Come mai cambiamenti climatici e guerre coincidono? E’ successo con la Siria e ora si ripete con la guerra in Ucraina/ MATTINALE 617

5 aprile 2022
  • Non è un po’ strana la contemporanea presenza di cambiamenti climatici e guerre? E’ successo con la carestia in Siria nella guerra scatenata contro Assad e si sta ripetendo oggi con i cambiamenti climatici che hanno preceduto e, forse, potrebbero accompagnare la guerra in Ucraina  
  • Quello che è chiaro in questa guerra è che ogni volta che Zalensky e le sue truppe sono in difficoltà spuntano i “crimini di guerra” russi orchestrati ad arte dai media occidentali che non sembrano estranei ai poteri economici dei liberisti-globalisti  
  • Sputnik Italia dà notizia che, a Mariupol, 267 marines ucraini del 501° battaglione separato del Corpo dei Marines della Marina ucraina si sono arresi

Non è un po’ strana la contemporanea presenza di cambiamenti climatici e guerre? E’ successo con la carestia in Siria nella guerra scatenata contro Assad e si sta ripetendo oggi con i cambiamenti climatici che hanno preceduto e, forse, potrebbero accompagnare la guerra in Ucraina  

In questo MATTINALE dedicato alla guerra in Ucraina proviamo a capire cosa sta succedendo, cercando di distinguere le notizie dalla propaganda occidentale con il dente avvelenato da uno scenario inatteso. La realtà che emerge da questa guerra, al di là di ciò che appare, è che in Ucraina era presente, al momento dell’attacco russo, una quantità di armi impressionante. La domanda è: cosa doveva fare di queste armi il Governo ucraino? La tesi sono tante, tutte legittime. e siccome sono tutte legittime, va messa nel conto la possibilità che tutte queste armi sarebbero servite per completare il lavoro interrotto dai Democratici americani poco prima dell’elezione inaspettata di Donald Trump, avvenuta nel 2016. Dobbiamo ricordare che il sistema liberista-globalista – che non è solo americano ma mondiale e che oggi controlla buona parte dei Paesi occidentali dopo aver colonizzato i partiti di ‘sinistra’ e ‘progressisti’ – non è da oggi che cerca di ‘sfondare’ verso la Russia. Ci hanno provato dalla Siria dove si è verificata una strana situazione: la presenza contemporanea di una carestia e l’attacco occidentale a questo Paese, quasi che la prima – la carestia, ovvero una straordinaria siccità – sia stata funzionale all”attacco militare. Stranamente la guerra in Ucraina si è materializzata dopo una straordinaria annata di cambiamenti climatici che hanno decimato le agricolture di mezzo mondo. E’ come se siccità e guerre procedano di pari passo, come se fossero elementi di una stessa strategia. Certo, in Ucraina la guerra è stata scatenata dai russi. Gli studiosi con le menti non obnubilate dalla propaganda occidentale ci raccontano che, da anni, le comunità russofone subiscono attacchi da parte non della popolazione ucraina – che in questa guerra è vittima – ma da chi, dal 2014, controlla l’Ucraina per conto dell’Occidente liberista-globalista. Nell’attacco russo in Ucraina c’è sicuramente la risposta ad anni di provocazioni, ma c’è anche qualcosa in più: per esempio, l’aver voluto mettere in evidenza, agli occhi del mondo, la presenza, in Ucraina, di una concentrazione spaventosa di armi e di mercenari.

Quello che è chiaro in questa guerra è che ogni volta che Zalensky e le sue truppe sono in difficoltà spuntano i “crimini di guerra” russi orchestrati ad arte dai media occidentali che non sembrano estranei ai poteri economici dei liberisti-globalisti  

Una cosa che abbiamo capito di questa guerra è che, ogni volta che gli occidentali di Zalensky sono in difficoltà, spuntano i “crimini di guerra” russi… E’ successo con la sceneggiata dell’ospedale pediatrico bombardato e la scena si ripete con la strage di Bucha. La realtà è che i russi, dopo avere colpito gli obiettivi militari sparsi in tutto il Paese, hanno lasciato il nord dell’Ucraina. Ieri l’intera regione di Sumy è tornata sotto il controllo della parte ucraina; il fronte settentrionale di guerra praticamente non esiste più. Tutte le forze militari si stanno trasferendo ad est. Nel fronte meridionale, invece, la guerra continua. Si registrano scontri al confine con la regione di Kherson. Sono in aumento i bombardamenti dalle parti di Nikolaev. Sembrerebbe che, proprio a Nikolaev, in seguito agli attacchi russi, l’esercito ucraino avrebbe subito perdite. L’attività dell’esercito russo in questa direzione è sempre più intenso. Si parla di “arrivi mirati” a Odessa. Si combatte anche sul fronte orientale, dove si registra un’aumento dell’intensità dei bombardamenti. Si segnalano attacchi russi a Chuguev. Ma anche movimenti verso Izyum e scontri in direzione di Barvenkovo. È stato riferito che ieri si è svolta una battaglia contro carri armati, vicino al villaggio di Brazhkovka, tra Barvenkovo ​​​​e Izyum. Le petroliere del 13° reggimento della prima armata di carri armati attaccarono i carri armati delle forze armate ucraine e distrussero 6 carri armati delle forze armate ucraine in una battaglia di breve durata, perdendo solo uno dei propri carri armati. Al momento sono in corso aspre battaglie per il villaggio.

Sputnik Italia dà notizia che, a Mariupol, 267 marines ucraini del 501° battaglione separato del Corpo dei Marines della Marina ucraina si sono arresi

Sputnik Italia riferisce che “la milizia popolare della LPR ha messo fuori combattimento i nazionalisti ucraini dal deposito della città di Popasnaya. Le battaglie per Popasnaya sono in pieno svolgimento, il NM della LPR sta lentamente avanzando con pesanti combattimenti”. L’esercito della DPR, con il supporto delle forze armate della RF, avrebbe preso Novobakhmutovka e si sarebbe avviata sulla strada che che va da Konstantinovka ad Avdeevka. Si parla di combattimenti che vanno avanti da giorni. Si dice che sia in corso un’offensiva russa nel distretto di Primorsky, con battaglia che sono in corso. Sputnik Italia dà notizia che, a Mariupol, 267 marines ucraini del 501° battaglione separato del Corpo dei Marines della Marina ucraina si sono arresi. La sensazione è che il clamore mediatico sui presunti ‘crimini di guerra’ russi – che i russi ovviamente negano – servano come propaganda per nascondere i reali esiti della guerra. Anche sulla strage di Bucha il ministro degli Esteri russo, Sergej Viktorovič Lavrov, è stato chiaro e diretto: le forze armate di RF hanno lasciato Bucha il 30 Marzo e il sindaco di questa città, nei successivi tre giorni, ha sempre affermato che la città stava tornando alla vita normale. Poi, improvvisamente, si è materializzata la “strage”, con un’enfasi quasi teatrale. E che ci sia stato anche ‘teatro’ lo abbiamo raccontato in questo articolo dove i morti dopo il passaggio dell’operatore si alzano e camminano… Nelle guerre, purtroppo, i morti ci sono per davvero. Ma bisogna ammettere che in questa storia non mancano gli attori. Del resto, che mestiere faceva Zalensky prima di diventare ‘statista’? Ironia a parte, la vera domanda è: che cosa deve giustificare l’enfasi posta nella strage di Bucha? Ribadiamo: nelle guerre i morti ci sono sempre, ma in questa storia c’è qualche cosa che sfugge.

foto tratta da Comune-info

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