Nel canale Telegram di Sputnik Italia leggiamo una notizia che ci lascia di stucco: “Il Ministro degli esteri sloveno ha dichiarato prima del Consiglio d’Europa che l’Eu sta pianificando di chiudere i suoi porti alle navi russe (addio cereali, ferro, alluminio e altre materie prime) e fermare l’importazione di energia dalla Russia. Praticamente stanno progettando la distruzione di Italia e Germania”. Non sappiamo se questa sia propaganda, ma se la notizia fosse vera sarebbe veramente particolare. Anzi, sarebbe autolesionistica, perché l’Europa resterebbe senza il gas russo, con danni al 40% almeno della propria economia. E sarebbe anche un problema per il rifornimento di derrate alimentari, in un momento nel quale tanti Paesi del mondo hanno bloccato le esportazioni di cereali e di altri prodotti. In realtà, fare informazione su quanto avviene in Ucraina leggendo articoli e post qua e là non è facile. Che ci sia, in Occidente e nell’Unione europea, il tentativo di far passare la tesi manichea di Putin ‘cattivo’ e di Zalesky ‘buono’ ormai l’hanno capito tutti. Noi cerchiamo di mettere giù qualche nostra analisi e di valorizzare i post e gli articoli di persone e giornali che conosciamo e apprezziamo per la conoscenza dei fatti e per la credibilità. Una cosa comunque appare chiara: non c’è alcuna volontà, da parte dell’Occidente in generale e dell’Unione europea in particolare a far finire la guerra in Ucraina. Che cosa ci guadagnerà in questa guerra la Ue non riusciamo a capirlo.
Ieri, per esempio, abbiamo letto un post di Luca Pinasco, giovane economista siciliano che interviene spesso sulla guerra in Ucraina: “La notizia del giorno lanciata a trasmissioni unificate è la scuola d’arte bombardata a Mariupol dai russi con ‘400 civili sotto le macerie’. Mentre aspettiamo domani per solita smentita guardiamo questo reportage fatto dall’inviato sul campo Vittorio Rangeloni, nell’ottica che se si vuole cercare la pace è fondamentale comprendere anche le ragioni dell’altra parte. Gli abitanti di Mariupol, intervistati per strada mentre fuggono dalle zone di battaglia, raccontano di come le milizie ucraine entrino nei loro appartamenti per piazzare armi da tiro nei balconi sparando a chiunque si rifiuti di farli entrare e lanciando i loro cadaveri giù per strada. Raccontano delle oppressioni subite in otto anni di assedio dai battaglioni nazisti, di come siano costretti dalle stesse milizie a rimanere nelle zone di battaglia per fungere da scudi umani disincentivando i russi dall’attaccare. Queste persone vedono i russi come liberatori. Sembra incredibile ascoltare queste testimonianze e vedere queste immagini dopo giorni di immersione nello stagno della propaganda nostrana. Di documenti simili ne esistono decine (metterò nei commenti i canali dove trovarli), fatti dai pochi coraggiosi reporter rimasti sul posto, come Vittorio Nicola Rangeloni, Giorgio Bianchi (censurato da Facebook per 30 giorni), Maurizio Vezzosi. Ragazzi che stanno rischiando la pelle per fornire notizie dal fronte. Nulla di paragonabile alla nostra informazione mediatica, ricca di fake news -puntualmente smentite entro 24 ore- che arrivano al 50% dalla BBC e al 50% dall’ufficio stampa del ministero della difesa ucraino”. Ora che in alcune aree dell’Ucraina rimaste fedeli alla Russia ci siano state “oppressioni subite in otto anni di assedio dai battaglioni nazisti” ormai lo sanno tutti, anche se la propaganda un po’ ottusa dell’Occidente cerca di nasconderlo.
Peraltro il giornale l’ANTIDIPLOMATICO riporta un’intervista a uno dei reporter citati da Luca Pinasco: Giorgio Bianchi. Titolo dell’articolo: “Giorgio Bianchi (fotoreporter) da Donetsk: ‘La Rai ha fatto passare il missile ucraino sulla popolazione civile a Donetsk come russo'”. Scrive l’ANTIDIPLOMATICO lo scorso 14 Marzo: “Giorgio Bianchi, fotoreporter italiano si trova in questo momento a Donetsk tra i bombardamenti ucraini. “Qui dove mi trovo si possono sentire i rumori degli attacchi ucraini e ho dovuto cambiare più volte il programma di lavoro”, ha dichiarato a l’AntiDiplomatico. Bianchi si trovava oggi a poca distanza dall’attacco missilistico sulla popolazione che ha prodotto almeno 28 morti ed è stato definito un crimine di guerra dal ministero della difesa russo, perché intenzionalmente rivolto contro la popolazione. A livello di disinformazione la Rai si è superata con le immagini del massacro della popolazione civile di Donetsk come bombardamenti russi a Kiev, ha proseguito Giorgio Bianchi”. Segue la video-intervista a Bianchi (che potete ascoltare qui).
Leggiamo ancora una notizia ULTIMA ORA sempre nella pagina Telegram di Spunik Italia: “L’UE destinerà un ulteriore miliardo di euro all’Ucraina per l’acquisto di armi – Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Berbock”. Altra notizia degna di nota: “La Russia rifiuta di negoziare un trattato di pace con il Giappone – Ministero degli Esteri russo. Inoltre, la Russia, in risposta alle sanzioni giapponesi, interrompe il viaggio senza visto dei giapponesi nelle Curili meridionali”. Ci chiediamo e chiediamo: se l’Unione europea continua a fornire armi all’Ucraina è segno o no che c’è un interesse a far proseguire la guerra? Ancora: se continuano le sanzioni alla Russia – che alla fine ha sopportato anni di guerra e migliaia di morti nelle aree dell’Ucraina che sono rimaste legare ai russi – qusto è o no un altro segnale che non ci sia la volontà politica di far finire la guerra?
foto tratta da AGC COMMUNICATION