- Non sfugge agli osservatori attenti che i licenziamenti riguarderebbero soprattutto il personale di Palermo
- Ita è una società della Stato italiano nata per fare una brutta fine
- Questa storia dovrebbe andare avanti fino alle elezioni politiche del 2023
- In questa fase, a meno di due mesi dalle elezioni comunali di Palermo, si potrebbe trattare di una sceneggiata elettorale
Non sfugge agli osservatori attenti che i licenziamenti riguarderebbero soprattutto il personale di Palermo
“Ita, che sta subentrando ad Alitalia, è una società dello Stato italiano. Licenziare i dipendenti di Almaviva prima delle elezioni politiche del 2023 sarebbe un autogol di grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali. E, naturalmente, di Cgil, Cisl e Uil”. Così scrivevamo nel Settembre dello scorso anno, ma a quanto pare ci siamo sbagliati. Leggiamo infatti in un comunicato della Cgil di Palermo: “A pochi giorni dalla scadenza della chiusura della commessa di Ita-Covisian, e in assenza di una nuova convocazione del tavolo ministeriale, aumenta l’esasperazione dei 543 lavoratori. Ita continua a sfuggire alle sue responsabilità con un atteggiamento sprezzante nei confronti delle istituzioni – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella -. Ci risulta che ad oggi non abbia risposto alla convocazione della commissione Lavoro della Camera, mentre Covisian non intende rispettare l’accordo firmato in sede ministeriale il 21 Ottobre. I lavoratori e le organizzazioni sindacali continueranno la mobilitazione fino a quando tutti i 543 lavoratori non vedranno garantito il loro futuro occupazionale”. Per la cronaca, la Covisian è la società nella quale è stata ricollocata parte dei dipendenti del call center Almaviva di Palermo. La società inviato alle parti sociali e alle istituzioni competenti la comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo per 221 lavoratori.
Ita è una società della Stato italiano nata per fare una brutta fine
Noi ci siamo occupati sia di Ita che di Almaviva e abbiamo sempre avvertito i lavoratori che gli accordi che li riguardavano, sempre al ribasso, sarebbero culminati in grandi dispiaceri. Ecco cosa scrivevamo il 23 Settembre 2021: “A Palermo, nella vicenda Ita-Almaviva, si sta consumando un grande equivoco. E’ evidente che non c’è una precisa informazione su quanto sta avvenendo in Alitalia, dove è in corso un parziale ma sostanziale processo di smobilitazione. In parole crude: pensare che la società che dovrebbe subentrare ad Alitalia a partire dal prossimo 15 Ottobre – il riferimento è a Ita – possa garantire i lavoratori di Almaviva non è molto realistico: al massimo, potrebbe farlo fino al 2023, poi… Ita sta subentrando ad Alitalia tra mille polemiche, riducendo la flotta degli aerei e tagliando sul personale e sulle retribuzioni dello stesso personale. Per essere ancora più chiari: non solo Ita non assumerà tutti i lavoratori che fino ad oggi hanno lavorato per Alitalia, ma pagherà meno i lavoratori che verranno confermati. I sindacati sostengono che le buste paghe saranno inferiori del 40% rispetto al contratto di settore di Alitalia! Tra l’altro, il piano industriale di Ita prevede assunzioni a chiamate e senza contratto collettivo. I lavoratori di Almaviva di Palermo, che oggi scenderanno in piazza, fanno bene a ricordare che per venti anni hanno lavorato per Alitalia rispondendo alle telefonate degli utenti. Ma è bene che sappiano che Ita non sta lavorando in difesa dei lavoratori: tant’è vero che c’è uno scontro con i sindacati”.
Questa storia dovrebbe andare avanti fino alle elezioni politiche del 2023
Ancora: “E’ bene che i lavoratori di Almaviva sappiano che dietro l’operazione Ita – che peraltro nasce zoppicante e, a nostro avviso, non farà molta strada – c’è il Governo di Mario Draghi. Ed è bene che sappiano, i lavoratori di Almaviva, che Ita non è una società privata, ma una società dello Stato italiano. Quindi se perderanno il posto di lavoro, la responsabilità sarà dell’attuale Governo italiano di Mario Draghi e dei partiti che lo sostengono: Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Vica e Liberi e Uguali. Il fatto che alcuni partiti politici, in queste ore, difendano i lavoratori di Alitalia è solo una presa in giro: perché i partiti che dicono di difendere i lavoratori sono gli stessi partiti che, in Parlamento, sostengono il Governo Draghi che sta ‘pilotando’ l’operazione Ita. Quello che ora diremo non piacerà ai lavoratori di Almaviva di Palermo e della Sicilia: ma noi quello che pensiamo siamo abituati a scriverlo. Non è vero che il Governo Draghi, con l’operazione Ita, consentirà all’Italia di mantenere una propria compagnia aerea di bandiera. L’Unione europea ha già deciso che il settore dei voli aerei italiani – che è uno dei più ambiti del mondo, perché l’Italia è uno dei Paesi turistici più importanti del mondo – deve andare a un gruppo straniero, un po’ come sta avvenendo con le grandi squadre di calcio italiane. Ita è solo un momento di passaggio, prima che la gestione dei voli italiani passi in mani straniere. Questo, con molta probabilità, avverrà nel 2023, dopo le elezioni politiche italiane”.
In questa fase, a meno di due mesi dalle elezioni comunali di Palermo, si potrebbe trattare di una sceneggiata elettorale
Ita sta dimostrando di essere un “momento di passaggio”: quindi non c’è da stupirsi se oggi Ita stia sfuggendo alle proprie responsabilità. Anche in quei giorni si parlava di licenziamenti, proprio come oggi. Nel Settembre dello scorso anno scrivevamo che c sembrava improbabile che gli ex lavoratori di Almaviva avrebbero perso il lavoro prima del 2023, perché si sarebbe trattato di un autogol per i partiti che sostengono il Governo Draghi. Oggi ci sono due possibili scenari. Il primo scenario è il licenziamento perché Ita non vuole più tirare fuori i soldi. Ma a ridosso delle elezioni comunali di Palermo (previste tra meno di due mesi) e delle elezioni regionali siciliane (previste a Novembre) i partiti che sostengono il Governo Draghi – grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali – i darebbero la zappa sui piedi. E allora? E allora non escludendo i licenziamenti – perché Ita è una società nata per chiudere entro i successivi due anni – si potrebbe trattare di una sceneggiata. Non è da escludere che i sindacati e i partiti che sostengono il Governo Draghi diano vita a una recita, facendo credere ai lavoratori di Almaviva che la situazione è critica e che loro si stanno battendo per salvargli il posto di lavoro. In realtà, sono solo interessati ai loro voti per le elezioni comunali e per le elezioni regionali siciliane e, magari, per elezioni politiche del 2023. La nostra – attenzione – è solo un’ipotesi. Però non escludiamo che, con la faccia tosta che si ritrovano, potrebbero aver dato vita all’attuale sceneggiata per potere dire ai lavoratori: “Avete visto? Abbiamo salvato i vostri posti di lavoro”. Che sotto le elezioni non è poi così difficile…
Foto tratta da Palermo – la Repubblica
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