Zelensky, quindi, è tornato a sottolineare la necessità del dialogo, che a suo parere deve essere “significativo”. “La sovranità ucraina – ha evidenziato – deve essere garantita, l’integrità territoriale dell’Ucraina deve essere assicurata, cioè le condizioni devono essere eque”.
Sul piano umanitario la situazione è ancora difficile. Secondo i dati presentati da Zelensky durante la settimana con 18 corridoi umanitari “un totale di 37.606 persone sono state salvate dalle città bloccate”. Oltre 26 mila persone sono state evacuate da Mariupol a Zaporizhzhia ma la situazione della città “resta assolutamente tragica”, ha detto il leader ucraino.
Nonostante gli sforzi diplomatici, sul campo il conflitto prosegue. Secondo lo stato maggiore delle forze armate ucraine, “il raggruppamento di forze e mezzi di difesa della città di Kiev continua a respingere l’offensiva del nemico”. Secondo il dipartimento della difesa statunitense, ora l’attività russa si focalizza più sul Donbass che sulla capitale. “I russi stanno ancora lanciando attacchi aerei sulla capitale Kiev, ma sembra che l’esercito russo sia meno interessato a condurre operazioni di terra lì rispetto al passato e che siano invece concentrati su un’area orientale del Paese conosciuto come Donbass”, afferma il Pentagono in un aggiornamento, aggiungendo che un funzionario del ministero della Difesa di Mosca “ha annunciato pubblicamente che i russi stanno ora dando la priorità al Donbass”. Per il Pentagono, inoltre, la Russia starebbe cercando di richiamare rinforzi dalle truppe che ha in Georgia.
(ITALPRESS).
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