A Palermo la politica è già in campagna elettorale. L’argomento centrale dovrebbero essere i ‘buchi’ del bilancio del Comune e, soprattutto, il Piano di riequilibrio finanziario voluto dal sindaco, Leoluca Orlando, che penalizzerà i cittadini per i prossimi cinque anni. In pratica, il sindaco che si andrà ad insediare troverà non soltanto una situazione economica e finanziaria disastrosa, ma anche un aumento indiscriminato dell’Irpef. Tutto questo avviene mentre le bollette di luce e del gas sono alle stelle, mentre il Governo di Mario Draghi sta prendendo in giro gli italiani con una finta riduzione del prezzo del gasolio e della benzina che dovrebbe diminuire di 20 centesimi al litro rispetto a un aumento di 60 centesimi al litro. in più, il governo Draghi e il Parlamento che gliel’ha consentito ha varato una ‘riforma’ del Catasto che farà aumentare la tassazione sulle case. In questo scenario l’amministrazione comunale uscente, oltre ad aver ridotto la città ai minimi termini, si permette anche il lusso di dettare condizioni per i prossimi cinque anni! non sappiamo quanti siano ad oggi i candidati al ruolo di sindaco di Palermo, ma troviamo singolare che nessuno di questi candidati stia facendo qualcosa per bloccare un Piano di riequilibrio che postula un accordo finanziario con il Governo nazionale destinato a pesare sulle tasche dei cittadini palermitani per i prossimi anni.
Una delle poche voci dissonanti è quella del consigliere comunale, Ugo Forello. Tra i fondatori di Addio pizzo, eletto cinque anni nel Movimento 5 Stelle che ha lasciato fondando con Giulia Argiroffi (anche lei ex grillina) il gruppo consiliare oso, oggi Forello, che nella vita fa l’avvocato, denuncia tutti i punti deboli del Piano di riequilibrio. Il 16 Marzo ha scritto sulla propria pagina Facebook. “SCOPRIAMO e DENUNCIAMO un ACCORDO con lo stato che il SINDACO tiene segreto perché MENZOGNERO e ILLEGITTIMO e che determinerà solo un ulteriore gravissimo danno per i cittadini palermitani. Si è raggiunto un grado di SCORRETTEZZA POLITICA inaccettabile e il SINDACO deve DIMETTERSI oggi”. Forello stigmatizza quattro punti dolenti del piano di riequilibro: 1. la mancata determinazione di un tetto massimo ai potenziali aumenti dell’addizionale IRPEF e l’inserimento (a danno dei cittadini) di una sorta di clausola di salvaguardia; 2. gli obiettivi inseriti nel cronoprogramma non sono raggiungibili e a dirlo sono i dirigenti degli uffici sviluppo economico e tributi; 3. i pareri, che vengono dichiarati resi con esito positivo dagli uffici, non esistono; 4. si mette nero su bianco che l’accordo non potrà essere modificato prima di cinque anni e comunque i numeri degli incassi dovranno rimanere invariati, con buona pace di quel percorso “dinamico” annunciato dal sindaco”. E conclude: 2TANTE MENZOGNE SONO STATE DETTE A DANNO DEI CITTADINI. Domani avanzeremo un atto si censura nei confronti del Sindaco e del Segretario Generale: Orlando non è autorizzato a sottoscrivere un accordo con le inaccettabili condizioni e sulla base di un cronoprogramma irrealizzabile”. Questo succedeva il 16 Marzo. La mattina del giorno successivo ha rincarato la dose con un’intervista al quotidiano LiveSicilia accompagnata dal seguente post: “Aumenti Irpef senza tetto massimo, pareri contrari dei dirigenti, regolamento anti evasione inattuabile….tutto tenuto nascosto al consiglio e alla città nel tentativo di distruggere il futuro dei palermitani, bloccando ogni manovra per i prossimi 5 anni. Orlando non può più guidare la città, neanche per un’altra sola giornata”. La sera dello stesso giorno altro post: “Dopo avere inoltrato al Consiglio tutta la documentazione che il sindaco Orlando teneva nascosta, questa mattina alla conferenza dei capigruppo, abbiamo esposto il nostro punto di vista: l’interesse della città deve essere prioritario rispetto alla campagna elettorale. Il piano predisposto dal Sindaco e dal Segretario per sottoscrivere il patto con lo Stato è inaccettabile: • È fondato su dati falsi, smentiti dagli uffici competenti stessi • Vincola il prossimo sindaco e il consiglio • Impone gravi ripercussioni per i cittadini”.
Siamo arrivati ad oggi e, a quanto pare, il sindaco non si è presentato in Aula per il illustrare un Piano di riequilibrio che non è condiviso con gli uffici del Comune. Siamo all’assurdo: un sindaco che presenta un piano di riequilibrio finanziario. altro post di Forello di oggi: “il Piano di (PSEUDO) riquielibrio fu votato su una menzogna di Leoluca Orlando che lesse in aula e chiese di mettere a verbale la sua dichiarazione: il piano è fondato su ‘CONFERMA CERTA DI RISORSE’. Le risorse non erano certe e sono state smentite. Se Orlando sottoscrivesse il patto con lo Stato alle sue condizioni, non condivise con gli uffici, con il Consiglio e con la città, per i palermitani le lacrime e il sangue sarebbero certi e più di quanto previsto. E oggi Orlando pensa di non presentarsi in aula a dare spiegazioni”. Che il sindaco non si sia presentato in Consiglio comunale lo conferma Sabrina Figuccia, consigliera comunale della Lega: “Ogni giorno che passa, la triste parabola politica del sindaco Orlando, ormai giunta al termine, si aggiunge di nuovi capitoli: adesso, è la volta della fuga da Sala delle Lapide, dove oggi si sarebbe dovuto svolgere il confronto con il Consiglio Comunale sul delicatissimo tema del Piano di riequilibrio. Invece di confrontarsi con i rappresentanti dei cittadini palermitani, Orlando ha inviato una nota contorta al presidente del Consiglio comunale con cui chiedeva di parlare soltanto con i capigruppo e non con tutti i consiglieri: perché questa presa di posizione? Forse il sindaco teme di rendere conto del proprio operato su un argomento che rischia di paralizzare la città anche per i prossimi anni. Visto che i palermitani saranno costretti a pagare il pesantissimo conto di quanto fatto da Orlando e soci, credo che sia sacrosanto il diritto di tutti i cittadini, attraverso il Consiglio comunale, di ascoltare il sindaco e cercare di capire le ragioni di quello che ha fatto negli ultimi 10 anni”.
Noi invece crediamo che dovrebbero essere i candidati sindaco di Palermo a porre una questione che è di natura politica, ma anche di altra natura, a giudicare da quello che si capisce. Già è molto singolare che chi ha provocato i ‘buchi’ nel Bilancio comunale poi provveda a stilare un Piano di rientro. Sarebbe stato più serio commissariare il Comune, previa mozione di sfiducia al sindaco. E qui sta il vero imbroglio politico a spese dei cittadini. In Consiglio comunale il sindaco può contare su 12 consiglieri comunali su 40, ma la mozione di sfiducia al sindaco non si è materializzata. Si è invece materializzata l’approvazione del Piano di riequilibrio grazie al gioco delle opposizioni, che hanno garantito al sindaco sia il numero legale in Aula, sia la maggioranza per approvare un Piano di riequilibrio. Però a quanto pare a Roma hanno ridotto i soldi e il sindaco ha presentato un nuovo Piano di riequilibrio. Dovrebbe ripassare dal consiglio comunale? Non si capisce. Se è un nuovo Piano sì. Ribadiamo: di questi argomenti dovrebbero parlare i candidati alla guida di Palermo. Ne parlano? Ne ha parlato in diretta Facebook Carolina Varchi, candidata sindaco per Fratelli d’Italia (qui il video). Almeno c’è un candidato sindaco che ha il coraggio di parlare rispetto a un Consiglio comunale uscente che è un pessimo esempio di inciuci e consociativismo. Ci chiediamo e chiediamo: gli altri candidati alla guida di Palermo cosa pensano del Piano di riequilibrio presentato da chi a provocato i disastri finanziari? Sono d’accordo sul fatto che debbano pagare i cittadini palermitani? E perché i cittadini palermitani li dovrebbero votare? Perché sono del PD, di Forza Italia, della Lega, del Movimento 5 Stelle, dell’UDC e di Italia Viva? Ma veramente pensano che i cittadini palermitani alla fine ‘inghiottiranno’ tutto? così in basso è caduto lo spirito di cittadinanza dei palermitani?