La farsa della Ue che annuncia il quinto pacchetto di sanzioni alla Russia (ma per la quinta volta si tiene il gas russo…)/ SERALE

5 aprile 2022
  • Putin, quando sente parlare di Unione europea ride. Bisognerà capire come reagiranno gli americani, che dovrebbero aver capito che le sanzioni della Ue alla Russia sono farlocche 
  • Un po’ più seria – ma senza esagerare – la Germania con la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Burbock, che si è opposta all’imposizione di un embargo sulle forniture di gas dalla Russia 

Putin, quando sente parlare di Unione europea ride. Bisognerà capire come reagiranno gli americani, che dovrebbero aver capito che le sanzioni della Ue alla Russia sono farlocche 

L’Unione europea annuncia il “quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia” ma, per la quinta volta, si tiene ben stretto il petrolio e, soprattutto, il gas russo. Non ci resta che sorridere davanti a una Ue macchiettistica, che fa la faccia truce e poi tira avanti con l’energia che il ‘cattivo’ Putin continua ad erogare a un’Europa con il culo sempre più a terra, tra totale assenza di sovranità energetica, assenza di sovranità alimentare, con una moneta unica che di unico ha solo il danno che ha provocato. La fortuna dei governanti europei è che Russia e Cina considerano la Ue una sorta nullità politica, limitandosi a qualche risposta blanda, senza calcare la mano. In queste ore la Commissione europea, con in testa la disastrosissima presidentessa, Ursula von der Leyen, blatera di nuove sanzioni: l’Europa non dovrebbe più importare legno, carbone e prodotti chimici. Che cosa gliene possa importare alla Russia, che ha a disposizione un mercato – quello cinese – di un miliardo e 300 milioni di persone non si capisce. Con molta probabilità, la faccia adirata dei governanti europei è una sceneggiata per cercare di far credere agli americani che “l’Europa fa sul serio”. Il problema – per la presidente della Commissione europea e per gli altri leader dell’Unione – è che gli statunitensi sono pazienti, ma non sono affatto stupidi. Correttamente, il presidente americano Biden ha messo a disposizione il gas del suo Paese in alternativa al gas russo; l’intervento americano non è risolutivo, ma è un segnale. Ma Germania e Italia – al di là delle sceneggiate anti-Putin – non hanno alcuna intenzione di rinunciare al gas russo. Chi dice che la Ue, interrompendo l’acquisto di gas russo, danneggerebbe l’economia russa, o non ha idea di come stanno le cose o recita. La Cina, infatti, è prontissima a prendersi il gas russo che oggi arriva in Europa.

Un po’ più seria – ma senza esagerare – la Germania con la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Burbock, che si è opposta all’imposizione di un embargo sulle forniture di gas dalla Russia 

Già, Germania e Italia che mostrano i ‘muscoli’. Emblematica la presa di posizione della Ministra degli Esteri tedesca, Annalena Burbock, che, a quanto si legge su Sputnik Italia, si è opposta all’imposizione di un embargo sulle forniture di gas dalla Russia, nonostante i rapporti con Mosca siano – sulla carta – tesi. L’unica cosa che Annalena Burbock ha concesso è che Germania e partner dell’Unione europea “discuteranno il processo di riduzione della dipendenza dal gas russo”. Chiacchiri e cucchiteddri ‘i lignu, si direbbe in Sicilia. Tradotto per i non siciliani (e per i tedeschi e gli americani che non conoscono la lingua siciliana): chiacchiere per prendere e perdere tempo. Insomma, una presa in giro. E Sputnik Italia aggiunge: “Ricordiamo che il capo della Deutsche Bank, Christian Sewing, ha avvertito del crollo dell’economia tedesca in caso di rifiuto di importare petrolio e gas dalla Russia. Mentre il vicecancelliere tedesco Robert Habeck afferma che l’embargo sul gas porrà fine alla prosperità della Germania”. Non parliamo dell’Italia dove è in corso una mega-speculazione sul gas sulla pelle dei cittadini, sotto gli occhi ‘attenti’ del Governo dei ‘Migliori’ di Mario Draghi. Al di là delle parole, l’Unione europea continua ad esistere grazie alla pazienza degli americani, che fanno finta di non capire che l’Unione europea fino ad oggi continua a dipendere dalla Russia

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