In Sicilia è così: se hai gli ‘agganci’ giusti puoi fare quello che ti pare. Anche la Pubblica amministrazione, se ha il ‘culo parato’ può anche sbagliare cagionando danni ai cittadini, nessuno verrà a chiedere conto e ragione. A cominciare dalla politica. E’ il caso del tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione siciliana. Sono ragazzi che hanno lavorato presso aziende pubbliche e private con la speranza di essere poi assunti. Le assunzioni sono state pochissime, e già questo è un fallimento, perché significa che la Regione ha scelto male le aziende, che hanno usufruito dell’opera di questi lavoratori a spese della pubblica amministrazione per poi rimandarli a casa. Ma c’è un altro aspetto sul quale torniamo spesso: il mancato pagamento di molti di questi tirocinanti. Non solo hanno lavorato, non solo non sono stati assunti al termine del tirocinio, ma non sono stati nemmeno retribuiti. L’amministrazione pubblica che avrebbe dovuto retribuirli non ha pagati dopo quasi due anni! E’ una storia che rilanciamo spesso, perché è emblematica della Sicilia di oggi dove chi penalizza i lavoratori ha l’olimpica certezza che non verrà perseguito. In questo caso l’errore è stato commesso dalla Pubblica amministrazione regionale. Siccome la procedura che gli uffici hanno seguito a quanto pare non è corretta, i tirocinanti non vengono pagati. Così le ‘carte’ sono a posto, ‘ovviamente’ sulla pelle dei lavoratori.
Oreste Lauria, coordinatore dei tirocinanti dell’Avviso 22 ci ha scritto l’ennesima lettera: “Gli organi competenti della Regione siciliana continuano a rinviare le liste di pagamento senza indicare date precise. Ad oggi addirittura non ci sarebbe alcuna soluzione per tutti quei tirocinanti rimasti incastrati nei meandri della burocrazia regionale. I tirocinanti più volte si sono fidati per rimanere sempre delusi dalle mancate risposte e restando appesi alla speranza di poter finalmente ricevere ciò che gli spetta. Non è corretto tenere in sospeso per così tanto tempo dei ragazzi che hanno correttamente e faticosamente portato a termine il loro tirocinio spesso anticipando le spese per gli spostamenti. Dalla Regione siciliana non arrivano informazioni in merito e la maggior parte delle forze politiche fa orecchie da mercante e, come al solito, ci si occupa più di come mantenere la poltrona per le prossime elezioni piuttosto che risolvere i problemi dei cittadini. Questo fa capire la pochezza delle istituzioni regionali che, trincerandosi dietro assurdi alibi ed a continui silenzi, trascina da anni la vicenda dei tirocinanti dell’Avviso 22, togliendo a questi lavoratori la possibilità di un legittimo futuro lavorativo. Infatti non solo i tirocinanti non hanno ricevuto i dovuti pagamenti, ma solo un’esigua parte dei stessi tirocinanti è stata confermata dalle aziende dove ha svolto il tirocinio. Insomma lavoratori sfruttati ed abbandonati fino alle prossime vuote promesse elettorali”. Quindi “non ci sarebbe alcuna soluzione per tutti quei tirocinanti rimasti incastrati nei meandri della burocrazia regionale”? Qualcuno, nella Pubblica amministrazione regionale, ha sbagliato e a pagarne le conseguenze non sarà chi ha sbagliato, ma i tirocinanti. Possibile? Sì, perché evidentemente nessuno farà valere la Giustizia. Questa, oggi, è l’Italia, questa è la Sicilia.
Foto tratta da La Tr3