Sul Titanic

Palermo, Francesco Scoma ci ripensa: non sarà il vice di Francesco Cascio (ammesso che quest’ultimo venga eletto sindaco)

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  • Frana la strategia di Gianfranco Miccichè per le elezioni comunali di Palermo

L’alleanza tra Forza Italia di Gianfranco Miccichè è un errore dei leghisti. Non è da escludere che, dopo il ritiro di Scoma, i leghisti – che oggi si chiamano Prima l’Italia – ci ripensino 

Non tutte le ciambelle, si usava dire un tempo, riescono con il buco. E la ciambella preparata da Gianfranco Miccichè, appena messa nell’olio bollente, s’affumò come i cazzilli (crocchette) dei panellari (venditori di panelle e cazzilli e un tempo anche raskatura) distratti di Palermo. Miccichè era riuscito a far ritirare il candidato sindaco di Palermo della Lega-Prima l’Italia, Francesco Scoma, relegandolo al ruolo di eventuale vice sindaco del suo candidato, Francesco Cascio. Ma Scoma ci ha ripensato. Del resto, l’alleanza della Lega-Prima l’Italia con Forza Italia di Miccichè è un errore. Al Comune di Palermo Miccichè è sempre stato, negli ultimi anni, un sostenitore del sindaco uscente, Leoluca Orlando. I leghisti hanno fatto opposizione. L’accordo tra i leghisti di Prima l’Italia e Miccichè – che è comunque politicamente non estraneo al sistema di potere di Orlando – è un errore politico grave che disorienta gli elettori, che dal partito di Salvini si aspettano un’alternativa all’orlandismo. Salvini, il segretario regionale di Prima per l’Italia, Nino Minardo dopo il ritiro di Scoma ci ripenseranno?

 

 

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