C’è la guerra in Ucraina nella quale la Russia è impegnata. Ci sono le sanzioni del cosiddetto Occidente industrializzato contro la Russia. Ma nonostante tutte queste difficoltà il Paese di Putin continua ad esportare grano con le navi che partono dal Mar Nero: proprio il mare dove in questo momento si combatte e che rimane uno scalo marittimo fondamentale non soltanto per la Russia che esporta il grano, ma anche per i Paesi del mondo – e sono tanti – che vanno avanti grazie al grano russo. Per la cronaca, ricordiamo che la Russia è il primo produttore di grano del mondo e che tanti Paesi dell’Africa e del Medio Oriente non possono fare a meno del grano russo, soprattutto in un momento storico come questo, caratterizzato da drammatici cambiamenti climatici.
“La Russia – scrive l’analista dei mercati internazionali Sandro Puglisi – è riuscita a continuare ad esportare attraverso i suoi porti del Mar Nero nonostante le sanzioni occidentali che hanno complicato la logistica commerciale e il pagamento. La Russia, infatti, ha esportato 560.000 tonnellate di #grano la scorsa settimana, rispetto alle 400.000 della settimana prima, secondo SovEcon”. Sempre per la cronaca, SovEcom è la società di consulenza russa che, tra le altre cose, analizza l’andamento delle produzioni. “La scorsa settimana – scrive sempre Puglisi – i prezzi russi sono stati in forte calo, sia per l’export che per il mercato interno, principalmente grazie al rafforzamento del rublo rispetto al dollaro. Ciò, in effetti, ha innescato nuovi accordi, ha affermato Dmitry Rylko, capo della consulenza agricola IKAR. Nel frattempo, la semina primaverile di grano in Russia continua con un clima favorevole. La disponibilità di #fertilizzanti non sembra essere un problema per il #raccolto 2022. Entro il 31 Marzo i cereali primaverili sono stati piantati su 509.000 ettari, contro i 339.000 ettari dell’anno prima, ha affermato SovEcon”.
Il passaggio sui fertilizzanti è importante. A differenza dell’Unione europea, che è governata da personaggi che, in materia di agricoltura, sovranità alimentare e gas, hanno dimostrato di essere dei dilettanti allo sbaraglio, il Governo russo tiene molto alla sovranità alimentare e, di conseguenza, ha potenziato la produzione di fertilizzanti, perché senza fertilizzanti le produzioni agricola restano basse. Già a fine Estate dello scorso anno, la Russia, dopo una stagione climatica piuttosto complicata (anche in Russia i cambiamenti climatici hanno ridotto la produzione di grano, anche se non come in Canada e negli Stati Uniti, dove i danni alle colture di grano sono stati devastanti), ha ridotto l’export di fertilizzanti per tenere bassi i prezzi degli stessi fertilizzanti in Russia, andando incontro alle esigenze degli agricoltori di questo Paese. In Europa e, segnatamente, in Italia, il costo dei fertilizzanti è ormai alle stelle. Insomma, in agricoltura le cose in Russia procedono bene. Ma questo non è importante solo per la Russia, ma anche per i Paesi del mondo dove, per condizioni climatiche, il grano non può essere coltivato. L’Egitto, per citare un esempio, è un Paese che importa tanto grano russo. Cosa vogliamo dire? Che non è vero, come cercano di fare credere i media occidentali, che la Russia è isolata e che, forse, ha l’appoggio della Cina. Il forse non esiste: la Cina è schierata con la Russia. E la Russia continua ad essere in ottimi rapporti con l’India, con il Sudamerica e con altri Paesi dell’Africa, oltre all’Egitto.
Foto tratta da UrbanPost