di Diego Fusaro
Chi accende il condizionatore sostiene la guerra. Chi invia armi in Ucraina sostiene la pace. Ecco alcune scene ordinarie di pensiero unico politicamente e geopoliticamente corretto. Non bastano? Eccone altre, dunque: in Ucraina, nessun oppositore del guitto Zelensky, attore Nato; in Russia, nessun sostenitore di Putin. Ancora: la causa della guerra sta nella follia di un soggetto psicolabile che, novello Hitler, ha letto Dostoevskij ed è stato rapito dalla folle smania di invadere l’Ucraina. Giornalisti e operatori dei media sempre più figurano come successori del sofista tematizzato da Platone. Diffondono la δόξα, l”apparenza” dell'”opinione”. Inducono ad amare le immagini, scambiate per la realtà: è la scena originaria della caliginosa spelonca (“Repubblica”, libro VII). Alla luce del vero, i nuovi sofisti al tempo della società dello spettacolo preferiscono la penombra dell’antro. Sono professionisti della giustificazione della permanenza nell’antro: cave-keepers, con un neologismo che fa il verso al più noto gatekeepers. Occorre ribadirlo con enfasi: la vera lotta non è mai tra le opposizioni proposte dal sistema. È invece tra quelle, da una parte, e la vera opposizione, dall’altra. E la vera opposizione – che il sistema deve occultare – è solo quella che mini la tenuta dell’ordine sistemico, incorporando l’alternativa reale: in questo caso, un ordine multipolare, sottratto alla presa mortifera dell’imperialismo degli USA e delle loro colonie, tra cui UE e Ucraina.