“Al momento non è un’ipotesi oggetto di discussione nell’Ue, ma la situazione si sta modificando sotto ai nostri occhi. La pace o star tranquilli con il condizionatore acceso tutta l’estate, cosa preferiamo? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”. Si rimane sbigottiti ascoltando queste parole pronunciate ieri dal capo del Governo italiano, Mario Draghi. Gli europeisti-liberisti pensano che l’energia – in questo caso prodotta con il gas russo e magari con il petrolio russo – serva solo all’economia, mentre l’uso del condizionatore sarebbe un sollazzo. Ma lo sanno cosa è avvenuto lo scorso anno nel mondo? Lo sanno che, in alcune aree del Canada, si è passati dai – 50 gradi centigradi in Inverno a + 50 gradi in Estate, con un’escursione di 100 gradi? lo sanno che la siccità, lo sorso anno, ha distrutto il 50% della produzione di grano in Canada e il 40% della produzione di grano negli Stati Uniti? Noi, in Sicilia, lo scorso anno, per due mesi – Luglio e Agosto – abbiamo avuto temperature quasi bloccate a 40 gradi, con punte di 50 gradi in alcune aree della nostra Isola, con incendi che hanno incenerito quasi 80 mila euro di boschi. In pratica, in Sicilia sono state registrate le più alte temperature d’Europa. Ridurre l’energia disponibile in vista dell’Estate, in questo momento, è una follia. Noi abbiamo cominciato a porre il problema lo scorso Dicembre, sia perché in Sicilia siamo venuti fuori da un’Estate devastante, sia perché nel Nord Italia è iniziata una siccità invernare inusuale e inquietante.
“Dopo oltre 100 giorni – scrive meteo.it in un articolo pubblicato ieri – la pioggia è tornata a scendere nel Nord Italia, mettendo fine a un periodo senza precipitazioni eccezionalmente lungo, soprattutto se consideriamo che è avvenuto in un momento dell’anno che dovrebbe portare di solito pioggia e neve. La siccità nel nostro Paese è un problema sempre più grave, con importanti ripercussioni sulla salute e sull’economia. La condizione di carenza idrica sta destando molta preoccupazione in varie regioni d’Europa e un po’ in tutto il mondo e anche la letteratura scientifica mette in luce una situazione destinata a peggiorare nei prossimi anni. Lo confermano i dati: nel periodo dal 2018 al 2020 in Europa sono state registrate condizioni climatiche calde e secche con eventi atmosferici eccezionali. Si tratta del peggiore dato – per intensità e durata – dal 1766 a oggi”. Ebbene, lo scorso anno, in Sicilia la situazione è ulteriormente peggiorata rispetto al 2020. Noi – nel nostro piccolo – seguiamo l’evoluzione del caldo estivo nella nostra Isola dal 2018 e la situazione lo scorso anno è stata veramente critica. Il giornale meteo.it cita uno studio di pubblicato da Advancing Earth and Space Science nel Marzo di quest’anno. “La temperatura dell’aria vicino alla superficie terrestre – leggiamo sempre su meteo.it – è stata mediamente di 2,8°C al di sopra dei valori medi del periodo. Sono stati registrati livelli di carenza idrica preoccupanti per un lasso di tempo molto lungo e di fatto senza interruzioni: questi elementi hanno reso il 2018-2020 il nuovo record in negativo da oltre 250 anni, considerando che mai prima erano stati raggiunti livelli simili di carenza idrica per così tanto tempo. Insomma, un chiaro segnale che qualcosa di profondo e strutturale sta succedendo, di fronte a cui un’ondata di maltempo o qualche settimana con precipitazioni costanti non può certo bastare per cambiare le cose”. Nell’articolo si racconta che per Stati Uniti e Messico la siccità registrata è la peggiore degli ultimi mille e 200 anni. Si parla di “possibili effetti devastanti di portata eccezionale” e di possibili problemi perle coltivazioni che potrebbero avere impatti negativi “sugli equilibri alimentari globali”.
Noi – sempre nel nostro piccolo – stiamo cercando, da mesi, di sensibilizzare l’attuale Governo regionale siciliano su tali temi. Senza successo, a ben vedere, perché nella migliore delle ipotesi ci prendono per esagerati, nella peggiore per matti. Da mesi sollecitiamo l’assunzione di almeno 30 mila operai forestali per mettere al sicuro i boschi siciliani da possibili incedi estivi presidiando il territorio con personale adeguatamente equipaggiato on servizio H24. Per tutta risposta il Governo regionale vorrebbe addirittura ridurre le ore lavorative degli operai forestali! Come si può notare, nel mondo politico non c’è contezza del pericolo legato ai cambiamenti climatici (non soltanto rispetto alle possibili ondate di calore, ma anche rispetto alle possibili inondazioni). Abbiamo intervistato il professore Marco Trapanese, docente universitario di Ingegneria dell’energia elettrica. Che è stato chiaro e diretto. “La tendenza generale degli ultimi anni è di avere estati sempre più calde. La Sicilia l’anno scorso ha fatto il record europeo di temperatura più calda, in provincia di Siracusa (superiore a 50°), un paio di gradi in più e si muore. Se dovesse succedere di arrivare a 54/55 in zone urbane saranno problemi sociali serissimi, problemi sanitari ed economici. Il Coronavirus sembrerà un’esperienza da dilettanti” (qui per esteso la sua intervista).
Ironizzare, come ha fatto il presidente del Consiglio Draghi sul caldo e sui condizionatori, lasciando intendere he si potrebbe sacrificare il gas russo che arriva in Italia per convincere il Governo russo a interrompere la guerra in Ucraina è un doppio errore. Il primo errore è che la Russia ha, per il proprio gas, un mercato alternativo che ha già potenziato: il mercato cinese, verso il quale ha già aumentato l’export di gas. Il secondo errore – che potrebbe rivelarsi tragico – è limitare l’energia in tempo di cambiamenti climatici, quando raffrescare la temperatura potrebbe risultare necessario per evitare problemi seri. Noi ci auguriamo che il Governo siciliano si tenga pronto ad utilizzare la centrale di Termini Imerese, non soltanto per la parte oggi in funzione con il gas siciliano, ma anche la parte che funziona a kerosene, da riavviare in caso di necessità.
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