Noi non siamo bravi come Mario Draghi e i parlamentari di Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ che lo appoggiano. Però, anche se non siamo bravi come loro non riusciamo a capire un paio di cose che ci sembrano contraddittorie. Fino a questo momento, al di là delle chiacchiere cialtronesche non abbiamo visto alcun auto alle famiglie che sono costrette a pagare, contemporaneamente, le bollette di luce e gas stratosferiche e la benzina e il gasolio a oltre 2 euro. Da quattro giorni gli autotrasportatori della Sardegna sono in sciopero perché, con i prezzi del carburante ad oltre due euro, non riescono più a guadagnare. Gli autotrasportatori della Sardegna sono doppiamente svantaggiati: debbono pagare gli aumento del prezzo del carburante e gli aumenti del costo delle navi. La Sardegna è un’isola e gli autotrasportatori non possono fare a meno delle navi. Siccome scioperano da quattro giorni e il Governo Draghi, i suoi Ministri e i parlamentari di fanno finta di non capire (ricordiamoci che ricordare che ogni parlamentare ogni mese si porta a casa non meno di 15 mila euro è qualunquismo…), gli autotrasportatori della Sardegna hanno deciso di bloccare anche il trasporto merci dei porti della Sardegna: per la precisione i porti di Cagliari e di Olbia. Ma la notizia non è solo questa: la notizia è che il Governo Draghi e i partiti che lo sostengono – sempre Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ – hanno approvato l’aumento delle spese militari che arriverà al 2% del Prodotto Interno Lordo (PIL). Le spese militari italiane passeranno da 64 milioni al giorno a 104 milioni al giorno.
La domanda è: ma come, non ci sono i soldi per aiutare gli autotrasportatori della Sardegna e sono invece stati trovati 40 milioni di euro al giorno in più per le armi? Avete letto bene: 40 milioni di euro in più, che in totale, con i 64 milioni che già si spendevano fanno 104 milioni di euro al giorno. Quindi le armi valgono di più degli autotrasportatori della Sardegna? Che dire? Meno male che gli autotrasportatori delle altre 19 Regioni italiane hanno trovato il modo di continuare a lavorare anche con il carburante a 2,2 euro al litro (era a 2,3 euro al litro, ma pare che sia diminuito). Ve l’immaginate cosa sarebbe successo in Italia se anche gli autotrasportatori delle altre 19 Regioni italiane non avessero trovato il modo di guadagnare lo stesso, anche pagando il carburante a 2,2 euro al litro? Si sarebbe bloccata l’Italia! A proposito, un’ultima domanda: come mai gli autotrasportatori della Sardegna sono in sciopero perché non riescono a lavorare tra spese per il carburante e spese per le navi, mentre gli autotrasportatori della Sicilia – che fino a prova contraria è ancora un’isola come la Sardegna – lavorano senza problemi? E’ o no un fatto strano?
Foto tratta da Greenreport