Quattro anni fa un ‘pezzo’ di verità sui ‘buchi’ del Comune di Palermo. Perché oggi è importante battere Forza Italia di Miccichè

26 aprile 2022
  • Sono i disastri finanziari del Comune i temi che dovrebbero essere trattati nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Palermo, non la lotta disperata di Forza Italia di Gianfranco Miccichè che vorrebbe impedire a tutti i costi di fare venire fuori le magagne del Comune di Palermo di cui sono responsabili anche i berlusconiani, che non hanno mai fatto opposizione al sindaco uscente, Leoluca Orlando
  • La scoperta dei ‘buchi finanziari’ fatta quattro anni fa da Giulia Argiroffi e Ugo Forello
  • Già quattro anni fa enormi problemi finanziari per Rap, Amat e Amap
  • L’inghippo nei pagamenti della Polizia municipale

Sono i disastri finanziari del Comune i temi che dovrebbero essere trattati nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Palermo, non la lotta disperata di Forza Italia di Gianfranco Miccichè che vorrebbe impedire a tutti i costi di fare venire fuori le magagne del Comune di Palermo di cui sono responsabili anche i berlusconiani, che non hanno mai fatto opposizione al sindaco uscente, Leoluca Orlando

I consiglieri comunali di Palermo del gruppo consiliare OSO, Giulia Argiroffi e Ugo Forello, rilanciano un loro comunicato sui ‘buchi’ del Bilancio del Comune di Palermo del 26 Febbraio 2018. Argomento molto interessante, sia perché i conti del Comune, da allora ad oggi. non sono migliorati ma semmai peggiorati, sia perché ci troviamo in campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco e del nuovo Consiglio comunale. Una campagna elettorale strana, dove invece di parlare dei problemi della città – segnatamene dei danni prodotti in questi anni ai cittadini e delle possibili soluzioni – si parla dei ‘sogni’ del centrosinistra, che sembra abbia dimenticato di avere distrutto una città nel nome degli appalti ferroviari, e dei problemi del centrodestra, dove Gianfranco Miccichè e i suoi quattro gatti di Forza Italia di Palermo, insieme con una Lega sempre più malconcia e con il solito Raffaele Lombardo debbono eliminare dalla corsa per l’elezione del sindaco tutti i candidati del centrodestra – due in particolare: Roberto Lagalla dell’UDC e Carolina Varchi di Fratelli d’Italia – per prendersi il Comune di Palermo con Francesco Cascio e poi ‘impiombare’ il presidente della Regione uscente, Nello Musumeci, per prendersi anche la Regione, magari alleandosi con il PD come hanno fatto nel 2009 e nel 2012. E lo vogliono fare – questa la novità delle ultime ore – con la ‘benedizione’ di Silvio Berlusconi, che dovrebbe convincere i vertici di Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni) e dell’UDC (Lorenzo Cesa) a rinunciare ai candidati di Palermo con l’impegno di ricandidare Musumeci alla Regione. Facendo finta di non sapere che Miccichè e i suoi sodali, grosso modo a Settembre, si ‘rimangerebbero’ l’impegno dicendo che sarebbero “sopravvenuti altri problemi”. Invece di parlare di cosa fare per una Palermo agonizzante, stremata da una stagione balorda e truffaldina di grandi appalti a ruota libera, della ‘Sindrome di Stoccolma’ di coloro i quali hanno criticato la Giunta di centrosinistra uscente e ora sono candidati con il centrosinistra e di Gianfranco Miccichè e dei suoi accoliti che, come si dice a Palermo, ‘i suvicchiuaria s’hanno a pigghiari il Comune di Palermo, la Regione e la presidenza del Parlamento siciliano per Gianfranco Miccichè. Una politica, quella del centrosinistra e del centrodestra di Palermo, che è un disastro senza fine, morale e materiale.

La scoperta dei ‘buchi finanziari’ fatta quattro anni fa da Giulia Argiroffi e Ugo Forello

Meno male che c’è chi ricorda di avere fatto le battaglie che, ad esempio, che diceva di essere all’opposizione del sindaco Leoluca Orlando non ha fatta. Chi il prossimo 12 Giugno, alle elezioni comunali di Palermo, voterà Forza Italia, si ricordi he sta votando di nuovo per Orlando e per la sua disastrosa amministrazione comunale. Ma andiamo alla denuncia di Giulia Argiroffi e Ugo Forello di quattro anni fa: “A due giorni di distanza dal caso sollevato dal M5S Palermo sugli affidamenti diretti nel settore Cultura (con oltre 3 milioni di euro e 113 ordinanze dirigenziali che hanno distribuito fondi senza bandi pubblici) – scrivevano nell’Aprila del 2018 i due consiglieri comunali, allora nel Movimento 5 Stelle – ancora  il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle scoperchia nel capoluogo siciliano un’altra pentola, ancora più grave, che ha del clamoroso: un rischio di un buco di circa 35 milioni di euro nel bilancio del Comune di Palermo. È questo il valore indicativo della causa che oltre cinquecento agenti di polizia municipale hanno intentato nei confronti del Comune di Palermo. La cosa grave è che nei prossimi giorni (il 10 maggio) si svolgerà la prima udienza e che – ad oggi – non è stato considerato alcun accantonamento di somme nel cosiddetto ‘fondo rischi’. La notizia è di quelle che fa tremare il ‘palazzo’. A ciò, si aggiunge che con la proposta di bilancio consolidato in definizione (si attende solo la relazione dei revisori dei conti), è certo che il disallineamento al 2016 è di circa 42 milioni di euro, dei quali oltre 24 milioni di euro sono ad oggi del tutto sprovvisti di copertura in quanto la Rap, l’Amat e l’Amap hanno rinviato al mittente la richiesta di cancellazione dei crediti contestati”.

Già quattro anni fa enormi problemi finanziari per Rap, Amat e Amap

Già allora si registravano problemi finanziari per le società controllate dal Comune di Palermo: Rap, l’Amat e l’Amap. Onorevole Miccichè: dov’erano i consiglieri comunali di Forza Italia? In spieggia a prendere il primo sole primaverile? E adesso, dopo avere sostenuto i ‘giochi di prestigio contabili’ di Orlando avete pure la sfacciataggine di chiedere il sindaco di Palermo? Onorevole Miccichè: perché non ve ne andate a casa, lei e i suoi candidati? Ma a chi volete darla a bere? Ma continuiamo con il comunicato di quattro anni da di Giulia Argiroffi e Ugo Forello: “Il clima di tempesta e precarietà, infine – scrivevano i due consiglieri comunali quattro anni fa – è ulteriormente aggravato da due importanti circostanze:
– Al 28.03.2018 l’Amministrazione Comunale ha già utilizzato tutte le somme disponibili nel fondo di riserva ex art. 166, comma 2, Tuel per “esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti”. Si tratta di quasi 2 milioni di euro. Quali siano state però le esigenze dell’Amministrazione non è dato saperlo visto che le deliberazioni non contengo gli allegati che indicano preciso ammontare del prelievo e finalità dell’impiego.
– L’anticipazione di cassa nel mese di aprile ha raggiunto la quota di 80 milioni di euro.
A scoprire e rappresentare questo quadro è stato il capogruppo del MoVimento 5 Stelle di Palermo e componente della Commissione Bilancio, Ugo Forello. La situazione debitoria e deficitaria descritta rischia di porre in ginocchio il Comune di Palermo; per la vicenda del mancato versamento delle indennità agli agenti di polizia municipale, invece, i Cinquestelle prepareranno un esposto.
“Siamo di fronte ad una gestione assurda della cosa pubblica – dichiara Ugo Forello, capogruppo del M5S a Palermo – Sembra che l’amministrazione, ed il Sindaco in primis, voglia continuare a fare orecchie da mercante. Ma noi abbiamo il dovere di fronte ai cittadini palermitani di gridare forte e chiaro quale sia la situazione attuale dei conti di Palermo. C’è ad oggi un contenzioso di oltre 30 milioni di euro sprovvisto di copertura e oltre 24 milioni di euro del disallineamento non considerati, anche se esistenti. Non è accettabile questa situazione: che si guardi in faccia la realtà, perché per affrontare e tentare di risolvere un serio probleme, prima è necessario riconoscerlo come tale”.

L’inghippo nei pagamenti della Polizia municipale

E ancora: “MANCATO VERSAMENTO DELLE INDENNITÀ DI MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA DEI SERVIZI AGLI AGENTI DI POLIZIA MUNICIPALE – Dal 2011 al 2015, centinaia di agenti della polizia municipale hanno di fatto esercitato attività ulteriori rispetto a quelle tipiche di polizia amministrativa locale, svolgendo funzioni di polizia giudiziaria, di polizia stradale e di pubblica sicurezza. Tutto ciò era stato richiesto dal Comune di Palermo, attraverso la predisposizione e approvazione di un apposito piano al quale gli addetti della polizia municipale avevano aderito. Gli importi delle indennità da corrispondere sono stabiliti in modo chiaro e determinato in sede di concertazione sindacale (parere favorevole della Conferenza Regione – Autonomie Locali verb. N.2/2003 a seguito del tavolo tecnico fra Ass. Reg. delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, Organizzazioni Sindacali di categoria, l’Anci Sicilia e l’U.R.P.S.). Come risulta evidente dal combinato normativo e dalle circolari regionali, il costo del piano è coperto solo parzialmente dal contributo regionale proveniente dal “fondo per il miglioramento dei servizi” di cui all’art.13 L.R. n.17/1990. I Comuni, infatti, possono (e non devono) deliberare i piani di miglioramento dell’efficienza dei servizi, avendo piena discrezionalità di individuare le finalità e gli obiettivi da raggiungere, il numero di agenti necessari per la realizzazione del piano, la misura e le ore del loro impiego e, quindi, il corrispondente onere finanziario. Il Comune di Palermo negli anni 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015 ha deliberato i propri piani di miglioramento dell’efficienza dei servizi del corpo della polizia municipale, prevedendo contestualmente l’erogazione di un’indennità in favore degli agenti che avessero partecipato alla loro realizzazione. Nei suddetti anni, come detto, più di cinquecento agenti di polizia municipale di Palermo hanno in modo continuo e proficuo partecipato al piano predisposto dal Comune ma, rispetto agli anni 2011, 2012 e 2013 hanno percepito un’indennità di importo inferiore rispetto a quanto risultante dai rendiconti predisposti dall’amministrazione attiva. Con riferimento agli anni 2014 e 2015, non è stata versata alcuna somma, pur avendo il Comune la disponibilità delle somme. Più in particolare, nei primi tre anni presi in considerazione, hanno percepito solo le somme provenienti dal contributo regionale, mentre nel 2014 e nel 2015, il Comune, addirittura, non ha neanche corrisposto la quota di indennità pari al contributo che lo stesso ente locale avrebbe già nella sua disponibilità: corrisponderebbero a più di 30 milioni di euro le somme che non sarebbero state pagate agli agenti.
Senza mezzi termini, il Comune di Palermo rischia il fallimento. Da quanto esposto, emergerebbero elementi di responsabilità contabile e un potenziale (e prossimo) danno di grandissime proporzioni alle casse del Comune, sul quale è bene che indaghi la Procura della Corte dei Conti. Il Comune, infatti, da una parte, non ha accantonato alcuna somma in bilancio con riferimento ai suddetti piani, e ciò avrebbe spianato la strada per la creazione di un debito fuori bilancio di grande entità, e, dall’altra, non avrebbe neanche “girato” alla polizia municipale la somma del contributo regionale”.

La paura matta della vecchia politica di Palermo che vengano fuori i ‘numeri’ reali della crisi finanziaria del Comune di Palermo e di Rap, Amat e Amap

Sul Comune di Palermo, o meglio, sui conti del Comune c’è un’inchiesta della Magistratura, l’attenzione della Corte dei Conti e un’inchiesta – di cui non si sa nulla – della Regione siciliana. Però i protagonisti degli scempi finanziari del Comune di Palermo – gli esponenti del centrosinistra – non parlano. Volete sapere cosa pensiamo noi di questa storia? Che tutto il ‘bordello’ che si sta scatenando in queste ore per carcere di eliminare dalla ‘corsa’ Roberto Lagalla e Carolina Varchi è anche il frutto della volontà – da parte delle vecchia politica cittadina – di fare in modo che al Comune di Palermo non arrivino personaggi ‘fuori dai giochi’, perché con un sindaco fuori dai giochi verrebbero fuori le magagne del centrosinistra e di Forza Italia che, di fatto, hanno governato Palermo in questi anni. Il timore è che saltino fuori i ‘numeri’ del disastro finanziario non soltanto del Comune di Palermo, ma anche delle società controllare dal Comune con rocamboleschi e funambolici ‘disallineamenti’. Non è un caso che, fino ad ora, le abbiano provate tutte per non fare venire fuori le responsabilità dei ‘buchi’ del comune e della cosiddette società collegate allo stesso Comune di politici e burocrati. Per questo è importante battere Gianfranco Miccichè, che oggi è il garante della vecchia politica di Palermo. Battere Miccichè, tutti i suoi candidati al Comune di Palermo e  suoi alleati.

Foto tratta da Palermo – la Repubblica

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