Dedichiamo oggi il nostro MATTINALE alle elezioni comunali di Palermo, perché ancora non conosciamo le posizioni dei tanti candidati sindaco su una questione cruciale: il Tram. Per la cronaca, in questi anni i 15 Km di Tram realizzati nel capoluogo siciliano hanno terremotato non soltanto i conti del Comune, ma anche i conti dell’Amat (l’Azienda per il trasporto delle persone) e, in generale, i conti di tutti i soggetti che, a vario titolo, dipendono dai conti del Comune. In queste ore i rappresentanti di Cgil, cisl e Uil annunciano una manifestazione per il Teatro Massimo e il Teatro Biondo di Palermo colpiti dai tagli del Comune. Ovviamente, queste tre organizzazioni sindacali non affrontano la questione centrale del Comune del capoluogo dell’Isola: ovvero la questione finanziaria che è legata a doppio filo all’eccesso di personale del Comune, frutto di un’inveterata gestione clientelare, e la questione Tram, che ha ulteriormente appesantito i conti del Comune. Non ne parlano perché Cgil, Cisl e Uil non sono del tutto estranee al PD, il partito che, insieme con il sindaco uscente, Leoluca Orlando, gestisce in modo fallimentare il Comune. Il problema, oggi, è che non si può parlare del futuro della quinta città d’Italia senza affrontare la questione Tram.
Tutti sappiamo che, in tante città del mondo, i bus elettrici hanno risolto il problema della mobilità. Ma a Palermo – città attardata sulla vecchia politica appaltizia – il problema sono i grandi appalti. E la vecchia politica cittadina non ha alcuna intenzione di mollare gli appalti del Tram. Per 15 Km di Tram – tra Comune di Palermo e Regione siciliana – sono riusciti a ‘inghiottirsi’ 320 milioni di euro mettendoli sul conto dei ‘banditi’ di Bruxelles, sempre pronti a rompere le scatole agli agricoltori e agli allevatori e altrettanto pronti a chiudere gli occhi sui grandi appalti, là dove a pentula vugghi pi tutti. A noi della pentola del Tram – leggere 400, 500, 600 forse 700 milioni di euro per realizzare altre linee di Tram senza una minima proiezione economica, cioè senza capire se tale opera sarà sostenibile in una città che si spopola e si impoverisce ogni anno che passa – non ce ne può fregare di meno. Non siamo interessati ai grandi appalti, non siamo in attesa con il piattino tra le mani, non abbiamo operai da ‘sistemare’ nè siamo interessati alla logica di ‘nna cusuzza pi mia. Siamo contrari al Tram, siamo per i bus elettrici, le future linee di Tram vanno bloccate perché interessano solo chi le deve realizzare. Quanto agli attuali 15 km di Tram, sono le uniche piste ciclabili realizzate a Palermo: ottime per biciclette e monopattini.
Ciò posto vorremmo capire dai candidati sindaco cosa pensano del Tram. Ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram il candidato di centrosinistra, Franco Miceli; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram il professore Roberto Lagalla, che in queste ore si è dimesso da assessore regionale alla Pubblica istruzione e alla Formazione professionale per candidarsi alla Palermo; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram Francesco Cascio, sponsorizzato dal ‘capo’ un po’ dimezzato di Forza Italia in Sicilia, alleato storico dell’attuale sindaco di Palermo, Orlando; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram Francesco Scoma, fino ad oggi candidato sindaco di Palermo per la Lega; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram di Palermo Ciro Lomonte, candidato sindaco di Siciliani Liberi, Popolo della Famiglia e Italexit di Paragone; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram Carolina Varchi, candidato sindaco di Fratelli d’Italia; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram Francesca Donato, candidata sindaco di Palermo indipendente; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram Salvatore ‘Totò’ Lentini, candidato sindaco per gli Autonomisti; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco per + Europa; ci piacerebbe capire cosa pensa del Tram Davide Faraone, candidato sindaco dei renziani. Non sappiamo se abbiamo nominato tutti i candidati sindaco, perché sono davvero tanti: cosa assolutamente positiva, perché segno di vitalità per una città che sembra uscita da una guerra, dove nemmeno i morti riescono a riposare in pace. Ebbene, questi candidati hanno il dovere di dire ai cittadini – e anche a noi in quanto cittadini di Palermo – cosa intendono fare con la follia appaltizia del Tram di Palermo. Debbono dire, a chiare lettere, se sono favorevoli o contrari. E’ chiaro che, se non lo diranno, avremo la prova che sono favorevoli agli appalti del Tram. Sarà nostra cura informare i cittadini palermitani. Sarà nostra cura, soprattutto, informare i cittadini su chi manterrà una posizione ambigua. Su un tema così importante lo strumento dello sputtanamento è fondamentale.