- L’Italia può diventare il primo Paese al mondo per la produzione di gas ‘biologico’: un esempio per tutta l’Unione europea
- In lingua italiana si chiamano flatulenze, in lingua siciliana piriti: sappiate che sono gas che, se alimentati da pranzi e cene a base di fagioli, lenticchie, carciofi, cipolle e lattughe a foglia larga possono risolvere la questione energetica italiana europea…
- Tra l’altro, potrebbe essere l’occasione per fare un bellu piritu al rigassificatore di Porto Empedocle
L’Italia può diventare il primo Paese al mondo per la produzione di gas ‘biologico’: un esempio per tutta l’Unione europea
Abbiamo la presunzione di aver trovato la soluzione per rifornire di gas l’Italia e, forse, anche l’Europa e mettere così fine a quella che il nostro lungimirante Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chiama il “ricatto russo”. Vediamo come stanno le cose e proviamo a illustrare la nostra soluzione ‘bio’: sì, vi anticipiamo che la nostra è una soluzione per il reperimento di metano ‘biologico’ che non prevede distruzione dell’ambiente. Cominciamo con lo stato dell’arte. In questo momento l’Italia dipende dal gas russo e così non va perché tutti sappiamo che il leader russo, Putin, è diventato ‘cattivo’ perché si rifiuta di farsi mettere i missili americani sotto il culo in Ucraina. Quindi basta gas russo, ci dice giustamente il presidente americano Biden. Il capo del Governo italiano, Mario Draghi, ha chiuso un accordo con l’Algeria per avare più gas da questo Paese: ma si è scoperto che l’Algeria è alleata della Russia. Allora Draghi ha deciso di chiedere il gas all’Egitto: ma si è scoperto che non solo l’Egitto è alleato dei russi, ma calpesta anche i diritti umani e il segretario del PD non vuole il gas egiziano Insomma, con ‘sto gas è un gran casino. E allora?
In lingua italiana si chiamano flatulenze, in lingua siciliana piriti: sappiate che sono gas che, se alimentati da pranzi e cene a base di fagioli, lenticchie, carciofi, cipolle e lattughe a foglia larga, possono risolvere la questione energetica italiana e anche europea…
Ecco la nostra proposta per la produzione di gas ‘biologico’. E’ noto che fagioli e lenticchie, soprattutto se mangiati in dosi generose, essendo ricchi di fibre, provocano la produzione di gas nell’umano intestino; la stessa cosa avviene con carciofi, cipolle, lattughe a foglia larga, soprattutto se consumati crudi. Tutti cibi che provocano una grande produzione di gas intestinali. Insomma, quando ci si sede a tavola e si mandano giù fasola, linticchi, carcocciuli, cipuddri e lattuca si piritia alla grande! Da qui l’idea: ormai esistono tecnologie in grado di evitare la – peraltro fastidiosa – diffusione nell’ambiente di questi gas umani. L’idea e il successivo sviluppo tecnologico di questa metodologia di raccolta del gas umano la si deve a uno ingegnere svizzero di origine siciliana che, tornando nel paese dei suoi avi – Sciacca – chiese al cugino perché un tizio di Ribera, cittadina nota per l’agricoltura, si desse tante arie. Al che il cugino gli rispose: “Assalu perdiri, è un piritu unciato“. Lo svizzero chiese ulteriori ‘lumi’ e il cugino motivò così: “A Ribera mancianu assai frutta e verdura e…”. Nasce così, nella mente dell’ingegnere svizzero, dopo aver conosciuto i riberesi, l’idea di raccogliere i gas umani. La tecnologia è semplice: un tubo collegato a ‘u pirtusu r’u culu, a propria volta collegato a un’ampolla che può trovare comodamente posto nella tasca della giacca o appesa alla cintura raccoglie il gas umano (in pratica, i piriti o flatulenze; una speciale valvola consente al gas prodotto di entrare nell’ampolla, ma di non uscire, se non con un’operazione che va fatta la sera, prima di andare a letto, quando l’ampolla va scaricata nella rete del gas. E’ importante, dopo lo ‘scarico’ serale del gas dall’ampolla, riposizionare il tubo ‘nnu purtusu r’u culu, perché di notte – visto che anche a cena è necessaria la porzione di legumi o verdure crude – si produce gas che non va sprecato (anche perché piritiare a letto non è il massimo…). La stessa operazione di svuotamento dell’ampolla va fatta la mattina dopo il lavaggio dei denti (che a quanto pare stimola gli intestini ‘lenti’).
Tra l’altro, potrebbe essere l’occasione per fare un bellu piritu al rigassificatore di Porto Empedocle
La tecnologia proposta può sembrare balzana. Se, però, fate mente locale al fatto che si tratta di 60 milioni di italiani, vi renderete conto di quanta ‘energia’ che si produrrebbe! Altro che rigassificatori e navi metaniere! Tra l’altro, l’Europa . e non solo l’Italia – parte con un grande vantaggio quindici anni o già di lì di grano canadese al glifosato e alle micotossine DON hanno sminchiato gli intestini della stragrande maggioranza degli europei: con tutti i villi intestinali attuppati grazie a una ‘sana’ alimentazione a base di pane, pasta, pizze, dolci e biscotti al glifosato e alle micotossine DON è stato calcolato che gli intestini raddoppiano la produzione di gas intestinali. Insomma, il capo del Governo Draghi e il Ministro degli Esteri e, volendo, anche la presidente della Commissione europea, Ursula, von der Leyen, hanno la soluzione a portata di mano, anzi, per la precisione, a portata di culo…
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal