- Di questo argomento – lo sblocco degli sfratti voluto dal Governo di Mario Draghi – non si parla. Forse per non create problemi al PD, il partito della finta sinistra italiana?
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- Sul numero dei senza casa della Sicilia i numeri dati Sunia, Sicet, Unia e Unione inquilini non ci convincono proprio
- Tony Pellicane: “… quando c’è da difendere chi ha occupato immobili abbandonati per non dormire in strada ci siamo solo noi. Il resto sono solo chiacchiere”
Di questo argomento – lo sblocco degli sfratti voluto dal Governo di Mario Draghi – non si parla. Forse per non create problemi al PD, il partito della finta sinistra italiana?
Di solito dei senza casa si occupano associazioni di volontariato. A Palermo questi temi sono seguiti da Tony Pellicane e Nino Rocca. ora leggiamo un comunicato di Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Unione degli inquilini che annunciano una manifestazione per lunedì mattina, alle 9 e 30, a Palermo, davanti la Prefettura. tema: garantire la casa. A chi? Nel comunicato si esprime “preoccupazione per la situazione abitativa del Paese, aggravata dai pesanti riflessi dell’emergenza sanitaria, dalla ripresa delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole, dalla forte incidenza sui costi dell’abitazione dei rincari delle utenze domestiche e degli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico. Gli esponenti di queste organizzazioni sindacali chiedono “al governo e alle istituzioni locali e regionali di avviare soluzioni per la sofferenza abitativa. I sindacati consegneranno al prefetto il documento condiviso nazionalmente da Cgil, Cisl Uil, Sunia Sicet e Uniat in cui si chiede un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica e sociale, il rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto e del fondo per la morosità incolpevole, una graduazione razionalmente organizzata dell’esecuzione degli sfratti, maggiori risorse ai Comuni per prendere in affitto o acquistare alloggi da assegnare agli sfrattati a canoni sociali, il confronto costante tra sindacato degli inquilini, amministrazioni ed enti locali sui temi abitativi”. Abbiamo capito che questi signori non parlano degli attuali senza casa – 2 mila e 500 famiglie solo a Palermo – ma di chi rischia di restare senza casa grazie al Governo dei ‘Migliori’ di Mario Draghi, del quale il PD – partito che questi signori conoscono benissimo – è il più convinto sostenitore. Dov’erano gli esponenti Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Unione degli inquilini quando nel 2021 cominciava a farsi sentire il problema degli sfratti? Così, per ricordare, a Catania il problema degli sfratti si pone dal Luglio dello scorso anno.
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“L’iniziativa – leggiamo sempre nel comunicato – nasce da una forte preoccupazione dovuta alla mancanza di politiche abitative strutturali. A Palermo siamo sommersi dagli sfratti, che hanno raggiunto quasi quota 3 mila, e ai nostri sportelli giornalmente arrivano due-tre famiglie in condizioni disperate – dichiarano i segretari del Sunia, Sicet, Uniat Palermo Zaher Darwish, Fabio Salici, Giovanni Sardo e Ninni Cirrincione dell’Unione Inquilini -. La disattenzione che denunciamo è sia a livello nazionale che locale, pochissimi se non nulli sono stati gli interventi finanziati, i fondi del Pnrr per la casa si sono già persi a causa della mancanza di progetti presentati dai Comuni. A Palermo l’Iacp ha presentato progetti per 70 milioni di euro, per il programma di rigenerazione e riqualificazione ‘Sicuro, verde e sociale’. Mentre dal Comune di Palermo, su questa misura del Pnrr, registriamo purtroppo un nulla di fatto”. Torniamo a ricordare a questi signori che gli sfratti sono stati introdotti dal Governo Draghi. Come mai non ricordano questo ‘dettaglio’?
Sul numero dei senza casa della Sicilia i numeri dati Sunia, Sicet, Unia e Unione inquilini non ci convincono proprio
A Palermo le famiglie in affitto sono oltre il 14 per cento del totale, leggermente po’ al di sopra della media regionale. “Da un indagine di Nomisma, si evince che almeno il 40 per cento delle famiglie prevede di avere difficoltà a rispettare il pagamento del canone di affitto – proseguono Darwish, Salici, Sardo e Cirrincione -. Emerge invece che il 24 per cento delle famiglie negli ultimi 12 mesi ha accumulato ritardi nel pagamento dei canoni. Questa situazione emergenziale si innesca in un contesto debole e impoverito, se si pensa che il 25 per cento della popolazione siciliana è nella fascia di povertà relativa. L’affitto incide sul reddito familiare medio basso tra il 35 per cento e il 40 per cento”. Per gli esponenti di questi sindacati, “i dati degli sfratti descrivono una situazione preoccupante”. E ancora: “A Palermo si presume che gli sfratti in questo momento siano oltre 3 mila e che sono già partite le esecuzioni per diversi immobili. Prima della pandemia erano circa 600 quelli eseguiti annualmente”, aggiungono i segretari dei sindacati degli inquilini. e ancora: “Sul fronte della risposta pubblica in tema di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, i dati descrivono un patrimonio insufficiente e un mancato investimento su un settore particolarmente importante per il sostegno alle famiglie. Sono in totale 59.744 gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà della Regione o dei Comuni, ma gestiti dagli Iacp, e 6 mila gli alloggi di proprietà dei Comuni gestiti in house. E questo a fronte di 24 mila famiglie in lista d’attesa”. E ancora: “Sono stati consegnati negli ultimi 2 anni poco più di 200 alloggi in tutta la Sicilia – aggiungono Sunia, Sicet, Unia e Unione inquilini -. A questi dati, vanno aggiunti i numeri dei senza tetto e di coloro che sono privi di residenza, non registrati all’anagrafe, perché privi di un alloggio. Una recente ricerca stima che almeno 10 mila sono in Sicilia le persone che possono rientrare a vario titolo in questa categoria”. Ma se solo a Palermo ci sono 2 mila e 500 famiglie senza casa da dove lo hanno tirato fuori questo numero? A nostro modesto avviso, i senza casa, nella nostra Isola, sono molti di più e il Governo Draghi di grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e ‘Sinistra’ ne sta incrementando il numero.
Tony Pellicane: “… quando c’è da difendere chi ha occupato immobili abbandonati per non dormire in strada ci siamo solo noi. Il resto sono solo chiacchiere”
“Per ultimo – conclude il comunicato – i sindacati degli inquilini evidenziano i dati del Fondo sostegno affitto. Nel 2020 è stato emanato in Sicilia un bando riferito al 2018, per l’assegnazione di una somma pari a 7 milioni e 700 mila. Hanno partecipato poco più di 12000 persone, sono state accolte circa 8 mila domande per un contributo massimo di 800 euro a partecipante. L’ultimo bando relativo al 2020 è stato emanato a fine febbraio 2022, per l’assegnazione di circa 16 milioni di euro. E’ ancora disponibile la somma di 15 milioni di euro assegnata alla Sicilia dal governo nazionale per l’emergenza Covid. Nella finanziaria nazionale e in quella regionale non è stata prevista alcuna somma per le annualità successive”. A noi, se dobbiamo essere sinceri, la manifestazione di Lunedì prossimo sembra di maniera, tanto per dire che esistono e si occupano del problema. Peccato che il problema è politico e il primo responsabile è il Governo Draghi che, lo ribadiamo, ha voluto e varato lo sblocco degli sfratti. Attenzione: non che non sia giusto restituire la casa a chi non riceve l’affitto da anni. Il problema è che quando si procede agli sfratti bisogna preparare prima le soluzioni alternative, perché non si possono gettare in mezzo alla strada le persone. Il Governo draghi ha affrontato mezza questione. la parte ‘liberista’ del problema; la parte che dovrebbe essere affrontata dallo stato sociale non c’è: e accorgersene solo adesso, come fanno gli esponenti di Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Unione degli inquilini è inutile. “La verità è che con gli esponenti di queste sigle non si riesce a fare qualcosa di concreto – ci dice Tony Pellicane, che del problema dei senza casa di Palermo si occupa da venti anni ogni giorno e non solo per fare un po’ di scena ogni tanto, giusto per certificare l’esistenza in vita di sindacati e associazioni varie -. Più volte abbiamo detto che bisognerebbe fare iniziative comuni. Poi, però, quando c’è da difendere chi ha occupato immobili abbandonati per non dormire in strada ci siamo solo noi. Il resto sono solo chiacchiere”.
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