Un paio di settimane fa abbiamo dato la notizia che il Governo nazionale ha impugnato la stabilizzazione dei precari Asu e il rinnovo dei contratti dei precari dei Comuni (in realtà, l’impugnativa, per ciò che riguarda i Comuni, riguarda alcune tipologie di precari). La notizia non è stata molto gettonata, soprattutto dalla politica siciliana che, a ridosso delle elezioni comunali previste tra circa tre mesi e delle elezioni regionali del prossimo Novembre, non vuole fare molto ‘scruscio’ (non fare troppo rumore, per i non siciliani). La parola d’ordine della politica è: “Tranquilli, è tutto sotto controllo. Voi precari Asu e precari dei Comuni continuerete ad essere pagati. Noi ci impegniamo a ripresentare la norma per la stabilizzazione dei precari Asu e per il rinnovo dei contratti dei precari dei Comuni”. Tutto dovrebbe essere andato a posto, perché non abbiamo visto e letto comunicati stampa dei sindacati che si stracciano le vesti per i precari. Né abbiamo visto e letto comunicati stampa dell’ANCI siciliana (Associazione nazionale Comuni Italiani). Però, a nostro modesto avviso, c’è un però grande quanto una casa per i precari Asu e ci sono anche dubbi per i precari dei Comuni senza rinnovo dei contratti. Vediamo di illustrare, per grandi linee, di che cosa si tratta.
Siccome noi amiamo andare al sodo diciamo subito che si tratta di soldi. La norma sulla stabilizzazione degli oltre 4 mila e 500 precari Asu, come già ricordato, è stata impugnata. Il problema non è di poco conto, perché una norma impugnata di solito non viene applicata e viene espunta dalla legge. A meno che il presidente della Regione siciliana non si assuma la responsabilità (anche in solido) di fare ricorso alla Corte Costituzionale e di applicare la legge in attesa del giudizio della stessa Consulta. Ci sembra un po’ difficile che, trattandosi di pagamenti degli stipendi, un presidente della regione si assuma tale responsabilità. Tra l’altro, in questa fase, non sappiamo ancora se il presidente difenderà la norma davanti la Corte costituzionale. Da qui la domanda: chi è che metterà la firma per il pagamento degli stipendi ai precari Asu? L’onore non spetta all’assessore regionale alle Autonomie locali (ruolo che, in questo momento, è ricoperto da Marco Zambuto), ma ai dirigenti dell’assessorato. Così prevede una legge nazionale degli anni ’90 del secolo passato (la legge Bassanini recepita dalla Sicilia con propria legge) che ha separato politica e burocrazia (scaricando sulla burocrazia – questo pensiamo noi – la responsabilità delle scelte politiche). Da qui un’altra domanda: il dirigente apporrà la propria firma per pagare le retribuzioni ai precari Asu con una norma impugnata? Questa è una bella domanda. A rigor di logica, l’Assemblea regionale siciliana dovrebbe approvare una nuova norma, abrogando la norma impugnata, eliminando, ovviamente, la parte della norma che prevede la stabilizzazione. In questo caso non ci dovrebbero essere problemi per i dirigenti (contabili e non soltanto contabili…), ma c sarebbero problemi per i politici, perché, a ridosso delle elezioni, i precari Asu comincerebbero a capire che la loro stabilizzazione non sarà così sicura…
Ci potrebbero essere problemi anche per le tipologie di precari dei Comuni sui quali pesa l’impugnativa del Governo nazionale in ordine al loro rinnovo dei contratti. Roma, di fatto, ha impugnato il rinnovo dei contratti. Da qui una domanda: come può un’amministrazione comunale retribuire lavoratori precari in assenza di un contratto? Dovrebbe provvedere con un altro contratto. La legge consente ai Comuni di ri-contrattualizzare i precari dopo l’impugnativa? Per onestà, dobbiamo ammettere che su tale questione non siamo molto ferrati, se non altro perché, in materia di personale e di precari, i Comuni si muovono con una certa autonomia. L’unica cosa che possiamo dire è che c’è un’impugnativa sul rinnovo dei contratti per alcune tipologie di precari. Quello che succederà non lo sappiamo, ma qualcosa succederà, perché fra circa tre mesi, come già accennato, si voterà in oltre 100 Comuni dell’Isola.
Foto tratta da Palermo Mania