“Ci auguriamo che i Paesi europei riconsiderino la loro decisione sull’impossibilità di acquistare gas per rubli e riescano a trovare una soluzione creativa al problema”. La nota – che dovrebbe suonare un po’ raggelante per i Paesi dell’Unione europea, Germania e Italia in testa – è del Ministero degli Esteri della Russia. La storia è nota: in risposta alle demenziali sanzioni che Stati Uniti d’America e Unione europea hanno adottato contro la Russia per la guerra in Ucraina, il Governo russo ha stabilito che il proprio gas che viene esportato si pagherà in rubli. Se le sanzioni contro la Russia sono demenziali, la replica dei Paesi europei che importano gas russo è ancora più demenziale. La Ue, di fatto, sta fornendo armi agli ucraini dando a questi ultimi la possibilità di ammazzare soldati russi. In più i ‘geni’ della Ue hanno aggiunto le sanzioni. Di fatto, quella dell’Unione europea, se non è stata una dichiarazione di guerra alla Russia, è qualcosa che gli somiglia molto. Ebbene, dopo aver dichiarato, con i fatti concreti, ostilità alla Russia, i paesi che acquistano gas dalla Russia si rifiutano di pagare il gas russo in rubli. perché, dicono, la richiesta della Russia è una violazione contrattuale. Danno le armi ai nemici della Russia, impongono sanzioni alla Russia, ma il governo russo non deve violare il contratto di vendita del proprio gas! Dire che siamo oltre il ridicolo è poco! E infatti è notizia di queste ore che i governanti di Germania e l’Italia – che prima aveva detto che mi e poi mai avrebbero pagato il gas russo in rubli – pagheranno il gas russo in rubli. Quando si dice la coerenza…
Ci sembra a questo punto importante illustrare il perché, con questa mossa – gas russo da pagare in rubli – la Russia ha dato scacco all’Unione europea e agli USA. Cominciamo col dire che la Russia vende ai Paesi esteri un bene reale che non tutti i Paesi possiedono, tant’è vero tanti Paesi europei lo importano in parte dalla Russia. Fino ad oggi il gas russo è stato pagato in dollari oppure in euro. Sono due monete teoricamente libere. Gli americano emettono tutti i dollari che vogliono, l’Unione europea, fino a prima dell’esplosione del Covid, era più controllata; oggi, tra Covid e guerra in Ucraina si va quasi a ruota libera. Riflettendoci, siamo davanti a monete virtuali che vengono usate per pagare a un paese – la Russia – un bene limitato. Tra l’altro – punto , questo, non certo trascurabile – dollari ed euro sono praticamente senza costo, perché gli interessi sono negativi. Anzi, poiché gli interessi sono negativi, chi si indebita ci guadagna e acquista il gas russo! Può sembrare un paradosso, ma è così! Senza guerra si può pure fare, con le sanzioni di USA e Unione europea la Russia cambia paradigma. Da ora in poi, per acquistare il gas russo Germania e Italia (ma anche altri Paesi) per acquistare il gas russo debbono chiedere i rubli a una banca russa, se questa banca russa non ha la disponibilità deve inoltrare richiesta alla Banca Centrale Russa. Non sarà una vendita di rubli a fronte della cessione di euro al tasso di cambio del giorno, ma sarà un prestito di valuta fornendo opportune garanzie. Morale: da monete virtuali, per acquistare il gas russo bisognerà passare a una moneta legata all’economia reale, in questo caso al rublo. Chi voleva far crollare il rublo è stato servito a dovere: l’acquisto continuo di rubli per pagare il gas, da parte di Paesi che non possono fare meno del gas russo, renderà impossibile il crollo del rublo. Per essere ancora più chiari: fino a quando la Russia esporterà materia prime non affonderà, a meno che non crolli il valore delle stesse materie prime: ma in questo momento tale eventualità non c’è.
La mossa della Russia colpisce anche l’area del dollaro, che inizia a non essere più la valuta di riserva globale. A partire dalla crisi petrolifera dei primi anni ’70 del secolo passato, da quando è stato interrotto il rapporto tra dollaro ed oro, gli americani sono riusciti ad imporre il dollaro come moneta di riferimento. e hanno imposto la propria moneta con le buone e anche con le cattive. in pratica, con e armi. Per decenni gli Stati Uniti hanno importato beni in cambio di pezzi di carta. Il sistema ha funzionato se tutti accettano il dollaro. E fino ad ora è stato così per il petrolio, per l’energia, per il grano e, in generale, per le commodities. Ora non è più così. Dice in queste ore il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov: “Penso che i Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa), che costituiscono quasi la metà della popolazione mondiale e una parte significativa del PIL mondiale, saranno una delle colonne portanti del nuovo ordine mondiale emergente”. Il messaggio è chiaro: nel nuovo ordine mondiale emergente c’è sempre il dollaro, c’è sempre l’euro, ma ci sono altre divise. Certo, le guerre scoppiano anche per le monete, perché imporre una moneta – alla fine – significa portare in casa propria beni in cambio di carta. Gheddafi è stato eliminato perché voleva creare una moneta africana che avrebbe distrutto il colonialismo che ancora oggi la Francia esercita in alcuni Paesi africani e avrebbe messo in discussione, in prospettiva, anche dollaro ed euro. Ma un conto è eliminare Gheddafi, altra e ben diversa cosa è imporre una moneta a Cina, Russia, Brasile, India, Sud Africa. Certo, si potrebbe optare per una guerra nucleare, ma scomparirebbe la Terra…
Foto tratta da Blog Finanza.com
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