appropriandosi di tutte e tre le realtà ed usandole per rafforzarsi nello scontro con la Cina. Questo sempre che non scoppi davvero una guerra atomica, cosa non improbabile perché il numero degli esaltati ed il tasso di esaltazione cresce di giorno in giorno. Guerra atomica che, se non diventasse globale, lascerebbe ancora una volta indenni gli USA e soprattutto le relative oligarchie. A questo punto la sola ‘salvezza’ è la catastrofe climatica, che calmerà i bollenti spiriti di questi idioti e psicopatici, anche se subito dopo ci ucciderà. La cultura occidentale ha insomma impiegato 3.400 anni per distruggere l’umanità ma, alla fine, attraverso una delle sue peggiori espressioni — il consumismo di matrice USA — c’è ormai quasi riuscita. 27.3.22, ALM”.

E se domani mattina la Russia di Putin, a ‘botta di sangue’, dovesse interrompere la fornitura di gas all’Europa? Che faranno Ursula von der Leuen, Olaf Scholz e Mario Draghi? 

La dichiarazione di Putin sulla “guerra totale” potrebbe essere l’inizio della guerra atomica? Non lo sappiamo. Ma crediamo di aver capito due cose. La prima cosa è che Putin si è rotto i cabbasisi di avere contro i Paesi dell’Occidente industrializzato ai quali fornisce gas e petrolio. Paesi che si prendono il gas e il petrolio russo e poi inviano armi in Ucraina: armi che servono per ammazzare soldati russi. Seconda cosa. Putin – che alla fine sta difendendo il diritto della Russia ad affacciarsi nel Mar Nero per poter esportare i propri prodotti – potrebbe essersi rotto i cabbasisi nel leggere un giorno sì e l’altro pure che i Paesi europei che si prendono il gas russo e il petrolio russo e inviano armi in Ucraina per uccidere i soldati russi – quindi combattendo indirettamente una guerra contro i russi – si stanno attrezzando per poter fare  meno del gas russo e del petrolio russo. Così Putin, annunciando la “guerra totale” potrebbe, già a partire da domani mattina 2 Maggio, interrompere la fornitura di gas e di petrolio ai Paesi europei che inviano armi in Ucraina per consentire agli ucraini di ammazzare soldati russi. Direte: ma domani mattina il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, verrebbero presi alla sprovvista e non saprebbero cosa fare senza petrolio russo e, soprattutto, senza il gas russo. Immaginate la faccia di Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea? Ma secondo voi, a un Putin con i cabbasisi ‘girati che cosa gliene potrebbe fregare di due Paesi che fanno a gara a mandare armi in Ucraina per dare modo ai soldati ucraini di ammazzare soldati russi?

Ricordate cosa ha detto Boris Johnson? Che gli ucraini possono attaccare le città russe. La risposta è arrivata: “Un missile Sarmat e Londra sparirebbe in 202 secondi”

Tutta qui la dichiarazione di “guerra totale” della Russia? Non esattamente. A quanto pare, la Russia si appresterebbe a mettere in atto la mobilitazione di massa: che significa attivazione della legge marziale e il richiamo dei riservisti. Magari ci sbagliamo, ma sembrerebbe la risposta al presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, che ha chiesto al Congresso uno stanziamento per l’Ucraina pari a ben 33 miliardi di dollari. Quindi 33 miliardi di dollari per portare armi in Ucraina: armi che dovrebbero servire per ammazzare soldati russi. Secondo voi i russi – che di fatto sono sotto aggressione dal 2014 – si lasceranno ammazzare dalle armi americane ed europee? Abbiamo il dubbio che ciò non avverrà. A abbiamo altri dubbi. Su Il Fatto Quotidiano leggiamo uno strano articolo: “La tv di Stato russa Channel One, ’60 minutes’, ha mandato in onda alcuni giorni fa una simulazione, con tanto di mappa con le traiettorie, su come alcune capitali come Parigi, Londra e Berlino sarebbero colpite e distrutte dai missili nucleari. L’estratto della trasmissione è stato tradotto e condiviso da Julia Davis, creatrice di Russia Media Monitor. ‘Un solo missile Sarmat e le isole britanniche non esistono più’ dice Aleksey Zhuravlyov, presidente del partito russo Rodina. ‘Faremmo tabula rasa – prosegue –. Questi missili non possono essere intercettati, le loro abilità in questo sono limitate. Dicono che possono abbatterli, ma vedremo’. Poi vengono mostrate le mappe con le traiettorie e viene calcolato il tempo. ‘Da Kaliningrad a Berlino ci vorrebbero 106 secondi, fino a Parigi 200 secondi, 202 secondi per Londra’”. Anche il Corriere della Sera riporta la notizia: “Un missile Sarmat e Londra sparirebbe in 202 secondi”. Non ci crederete, ma a noi questa sembra la risposta a quel genio di Boris Johnson, il grecista lettore delle Vite parallele di Plutarco che ha detto che gli ucraini possono cominciare a bombardare le città russe.

A proposito della Polonia che manda armi in Ucraina. E a proposito della Sicilia tra MUOS di Niscemi e Sigonella con i droni suicidi Phoenix ghost 

Poi ieri sera abbiamo letto una notizia così, di passaggio. Arriva sempre dal mondo dell’informazione russa. Eccola: “Informazioni non meno interessanti e importanti: oggi (ieri per chi legge ndr) si è saputo che la Polonia ha trasferito 200 carri armati T-72 in Ucraina, che equipaggeranno due brigate di carri armati”. Chissà perché, ma noi, che siamo e restiamo un po’ complottisti, abbiamo messo in relazione questa notizia con il fatto che Putin si potrebbe essere rotto i cabbasisi non solo dei Paesi dell’Occidente industrializzato che mandano armi in Ucraina per consentire ai soldati ucraini di ammazzare i soldati russi, ma anche di quei Paesi – tipo la Polonia, ma non soltanto la Polonia – che lasciano passare dal proprio territorio le armi che arrivano in Ucraina per consentire ai soldati ucraini di ammazzare i soldati russi. Magari ci sbagliamo, ma il retro-pensiero c’è e noi i nostri retro-pensieri siamo abituati a scriverli: non è che con la ‘guerra totale’ la Russia di Putin comincerà a bombardare i carichi di armi prima che tali armi arrivino in Ucraina? Significherebbe che bombarderebbe i Paesi da dove passano le armi prima che tali armi arrivino in Ucraina? Chissà, magari anche i russi hanno strumentazioni militari sofisticate – tipo MUOS di Niscemi – per fare la guerra. A proposito di MUOS di Niscemi: non è che Putin avrebbe cominciato a pensare che certe strumentazioni sofisticate hanno rotto un po’ troppo i cabbasisi alla Russia anche in questa guerra? Non è che si è accorto che i droni suicidi Phoenix ghost vengono manovrati dalla base militare di Sigonella in Sicilia? Un eventuale bombardamento in Sicilia arriverebbe prima delle elezioni comunali di Palermo? Prima che il centrodestra abbia deciso se candidare come sindaco di Palermo Roberto Lagalla o Francesco Cascio? O dopo le elezioni comunali, magari prima che Gianfranco Miccichè, Raffaele Lombardo e la Lega si inciucino con il PD per le elezioni regionali? Quanto dista Grammichele da Niscemi? Vuoi vedere che la guerra e le bombe sul MUOS e su Sigonella ‘rovineranno’ la campagna elettorale siciliana? Mannaggia, speriamo di no…

Come si direbbe a Sciacca: ” Ancora cu ‘stu minchia ‘i babbiu?”

Noi siamo siciliani originari di Sciacca. Sapete come si usa dire a Sciacca quando qualcuno scherza in modo molesto? Si dice così: “Ancora cu ‘stu minchia ‘i babbiu?” (Tradotto: “Adesso ci siamo rotti i coglioni!”). Ecco, la nostra sensazione è che Putin stia dicendo all’Occidente industrializzato – e anche alla Sicilia con il suo bel MUOS e la base militare di Sigonella: Ancora cu ‘stu minchia ‘i babbiu? Finirà tutto tra qualche mese con le alte temperature annunciate con l’aumento della temperatura di 40 gradi centigradi in Antartide e con il Po in secca a Gennaio? O sarà la terza guerra mondiale a mettere la parola fine ‘a ‘stu minchia ‘i babbiu?    

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