“L’astensionismo – aggiunge – non riguarda solo noi, addossarlo solo al M5S è sbagliato. Certamente stare al governo significa assumersi delle responsabilità e questo comporta delle conseguenze. Però i risultati ci sono stati, dal reddito di cittadinanza allo spazzacorrotti, i fondi del Recovery, il tema della transizione energetica, la riforma che ha tagliato il numero dei parlamentari. Occorre anche saperli raccontare”.
La spinta propulsiva di Draghi, secondo il Ministro, “c’è ancora, specie per raggiungere i 100 obiettivi del Pnrr, ci sono riforme da votare e chiudere entro il 30 giugno, sugli appalti, la concorrenza, il fisco, il Csm”. “Come governo – sottolinea – abbiamo deliberato 66 disegni di legge, 49 sono stati votati, tutti sono preceduti da incontri di maggioranza e confronti con le opposizioni. Abbiamo lavorato con temi difficili che non si erano mai visti per la loro urgenza: pandemia, Pnrr, caro energia”.
(ITALPRESS).
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