L’Italia ha tantissimo gas che potrebbe essere estratto e venduto ai cittadini a prezzi bassi. Invece lo acquistiamo all’estero a prezzi elevati e ai cittadini vengono rifilate bollette stratosferiche. Cosa c’è sotto? Abbiamo affrontato questo tema con Domenico ‘Mimmo’ Macaluso, Ispettore onorario dei Beni culturali della Regione siciliana in materia di geologia marina e grande conoscitore dei fondali marini del Mediterraneo. E’ grazie a Macaluso che abbiamo appurato che, in Italia, su mille e 298 pozzi di estrazione di gas, 752 pozzi non sono attivi. Oggi, su scenarieconomici.it leggiamo che il Governo di Mario Draghi, lo scorso Febbraio, ha firmato e applicato il PITESAI “che chiude quasi tutte le esplorazioni ed estrazioni italiane”. PITESAI significa Piano per la Transizione Energetica Sostenibile nelle Aree Idone. E’ stato voluto dal Movimento 5 Stelle. “Quando leggete ‘Transizione energetica’ e ‘Sostenibile – scrive scenarieconomici.it – leggete dipendenza, anzi schiavitù, dalle fonti energetiche importate, che siano russe, americane o algerine. Un legame tanto punitivo per noi, quanto favorevole per i nostri fornitori. In altri Paesi hanno fatto indagini sui finanziamenti russi ai gruppi di pressione ‘Green’, ma in Italia nessuno ha guardato niente… I limiti che impone il documento ha creato non poche complicazioni: su 123 concessioni minerarie, sono ben 108 quelle legate al gas ma oltre il 70% si trovano in aree definite, appunto, non idonee. Di queste, sono già 20 quelle revocate mentre 45 sono ancora in fase di verifica. Il blocco riguarda anche gli investimenti in nuovi pozzi: 42 titoli esplorativi, su un totale di 45 che sono stati presentati, saranno revocati, così come 37 istanze. Appare incredibile, folle, che questo piano sia stato pubblicato proprio quando le carenze di gas si stavano facendo sentire sul sistema produttivo e sulle bollette degli italiani. Perfino gli esperti lo ritenevano un Piano ‘Storico’, nel senso di vecchio, superato, non aggiornato”.
Sembra che il Parlamento italiano si accinga a rivedere questo benedetto PITESAI. Ed è anche logico. La cosa incredibile è questo Piano sia stato firmato lo scorso Febbraio quando erano già note le difficoltà in Italia per il gas: difficoltà – nel senso di super-bollette appioppate a famiglie e imprese italiane – che avrebbero dovuto consigliare il Governo di incrementare la produzione di gas in Italia, non certo di ridurla! E invece, grazie a questo Piano il 70% delle risorse del gas italiano sono state bloccate! Nel Dicembre dello scorso anno Il Sole 24 Ore – il quotidiano della Confindustria – annunciava l’arrivo delle bollette stratosferiche. Ecco cosa scrivevamo il 20 Dicembre scorso riprendendo un articolo de Il Sole 24 Ore: “Rivisti verso l’alto gli aumenti delle bollette di luce e gas. Lo scrive Il Sole 24 Ore, il quotidiano della Confindustria. L’energia elettrica potrebbe schizzare a +48%, il gas +61%. Il giornale riprende le stime di Nomisma Energia, precisando – forse per rendere la pillola un po’ più dolce (ma nemmeno tanto, volendo) – che si tratta di ‘stime approssimative, poiché la decisione sarà costruita sui dati dei prossimi giorni. Però gli andamenti dei mercati degli ultimi mesi lasciano poche speranze ai consumatori’. Insomma, brutte, bruttissime notizie. A quanto sembra di capire, la produzione di energia eolica non brilla, l’energia fotovoltaica in Inverno non va proprio benissimo. Mentre i russi ‘giocano’ un po’ sul metano. Il risultato – proprio per la crescita repentina del prezzo del metano – è che nel territorio italiano potrebbero riprendere a pieno ritmo le ricerche di gas metano. cosa, questa, non esattamente piacevole per il Mediterraneo”. Forse il Governo Draghi dovrebbe spiegare il perché dell’adozione di un provvedimento – PITESAI – che ha solo danneggiato i cittadini italiani.
Foto della mappa dei giacimenti di gas in Italia tratta da Geopop