- Il richiamo al noto adagio siciliano sta a significare che per il primo cittadino si è chiusa la sua lunga avventura politica al Comune di Palermo
- I cittadini pagheranno lo stesso i ‘buchi’ lasciati dall’attuale amministrazione comunale: se ne parlerà dopo le elezioni comunali
- Sabrina Figuccia: “I veri e unici responsabili dell’attuale disastrosa condizione del Comune sono il sindaco e i suoi assessori”
- Ugo Forello: dimissioni immediate del sindaco
- Questa volta persino i renziani hanno fatto vera opposizione. Le dichiarazioni di Igor Gelarda e Fabrizio Ferrandelli
- Carolina Varchi: “Credo che vogliano soltanto allontanare il rischio di essere chiamati a rispondere delle proprie responsabilità come amministratori, cosa che il dissesto comporterebbe in automatico”
- Cgil, Cisl e Uil
Il richiamo al noto adagio siciliano sta a significare che per il primo cittadino si è chiusa la sua lunga avventura politica al Comune di Palermo
Si chiude nel peggiore dei modi l’éra di Leoluca Orlando sindaco di Palermo. E si chiude con la scontata ‘bocciatura’, da parte del Consiglio comunale in uscita, del raddoppio dell’addizionale Irpef. Aliquota che, già da quest’anno, sarebbe passata da 0,8% all’1,61%. Esito scontato, perché a due mesi dalle elezioni comunali, con i consiglieri comunali uscenti quasi tutti ricandidati, il voto favorevole sarebbe stato un clamoroso autogol. In realtà, il ‘no’ di Sala delle Lapidi – la sede del Consiglio comunale di Palermo – era previsto per la scorsa settimana, quando i consiglieri comunali riconducibili, bene o male, al sindaco – orlandiani, PD, Movimento 5 Stelle – sono letteralmente ‘scappati’ dall’aula. Dove sono rimasti in 15 che hanno votato no. Votazione inutile, perché il regolamento prevede che in aula, per rendere valida una votazione, debbono essere presenti 16 consiglieri comunali su 40. Oggi, però, le cose sono andate diversamente: a Sala delle Lapidi erano presenti 26 consiglieri comunali. La Giunta ha proposto il ritiro della delibera, forse per prendere tempo. Richiesta respinta. Così si è andati al voto: in 17 hanno votato no, 3 i voti a favore e 6 gli astenuti. Addizionale Irpef inchiummata (per i non palermitani ‘bocciata’)
I cittadini pagheranno lo stesso i ‘buchi’ lasciati dall’attuale amministrazione comunale: se ne parlerà dopo le elezioni comunali
In realtà, l’aumento dell’addizionale Irpef arriverà lo stesso, perché con l’attuale legislazione italiana piegata alle regole dell’Unione europea a pagare saranno i cittadini di Palermo. Cosa che avverrà dopo le elezioni comunali, quando i ‘buchi’ del Bilancio comunale verranno, mettiamola così, ‘ereditati’ dal nuovo sindaco e dalla nuova amministrazione comunale. Peraltro, i ‘buchi’ del Comune di Palermo – dei quali non si conosce la vera entità – non sono dovuti a un indebitamento verso terzi (per esempio, i fornitori, come al Comune di Napoli): questi ci sono pure e vengono ogni anno pagati con i debiti fuori Bilancio; l’indebitamento del Comune di Palermo è in buona parte strutturale, dovuto a un eccesso di dipendenti (del Comune e delle società controllate dal Comune) e dal disastro economico provocato dalla gestione dei 15 Km di Tram. Con il Piano di rientro proposto dall’attuale Giunta da Roma sarebbero arrivati 180 milioni di euro da restituire con un mutuo ventennale che avrebbero pagato i cittadini. Finirà comunque così. Qualche novità potrà emergere dall’inchiesta della Magistratura ordinaria sui conti del Comune di Palermo e dall’azione della Corte dei Conti.
Sabrina Figuccia: “I veri e unici responsabili dell’attuale disastrosa condizione del Comune sono il sindaco e i suoi assessori”
Le reazioni. Non sappiamo cosa farà il sindaco Orlando. A rigor di logica politica si dovrebbe dimettere. Ecco Sabrina Figuccia, consigliere comunale uscente della Lega, che adesso ha cambiato sigla e si chiama Prima l’Italia: “Oggi il sindaco Orlando si è beccato un bel ko tecnico dal Consiglio comunale che, con 17 voti contrari, ha bocciato la scellerata delibera con la quale voleva aumentare le aliquote dell’Irpef. Malgrado il bizzarro tentativo del sindaco di modificare a Sala delle Lapidi la delibera sull’aumento dell’Irpef, proponendo aliquote diverse in base al reddito, i partiti dell’opposizione non si sono fatti prendere in giro da questo tentativo dell’ultimo secondo e hanno tirato dritto bocciando l’aumento. Se il sindaco avesse davvero voluto modificare questa delibera, ha avuto ben 10 anni di tempo per farlo, ed invece ha cercato questo sotterfugio per mettere pesantemente le mani nelle tasche dei palermitani. Ai cittadini è chiaro come il sole che i veri e unici responsabili dell’attuale disastrosa condizione del Comune sono il sindaco e i suoi assessori, bravi soltanto a portare Palermo sull’orlo del baratro, anzi con un piede e mezzo nella fossa”.
Ugo Forello: dimissioni immediate del sindaco
Ugo Forello, eletto al Consiglio comunale nel Movimento 5 Stelle, oggi nel gruppo consiliare OSO insieme con Giulia Argiroffi, che ha sempre criticato il Piano di rientro, non fa sconti: “Non saranno i cittadini a dovere pagare ancora i disastri dell’amministrazione Orlando. La bocciatura della proposta di aumento delle tasse è avvenuta in maniera trasversale in un’aula consiliare condizionata da pressioni mediatiche e ha decretato il fallimento della sua amministrazione dopo avere registrato anche l’abbandono della nave, ormai alla deriva, anche da parte dei fedelissimi, quelli ufficiali e quelli travestiti. La decisione di oggi è il risultato di una condotta colpevole e scellerata del sindaco che ha causato negli ultimi anni un buco di oltre 275 milioni di euro e che ha deciso di non intraprendere e condividere con il Consiglio alcun percorso di vero risanamento della macchina comunale, delle partecipate e dei servizi. L’aumento delle tasse ai cittadini, così stando le cose, sarebbe stato solo funzionale ad alimentare il sistema clientelare e di sperperi di Orlando. Pertanto ne chiediamo le sue immediate e definitive dimissioni da Sindaco di Palermo”.
Questa volta persino i renziani hanno fatto vera opposizione. Le dichiarazioni di Igor Gelarda e Fabrizio Ferrandelli
Anche i cinque consiglieri comunali del gruppo di Italia Viva hanno votato contro l’aumento dell’addizionale Irpef. Bisognerà capire se adesso se i renziani di Davide Faraone continueranno ad andare per i fatti propri (magari sostenendo la candidatura a sindaco di Roberto Lagala) o se confluiranno sulla candidatura di centrosinistra di Franco Miceli. Il voto di oggi lascerebbe pensare alla prima ipotesi, anche perché Renzi non è in grande sintonia con il PD. Questa volta in aura era presente il consigliere comunale della Lega-prima l’Italia, Igor Gelarda, che syu Facebook commenta: “Non saranno più i cittadini palermitani a pagare le devastazioni fatte dal sindaco Orlando: Bocciato in aula aumento Irpef. Nessuno metterà le mani in tasca ai palermitani. Questa mattina è stata bocciata la delibera che prevedeva il raddoppio dell’addizionale Irpef per i palermitani. Una delibera che stava alla base di un Piano di riequilibrio assolutamente farlocco e privo di qualsiasi fondamento. Io non sono per il partito del dissesto Ma non si può neanche continuare a navigare a vista come ha continuato a fare questa amministrazione comunale. Si è trattato dell’ennesimo tentativo di mettere le mani in tasca ai palermitani. Ma questa volta il Consiglio ha detto no. Resta una sola cosa al sindaco Orlando, sindaco di questa città che lui ha portato al fallimento, di dimettersi ancora prima che si voti a Giugno. Come pure dovrebbero dimettersi tutti gli altri attori ti hanno portato la città a questo punto cioè gli assessori della sua giunta. Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale di +Europa, parla di “il blitz fallito”. E aggiunge: “Venerdì Orlando e la sua maggioranza sono scappati dal Consiglio comunale facendo saltare il numero legale al momento di votare la delibera che avrebbe bocciato il raddoppio dell’addizionale Irpef per i cittadini di Palermo. Oggi hanno cercato invece di ritirare la delibera, per poi ripresentarla e aggirare l’ostacolo. Non ce l’hanno fatta: bocciata sia la delibera che la richiesta di rinvio”.
Carolina Varchi: “Credo che vogliano soltanto allontanare il rischio di essere chiamati a rispondere delle proprie responsabilità come amministratori, cosa che il dissesto comporterebbe in automatico”
Sulla vicenda interviene anche Carolina Varchi, parlamentare nazionale e candidata sindaco a Palermo di Fratelli d’Italia. “Il Consiglio comunale ha bocciato la delibera di aumento dell’addizionale comunale Irpef con soli 3 voti a favore, sintomo che la maggioranza che ha sostenuto Orlando non esiste più. La sinistra palermitana è ormai all’angolo e le prossime elezioni ne sanciranno l’uscita di scena. Adesso abbiano almeno il coraggio di portare in Consiglio una delibera che sia in grado di sorreggere il Piano di riequilibrio, se davvero son convinti che sia meglio del dissesto per via di questa elemosina che Orlando ha ottenuto da Draghi. Io credo che vogliano soltanto allontanare il rischio di essere chiamati a rispondere delle proprie responsabilità come amministratori, cosa che il dissesto comporterebbe in automatico. Bene hanno fatto i consiglieri di Fratelli d’Italia a votare contro questa delibera, la nostra posizione è chiara nei confronti degli elettori: no all’aumento delle tasse, l’amministrazione non può far pagare ai cittadini le proprie incapacità”.
Cgil, Cisl e Uil
Intervengono anche i segretari generali di Cgil Palermo Mario Ridulfo, Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Uil Sicilia Palermo Luisella Lionti: “Esprimiamo nuovamente preoccupazione per la città, a causa del voto in Consiglio comunale che ha determinato la mancata presentazione del Piano di riequilibrio del Comune di Palermo. Sebbene anche da noi sia stato considerato insufficiente, perché i 180 milioni di euro previsti sono pochi a fronte dei bisogni della città, il piano di riequilibrio è evidentemente uno strumento propedeutico per evitare il dissesto finanziario, se accompagnato da altre intenzioni ed azioni. Noi – aggiungono Ridulfo, La Piana e Lionti – continuiamo a sostenere la necessità di un patto trasversale alle forze politiche e tra quanti si candidano a governare la città. Sosteniamo l’idea che occorre definire un Patto per Palermo, un accordo politico da costruire in primis con i cittadini e poi con il governo nazionale. Purtroppo, invece, prevale, e non da adesso, una politica del tanto peggio tanto meglio, che porta la città direttamente al dissesto con il paradossale effetto – che oggi il Consiglio comunale voleva evitare – del conseguente aumento delle tasse, della diminuzione dei servizi già gravemente insufficienti, di un generale peggioramento delle condizioni della qualità della vita dei palermitani e della incertezza futura per i dipendenti del Comune e delle Partecipate”.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal