“È stato confermato quanto scritto dal Wall Street Journal, ovvero il fatto che il cancelliere tedesco Scholz, il 19 Febbraio, propose a Zelensky un accordo per mantenere la pace in Ucraina da siglare insieme a Putin e Biden che stabilisse la non adesione del Paese alla NATO. Il protagonista però, da eroe quale è rifiutò, condannando il suo popolo agli orrori della guerra sotto il motto di Biden: combatteremo i russi fino all’ultimo ucraino. Nel frattempo Stati Uniti e Inghilterra si stanno dando un gran da fare per far calare il sipario sull’ONU dopo il grande clamore suscitato dalle dichiarazioni di Rosemary Di Carlo, sottosegretario generale alle Nazioni Unite, il quale parlando al Consiglio di Sicurezza prende di mira Zelensky denunciando i crimini di guerra commessi dai militari ucraini emersi dall’indagine ONU come stupri, violenze e uccisioni di civili (link nei commenti)”. Così scrive sulla propria pagina Facebook il giovane economista siciliano Luca Pinasco. La notizia confermata circola già da tempo. Il quotidiano d’informazione il FarodiRoma del 7 Aprile scorso riporta una dichiarazione di Rosemary Di Carlo: “Ci sono denunce di violenze sessuali e stupri da pare delle forze ucraine e delle milizie della protezione civile di Kiev… accuse credibili” sull’uso della Russia di “munizioni a grappolo in aree popolate”, bombe vietate dalle convenzioni internazionali se fatte cadere in aree civili. Tuttavia la sottosegretaria dell’Onu ha precisato che “anche le forze ucraine hanno usato tali armi” e “sono oggetto di indagine”.
Ancora il FarodiRoma: “La missione di monitoraggio dei diritti umani dell’Onu in Ucraina sta verificando queste accuse. Le vittime di violenze sessuali e degli stupri sarebbero dei civili ucraini. Per milizie della protezione civile si intendono presumibilmente anche i gruppi armati neonazisti. Di fatto non esiste Paese al mondo che abbia un reggimento come Azov, inquadrato a pieno titolo all’interno della Guardia nazionale ucraina, con simboli che ricordano apertamente il nazismo. Il movimento Azov è stato fondato nel 2014 da Andriy Biletskyj (ex leader del gruppo neonazista ucraino Patrioti d’Ucraina) durante la battaglia per il controllo di piazza dell’Indipendenza, a Kiev, e la rivolta chiamata Maidan contro il presidente eletto Viktor Janukovič, vicino alla Russia. Nel 2010 Biletskyj ha dichiarato che un giorno sarebbe toccato all’Ucraina ‘guidare le razze bianche del mondo in una crociata finale contro gli untermenschen (subumani) capeggiati dai semiti’”. Piaccia o no, l’Occidente industrializzato è schierato anche con i nuovi nazisti.
Dal fronte di guerra viene fuori la notizia che una pubblicazione della CNBS, citando una fonte del Pentagono, riporta che l’amministrazione Biden sarebbe pronta a fornire all’Ucraina armi per consentire a questo Paese di colpire gli aeroporti militari russi. “Il che – commenta Sputnik Italia – aumenterà le possibilità delle forze armate ucraine di resistere a una nuova offensiva”. Non sappiamo se in Italia i nostri governanti che, insieme ad altri Paesi europei e agli Stati Uniti, continuano ad inviare armi in Ucraina, pensino veramente di colpire indirettamente la Russia senza pagarne le conseguenze. E non ci riferiamo soltanto alle conseguenze economiche, ma anche militari. Sul gas, per esempio, non possiamo che ammirare la pazienza dei russi e, soprattutto, del presidente Putin, che ancora fornisce il gasa chi – di fatto è così, con riferimento all’Unione europea – fornisce armi agli ucraini per uccidere soldati russi. Il tutto avendo anche la prova è è stato il presidente dell’Ucraina Zelensky a volere la guerra a tutti i costi, rifiutando la neutralità. A meno che non dobbiamo dare per buono il rincretinimento generale che ha colpito l’Occidente, in base al quale la libertà di un popolo – in questo caso del popolo ucraino e del suo presidente – consisterebbe nell’entrare a far parte della Nato, magari consentendo agli americani di piazzare i missili sotto il ‘culo’ dei russi, proprio come fecero i russi con gli americani nel 1960 a Cuba!
Vorremmo ‘tranquillizzare’ tutti, a cominciare dal grecista Boris Johnson, quello che se ne va a fare riunioni di guerra in Ucraina con Zelensky. I lettori de I Nuovi Vespri sanno quanto noi ‘amiamo’ gli inglesi che nel 1860 hanno svenduto il Sud Italia e la Sicilia al Piemonte. Tuttavia non li ‘amiamo’ così tanto da considerare positiva un’eventuale reazione russa a un’eventuale invasione dell’Occidente nella stessa Russia. Perché inviare armi all’Ucraina per colpire gli aeroporti militari russi è una dichiarazione di guerra. La nostra impressione è che americani, inglesi e la stessa Unione europea pensino di fare la guerra alla Russia, a tutti i livelli, senza pagare il ‘dazio’. Non ci sono dubbi sul fatto che se tutto l’Occidente comincerà ad armare l’Ucraina il livello della guerra salirà; ma pensare che non ci saranno conseguenze per tutti, anche per l’Europa – non soltanto economiche, ma anche militari – ci sembra da stupidi. Le armi – anche le armi nucleari – li ha anche la Russia, che peraltro, lo si è visto all’ONU, non è affatto sola al mondo. I missili arrivano dovunque: e possono arrivare anche a Londra e in Italia. Soprattutto in Sicilia, dove non mancano gli obiettivi sensibili, dalle basi militari americane al MUOS di Niscemi. Ci rivolgiamo anche al presidente della regione siciliana, Nello Musumeci: presidente, veda che qui giocano a fare la guerra, è bene che tutti cominciamo a mettere nel conto quello che potrebbe succedere. Anche perché, se entriamo in guerra, ricordiamoci che, dall’Africa, arriva in Sicilia il gas che prende la via per l’Italia…