Sul Titanic

Draghi esalta Zelensky e parla di “ferocia” di Putin. Ma se il “feroce” Putin s’incazzerà benzina e gasolio schizzeranno a 3 euro al litro…/ SERALE

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  • Oggi nel Parlamento italico nuova puntata del ‘Libro Cuore’ dello statista-attore presidente dell’Ucraina, Zelensky. Con Mario Draghi che è tornato ad attaccare Putin e la Russia. Stessa musica: i russi sono ‘cattivi’ e gli ucraini sono “buoni”. Quanto durerà la pazienza di Putin nel non tagliare gli idrocarburi all’Europa?    
  • Giusto dare la casa ai profughi ucraini. Senza però dimenticare che ci sono italiani senza casa 
  • “L’Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica”. E magari nella Nato…
  • L’operetta oscena della riduzione di 25 centesimi di euro di benzina e gasolio con  i commercianti di carburanti e prodotti energetici Assopetroli-Assoenergia che minacciano l’interruzione dei rifornimenti 

Oggi nel Parlamento italico nuova puntata del ‘Libro Cuore’ dello statista-attore presidente dell’Ucraina, Zelensky. Con Mario Draghi che è tornato ad attaccare Putin e la Russia. Stessa musica: i russi sono ‘cattivi’ e gli ucraini sono “buoni”. Quanto durerà la pazienza di Putin nel non tagliare gli idrocarburi all’Europa?    

“A nome del governo e mio personale, ringrazio il Presidente Zelensky per la sua straordinaria testimonianza. Dall’inizio della guerra l’Italia ha ammirato il coraggio, la determinazione e il patriottismo del Presidentre Zelensky e dei cittadini ucraini. L’arroganza del governo russo si è scontrata con il vostro popolo che frena le mire espansionistiche di Mosca imponendogli spese enormi. La resistenza di Mariupol, Kharkiv, Odessa e tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del Presidente Putin è eroica. Oggi l’Ucraina non difende solo se stessa ma difende la nostra pace, libertà e sicurezza, difende quell’ ordine multilaterale basato su regole che abbiamo con tanta fatica costruito dal dopoguerra in poi e l’Italia vi è profondamente grata. La solidarietà mostrata dal popolo italiano verso quello ucraino è enorme. Penso agli aiuti sanitari, alimentari, di ogni genere che i nostri concittadini hanno inviato e l’accoglienza dei rifugiati, oltre 60.000 dopo l’inizio della guerra, donne e minori. Gli italiani hanno spalancato la porta delle proprie case e scuole con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese. Continueremo a farlo grazie al lavoro incessante di Regioni, Comuni, Protezione Civile ed Enti religiosi e di volontari, poiché davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte”.

Giusto dare la casa ai profughi ucraini. Senza però dimenticare che ci sono italiani senza casa 

Così ha palato oggi il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, dopo che l’attore-statista presidente dell’Ucraina, Zelensky, si è esibito anche nel Parlamento italiano. Insomma, tra ‘statisti’ si intendono. Interessante il passaggio sulla “ferocia del Presidente Putin”. Mentre i nazisti che combattono pe la ‘liberazione’ dell’Ucraina cosa sarebbero? “Nel decreto approvato venerdì – sono sempre parole di Draghi – abbiamo approvato lo sforzo per aumentare le possibilità di accoglienza per i cittadini ucraini. Vogliamo aiutare i rifugiati non solo a trovare una casa ma anche un lavoro ed integrarsi nella nostra società, come hanno già i 236000 ucraini che già vivono in Italia a cui va ancora una volta tutta la mia vicinanza”. Grande rispetto per i profughi ucraini: ma anche in Italia ci sono senza casa e senza lavoro: gli aiuti riguarderanno – contemporaneamente – i profughi ucraini e i ‘profughi’ italiani? Ce lo chiediamo perché, a Palermo – tanto per fare un esempio – ci sono 2 mila e 5oo famiglie senza casa.

“L’Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica”. E magari nella Nato…

“Le sanzioni che abbiamo concordato assieme ai nostri partner europei ed il G7 – è sempre Draghi a parlare – hanno il fine di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà e sincerità al tavolo dei negoziati. Davanti alla Russia che ci voleva divisi ci siamo mostrati uniti come Unione Europea e come Alleanza Atlantica. Finora queste sanzioni hanno colpito duramente l’economia e i patrimoni finanziari delle persone più vicine a Putin. In Italia abbiamo congelato beni per oltre 800milioni di Euro agli oligarchi colpiti dai provvedimenti UE e siamo anche impegnati per diversificare le nostre fonti di approvigionamento energetico così da superare in tempi rapidi la nostra dipendenza dalla Russia. Allo stesso tempo vogliamo disegnare un percorso di vicinanza dell’Ucraina all’Europa. Il processo d’integrazione è lungo ma voglio dire a Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina e vuole l’Ucraina nell’Unione Europea. Quando l’orrore e la violenza sembrano prendere il sopravvento proprio allora dobbiamo difendere i valori umani, civili e democratici. A chi scappa dalla guerra dobbiamo offrire accoglienza, di fronte ai massacri dobbiamo rispondere con gli aiuti anche militari alla resistenza. Al crescente isolamento del Presidente Putin dobbiamo opporre l’unità della Comunità Internazionale. L’Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica. L’Italia, il Parlamento e tutti i cittadini sono con voi Presidente Zelensky”.

L’operetta oscena della riduzione di 25 centesimi di euro di benzina e gasolio con  i commercianti di carburanti e prodotti energetici Assopetroli-Assoenergia che minacciano l’interruzione dei rifornimenti 

Così, giusto per capire: se a Putin e ai russi cominceranno a girare i cabbasisi e taglieranno il gas che ancora oggi esportano in Europa che succederà? A questa domanda risponde Davide Tabarelli, professore presso la facoltà di ingegneria all’università di Bologna e al Politecnico di Milano e presidente di Nomisma Energia. Lo ha fatto rilasciando un’intervista al quotidiano Il Messaggero ripresa da INVESTIREOGGI: “Il nostro Paese rischia un’impennata dell’inflazione e di conseguenza un aumento del prezzo del carburante. I prezzi esploderebbero visto che lo stop sarebbe da tutta l’Europa. Il gas supererebbe i 300 euro per megawattora e si aggiungerebbe il carburante: si rischia la benzina a 3 euro con il petrolio tra 200 e 300 dollari al barile”. Proprio in queste ore è partito lo sconto di 25 centesimi di euro per ogni litro di carburante disposto dal Governo Draghi. Non è molto, perché l’aumento è stato di 60 centesimi di euro. E tra l’altro, non si capisce ancora chi è che dovrà pagare questi 25 centesimi di euro. Il Governo Draghi, con molta eleganza ‘europeista’ ha scaricato il costo su altri. Su chi? Ier abbiamo letto una nota dell’associazione che raccoglie i commercianti di carburanti e prodotti energetici Assopetroli-Assoenergia: “Già lunedì 21 marzo i carburanti ad accisa assolta immagazzinati precedentemente subiranno una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico“. I commercianti di carburanti hanno chiesto al Governo Draghi “correttivi immediati” per non subire “un danno economico enorme”. Se il Governo non interverrà “il settore distributivo si troverà costretto suo malgrado ad una mobilitazione”. Ovvero una possibile interruzione dei rifornimenti ai distributori e agli impianti extrarete.

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