Siamo rimasti colpiti da una polemica politicamente paradossale sollevata da Noi con l’Italia – una nuova formazione neo-democristiana ‘riverniciata’ per l’occasione – contro l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro. Pomo della discordia: il sostegno che Cordaro ha annunciato in favore di Roberto Lagalla, candidato sindaco a Palermo. “Con la decisione di sostenere la candidatura a sindaco di Roberto Lagalla – dice Massimo Dell’Utri, coordinatore regionale di Noi con l’Italia – Toto Cordaro si colloca formalmente al di fuori del partito di Noi con l’Italia-Cantiere popolare di cui da oggi, anche da un punto di vista formale, non fa più parte, non rappresentandoci più neanche nella Giunta regionale. Siamo sicuri che avrà la sensibilità politica di dimettersi da assessore. Gli auguriamo ogni fortuna da un punto di vista politico”. Chi legge I Nuovi Vespri sa che abbiamo più volte polemizzato con l’assessore Cordaro. Insomma, non l’abbiamo mai trattato bene. Però questa volta siamo quasi costretti a intervenire per sottolineare l’illogicità politica di Noi con l’Italia.
Cominciamo col dire che Toto Cordaro fa parte, da cinque anni, di un Governo regionale, presieduto da Nello Musumeci, che oggi il partito dove milita, o meglio, dove militava (supponiamo che la parola sia esatta) critica pesantemente. Noi con l’Italia, se non abbiamo capito male, si ritrova alleato della parte ondivaga di Forza Italia siciliana che fa capo a Gianfranco Miccichè (ondivaga perché Gianfranco Miccichè, come a tutti noto, dal 2009 ad oggi è passato dal centrodestra al centrosinistra e viceversa a seconda della convenienza ‘poltronizia’ del momento), con gli Autonomisti di Raffaele Lombardo (altro soggetto specializzato nei ‘salti della quaglia’ da uno schieramento politico all’altro. anche lui a seconda della convenienza ‘poltronizia’ del momento) e con la Lega di Matteo Salvini che, politicamente parlando, sta alla Sicilia come Miccichè e Lombardo stanno alla coerenza politica… I rappresentanti di questi tre soggetti politici – Forza Italia di Miccichè, lombardiani e Lega – un giorno sì e l’altro pure, criticano il Governo Musumeci. E hanno detto a chiare lettere che sono contro la ricandidatura del presidente uscente. Di fatto, si sono collocati all’opposizione.
Cordaro è rimasto a far parte del Governo. Ed è anche logico: se l’assessore Cordaro avesse seguito Noi con l’Italia – che critica il presidente Musumeci e non ne vuole sapere di appoggiare la ricandidatura dello stesso presidente uscente – avrebbe ammesso, implicitamente, di essere un pessimo governante. Perché è proprio questo che dicono i rappresentanti di Forza Italia di Miccichè, della Lega, degli Autonomisti di Lombardo e di Noi con l’Italia: e cioè che Musumeci ha governato male e non deve essere ricandidato. Certo, un assessore regionale che fa parte di un partito che appoggia un Governo, nel momento in cui il suo partito decide di passare all’opposizione, si dovrebbe dimettere. Ma il signor Massimo Dell’Utri non dice questo. Rileggiamo cosa dice il coordinatore regionale di Noi con l’Italia: “Toto Cordaro si colloca formalmente al di fuori del partito di Noi con l’Italia-Cantiere popolare di cui da oggi, anche da un punto di vista formale, non fa più parte, non rappresentandoci più neanche nella Giunta regionale”. Quindi i signori di Noi con l’Italia criticano ad ogni piè sospinto il Governo Musumeci, non vogliono ricandidare il presidente uscente, ma vogliono restare nello stesso Governo? Forse perché anche Gianfranco Miccichè e i leghisti criticano il Governo e si tengono i propri assessori in Giunta, rispettivamente Tony Scilla e Alberto Samonà? Non è un po’ paradossale? Cordaro che, coerentemente, appoggia la candidatura a sindaco di un ex suo collega di Governo sarebbe incoerente, mentre i partiti che criticano il Governo Musumeci e si tengono gli assessorati sarebbero coerenti? Lungi da noi chiamare in causa la morale in politica, con riferimento a Forza Italia targata Miccichè, agli Autonomisti di Lombardo, alla Lega di Salvini e a Noi con l’Italia: non siamo totalmente sicuri per pensare che i rappresentanti di questi partiti, osservando il cielo stellato, possano avvertire la presenza della morale in politica dentro di loro… Però, signori, morale n politica no, ma almeno un po’ di buon senso sì e, magari, un briciolo di logica politica sono richieste! Diceva Pittigrilli: “Per capire i paradossi bisogna essere intelligenti, per seguirli imbecilli”.
Foto tratta da comunicalo.it –