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Montante-story e il rinvio a giudizio di Crocetta+12: alcuni protagonisti di allora sunnu ancora tutti ‘ddra… / MATTINALE 615

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  • Se è vero che l’ex senatore Giuseppe Lumia, l’ex Ministro Angelino Alfano e lo stesso Crocetta sono usciti di scena, altri personaggi di una discutibile stagione politica sono ancora in auge, da Gianfranco Miccichè a Raffaele Lombardo, da Gaetano Armao ad Antonello Cracolici 
  • Le vicissitudini dell’ex assessore Nicolò Marino
  • La telefonata e l’incontro-scontro con Montante 
  • Quando il PD romano disse sì al Governo di Raffaele Lombardo
  • A noi la tesi che Montante era il ‘cattivo’ della situazione e i politici che ruotavano attorno a lui (compresi quelli ancora oggi in auge) erano estranei o, addirittura, ‘buoni’ non ci convince affatto
  • Elezioni regionali siciliane 2022 ed elezioni comunali di Palermo 2022: i protagonisti della stagione politica di Montante? Tolta qualche faccia, sunnu ancora tutti ‘ddra…

Se è vero che l’ex senatore Giuseppe Lumia, l’ex Ministro Angelino Alfano e lo stesso Crocetta sono usciti di scena, altri personaggi di una discutibile stagione politica sono ancora in auge, da Gianfranco Miccichè a Raffaele Lombardo, da Gaetano Armao ad Antonello Cracolici 

La notizia di queste ore, in Sicilia, è la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, esponente del PD, e per altre dodici persone tra esponenti politici, rappresentanti delle forze dell’ordine e imprenditori coinvolti nell’inchiesta “Montante bis”. Di scena il sistema di potere che era stato messo in piedi dall’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, ormai da anni caduto in disgrazia. Leggiamo sul quotidiano La Sicilia: “Rinvio a giudizio anche per l’ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, le ex assessore regionali Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap, Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù e Carmelo Turco, Vincenzo Savastano vice questore aggiunto all’epoca dei fatti della Polizia presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia capocentro Dia di Caltanissetta dal 2010 al 2014, Arturo De Felice direttore della Dia dal 2012 al 2014, Giuseppe D’Agata colonnello dei carabinieri e Diego Di Simone Perricone, ex capo della security di Confindustria” (qui per esteso l’articolo de La Sicilia). Come abbiamo sempre fatto, quando abbiamo trattato la vicenda Montante, noi vogliamo porre all’attenzione dei nostri lettori gli aspetti e i risvolti politici di questa storia, perché la vicenda Montante ha molti volti: ma il volto più importante, dal nostro modesto punto di vista, è quello politico.

Le vicissitudini dell’ex assessore Nicolò Marino

La vicenda politica di Antonello Montante nasce dentro il centrosinistra. E’ dentro il centrosinistra – siciliano e anche nazionale – che si snoda l’azione politica dell’ex presidente di Confindustria Sicilia. In questa avventura politica, tra il 2008 e il 2009, entra anche Gianfranco Miccichè che, alla caduta di Totò Cuffaro, costretto alle dimissioni da presidente della Regione dopo la condanna, non riesce ad ottenere, nel centrodestra, la candidatura alla guida della Sicilia al posto di Cuffaro. Il passaggio politico cruciale dell’avventura politica di Montante è il Governo del ribaltone di Raffaele Lombardo. Lombardo, eletto presidente della Regione siciliana nel 2008 nel centrodestra, con quasi il 70% dei voti di lista, rompe con lo stesso centrodestra e dà vita a un Governo con una parte del PD guidata da Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia. In questo Governo entra anche Confindustria Sicilia di Montante. E’ da qui che bisogna partire per capire tutto quello che succederà dopo. Ci sono due elementi importanti da tenere sempre a mente per capire quello che succederà da allora fino ai nostri giorni: l’opposizione di una parte del PD, che non vuole l’accordo con Lombardo e chiederà inutilmente un referendum interno per decidere se il partito deve partecipare o no al Governo Lombardo; e Gianfranco Miccichè, che ha spaccato il centrodestra ed è entrato nel Governo Lombardo. Alla fine del 2011 si complica la vicenda giudiziaria di Lombardo, non senza polemiche interne al Governo. Nel 2012 si andrà alle elezioni regionali siciliane e saranno Lombardo e Miccichè a determinare l’elezione di Rosario Crocetta alla presidenza della Regione siciliana. Rosario Crocetta era stato sindaco di Gela, non senza polemiche, anche roventi, ed era molto legato all’allora senatore del PD, Giuseppe Lumia. Durante il Governo Crocetta va in scena la caduta di Montante. Questo avviene mentre è in corso uno scontro tra il gruppo di Lumia, Montante e Crocetta e un’altra parte del PD che vuole più spazio in Giunta. La caduta di Montante diventa così funzionale ai nuovi equilibri che si ‘disegnano’ nell’ultima fase del Governo Crocetta e all’interno dello stesso PD siciliano. Prima o quasi contestualmente dell’inizio della caduta di Montante, Crocetta è costretto a mandare via dal suo Governo l’allora assessore Nicolò Marino, un magistrato che era entrato in rotta di collisione con Confindustria Sicilia su varie materie, con in testa la gestione delle discariche.

La telefonata e l’incontro-scontro con Montante 

Noi, nel 2018, abbiamo riportato un passaggio che riguarda i rapporti tra Lumia e Marino. E, segnatamente, una telefonata tra i due. Telefonata a cui fece seguito un incontro presso l’Hotel Excelsior di Catania: “Neanche il tempo di sedermi e Montante mi disse ‘la devi smettere di creare dossier sul mio conto, altrimenti so io cosa fare’. A quel punto dissi che me ne andavo. Lo Bello stava zitto e Lumia cercava di placare gli animi. Montante sostanzialmente mi contestava la posizione pubblica contro Giuseppe Catanzaro che gestiva, a Siculiana, una delle più grosse discariche in Sicilia. Catanzaro ci aveva chiesto il rilascio di un’autorizzazione per l’ampliamento della discarica ma per rilasciarla era necessario, così come previsto per legge, che venisse realizzato un impianto per il trattamento dei rifiuti”. si parla anche dell’ex assessore regionale, Linda Vanchieri, entrata in Giunta su segnalazione di Montante, oggi come ricordato, rinviata a giudizio. Quindi il ruolo del Senatore Lumia, che Marino ha definito “il governatore ombra, perché era una presenza costante nella stanza del presidente Crocetta. Anche per conto suo faceva incontri con politici, con i sindacati. Era sempre presente”.

Quando il PD romano disse sì al Governo di Raffaele Lombardo

Già quattro anni fa scrivevamo: “Quello che noi non riusciamo a capire è il perché, in questo processo Montante, non sembra cogliersi appieno il contesto politico in cui si muoveva l’ex presidente di Confindustria Sicilia. Montante – che piaccia o no – rappresenta l’anello di congiunzione tra il passato Governo regionale di Raffaele Lombardo e l’attuale Governo regionale di Nello Musumeci, passando, ovviamente, per il Governo di Rosario Crocetta. Piaccia o no, va ricordato che alcuni personaggi che hanno svolto un ruolo importante, se non centrale, nel Governo Lombardo nel triennio 2009-2012 sono gli stessi che oggi ritroviamo nel Governo Musumeci e, in generale, nel contesto politico che circonda lo stesso Governo Musumeci. Tra il 2009 e il 2012 il presidente Lombardo ha amministrato la Regione stringendo un accordo politico con Confindustria di Antonello Montante, con il PD di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia e con Gianfranco Miccichè (oggi presidente dell’Ars e coordinatore di Forza Italia in Sicilia) che, proprio in quegli anni, aveva lasciato Forza Italia per dare vita a un soggetto politico che aveva i propri esponenti nella Giunta di Lombardo. Una particolarità: in quegli anni il gruppo di Miccichè aveva chiesto e ottenuto l’assessorato regionale all’Agricoltura: lo stesso assessorato che il suo gruppo ha ottenuto nell’attuale Governo Musumeci. Di quegli anni – parliamo sempre del Governo Lombardo – noi ricordiamo una battaglia politica durissima tra i dirigenti del PD siciliano che non volevano l’accordo con Lombardo e chiedevano la celebrazione di un referendum di partito, e coloro i quali, invece, sempre all’interno del PD, con in testa Lumia e Cracolici, erano favorevoli all’accordo con il Governo Lombardo. Il referendum non si celebrerà mai perché il PD romano, di fatto, deciderà in favore della partecipazione del PD siciliano al Governo Lombardo”.

A noi la tesi che Montante era il ‘cattivo’ della situazione e i politici che ruotavano attorno a lui (compresi quelli ancora oggi in auge) erano estranei o, addirittura, ‘buoni’ non ci convince affatto

“Tutto questo si verifica prima delle elezioni regionali del Novembre 2012, quando un ampio accordo politico ed elettorale che includeva – direttamente e indirettamente – ‘pezzi’ del centrodestra siciliano porterà all’elezione, alla presidenza della Regione, del candidato del centrosinistra, Rosario Crocetta. C’è sicuramente un ruolo importante di Montante nel Governo Crocetta, che resterà tale fino a quando non cominceranno i guai giudiziari dell’ex presidente di Confindustria Sicilia. Ma c’è il ruolo di Montante – centrale e pregante – nel Governo Lombardo. Tanto centrale e tanto pregnante – e forse anche un po’ politicamente ‘asfissiante’ – che, nel 2012, il presidente Lombardo romperà l’alleanza con l’Associazione degli industriali siciliani. Ci chiediamo e chiediamo: in questo processo Montante non c’è un contesto politico? Il PD siciliano (e non solo siciliano) – che ha avuto un ruolo altrettanto centrale come quello di Montante – sia nel Governo Lombardo, sia nel Governo Crocetta – che fine ha fatto? Dei politici era solo Lumia che teneva i rapporti con Montante? Ce lo chiediamo perché, prima di cadere in disgrazia, Montante e altri esponenti di spicco di Confindustria Sicilia erano sempre al centro di tante iniziative dove non mancavano certo le figure politiche di spicco. Che fine hanno fatto, oggi, questi politici? Insomma, a noi che Montante era il ‘cattivo’ della situazione e i politici che ruotavano attorno a lui (compresi quelli ancora oggi in auge) erano estranei o, addirittura, ‘buoni’ non ci convince molto (qui il nostro articolo del Luglio 2020)”.

Elezioni regionali siciliane 2022 ed elezioni comunali di Palermo 2022: i protagonisti della stagione politica di Montante? Tolta qualche faccia, sunnu ancora tutti ‘ddra…

Alla fine, se osserviamo i fatti, ad essere usciti di scena sono Rosario Crocetta, Giuseppe Lumia e l’ex Ministro Angelino Alfano (quest’ultimo non era estraneo ai fatti politici siciliani di quegli anni: anzi). Tutti gli altri protagonisti politici della stagione ‘politica’ di Montante sono al proprio posto. E alcuni di questi se li ritrova ‘in casa’ anche l’attuale presidente della Regione, Nello Musumeci che pure è stato avversario del gruppo ‘politico’ di Montante e company, tant’è vero che alle elezioni regionali del 2012 è stato sconfitto proprio da Crocetta grazie all’accoppiata Miccichè-Lombardo e ad altri esponenti di Forza Italia di Catania e dintorni che, negli ultimi giorni di campagna elettorale del 2012, determinarono, di fatto, la sconfitta di Musumeci e la vittoria di Crocetta a partire dai voti di Catania e dintorni. E oggi? Come se nulla fosse accaduto e come se nulla stesse accadendo – a parte quelli messi da parte – gli altri protagonisti di una stagione politica che non sembra avere mai fine, come si usa dire in Sicilia, sunnu tuttu ddrà... Gianfranco Miccichè continua a ‘spatuliare’ tra la Regione e il Comune di Palermo, tra centrodestra e centrosinistra. A Palermo Forza Italia, ‘latata’ Miccichè, ha sostenuto il sindaco uscente Leoluca Orlando e la sua disastrosa amministrazione comunale: ed è quello che continuerà a fare, o quanto meno ci proverà; alla Regione ‘rutulia’ tra centrodestra e centrosinistra nella speranza di farsi riconfermare presidente dell’Assemblea regionale siciliana (con il centrosinistra, perché con la vittoria alle regionali del centrodestra verrà messo alla porta). Nel centrosinistra siciliano si celebreranno le primarie per individuare il candidato alla presidenza della Regione siciliana, primarie che si annunciano molto ‘affollate’, soprattutto per tenere in piedi il possibile accordo al ’90esimo minuto’ con Miccichè. L’importante è non fare vincere Claudio Fava, che ‘accopperebbe’ nella culla l’ancora possibile inciucio con Miccichè e Lombardo. Ci sarà ancora Antonello Cracolici o uscirà di scena? Ci sarà di certo Raffaele Lombardo che, come Miccichè, non sa ancora se con il centrodestra o con il centrosinistra: l’importante è esserci. E ci sarà ancora Gaetano Armao. Ricordate il Governo regionale del ribaltone di Lombardo nel 2009? Bene, ad eccezione di Montante e di Lumia, sono ancora tutti presenti: Lombardo, Miccichè, Cracolici, Armao…

 

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