Sapete a quanto ammonterebbe il risparmio su benzina e gasolio per autotrasportatori e automobilisti con la manovra che il Governo di Mario Draghi si accinge a varare? 15 centesimi, forse (ma non è detto) 20 centesimi di euro al litro! Come se pagando il gasolio a 2 euro e 10 centesimi si risolverà il problema del costo del carburante. Siamo veramente al ridicolo! Il Governo – con l’intervento della Commissione di garanzia per gli scioperi – ha bloccato lo stop di camion e tir previsto ieri in diciannove Regioni (gli autotrasportatori della Sardegna hanno bloccato il settore: qui un video con le manifestazioni in corso) promettendo interventi risolutori. E oggi si scopre che l’intervento risolutore consisterà in una riduzione del prezzo del carburante di 15, al massimi 20 centesimi di euro. e se nel frattempo il prezzo di benzina e gasolio aumenterà? Si potrebbe fare di più? Ovviamente sì. Il prezzo industriale di un litro di benzina più il guadagno dei distributori non arriva a un euro e 10 centesimi di euro. E allora perché in queste ore il prezzo del gasolio oscilla, in media, tra 2,3 e 2,4 euro (la media è fatta tra le varie aree d’Italia, perché il prezzo è variabile). E allora come si arriva a 2,3 o 2,4 euro? Perché ci sono le accise e l’IVA. Le accise sono 19 e incidono per poco più di 0,70 euro al litro, mentre l’IVA incide per 0,35 euro circa al litro. Già tagliando l’IVA il gasolio tornerebbe a poco più di 2 euro al litro: e sarebbe una manovra inutile. La vera manovra dovrebbe riguardale le accise: tagliandole il costo di benzina e gasolio scenderebbe a 1,50 euro al litro. E’ questa la manovra che andrebbe fatta, ma il Governo Draghi non ne vuole sapere.
In questo momento i partiti che sostengono il Governo – Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali in via di ‘scioglimento’ dentro il PD – debbono recitare la parte dei difensori di famiglie e imprese cercando di prendere per i fondelli non soltanto gli autotrasportatori, ma anche i pescatori (impossibile per i motopescherecci italiani operare con gli attuali costi del carburante), gli agricoltori (che subiscono l’aumento del prezzo del gasolio agricolo) e, in generale, tutti i cittadini costretti a pagare benzina e gasolio a prezzi stratosferici. Il bello è che un Ministro ha parlato di “colossale truffa” (la frase è del Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani) ma non c’è alcun intervento del Governo per fare chiarezza su truffa e truffatori. Come avviene quasi sempre in Italia, è la Magistratura che si sta sostituendo alla politica per cercare di fare chiarezza sull’esplosione dei prezzi dei carburanti. E poi? E poi c’è la notizia che il Governo Draghi, anche per i 15 centesimi di euro, forse 20 centesimi di euro di riduzione del costo dei carburanti – riduzione che non servirà a nulla, perché con benzina e gasolio a 2 euro-2,10 euro al litro lo scenario di crisi resterà tale e quale – non ha alcuna intenzione di effettuare uno scostamento di bilancio creando nuovo debito (per la cronaca, nel sistema monetario europeo la moneta è a debito per penalizzare e poter derubare alcuni Paesi indebitati, come è stato fatto con la Grecia e come hanno fatto e vorrebbero continuare a fare con l’Italia). E allora chi è che dovrebbe pagare la riduzione di 0,15, forse 0,20 euro? Proviamo a sintetizzare.
La manovra dovrebbe riguardare una piccola, quasi significante riduzione delle accise e un intervento sull’extra gettito dell’IVA. Solo tagliando le accise più vecchie si dovrebbero trovare 6, forse 7 miliardi di euro. Ed è proprio da questi 6-7 miliardi di euro che si garantirebbe il citato sconto di 15-20 centesimi di euro per benzina e gasolio. Il risparmio sulle accise dovrebbe essere compensato non – ribadiamo – da un nuovo scostamento di bilancio in deficit, ma togliendo questi soldi ad altri soggetti. Quindi non solo questo provvedimento è inutile, ma dovrebbe essere pagato con la moneta attualmente in circolazione in Italia, togliendolo dalle tasche di altri soggetti. Ancora tutto da inventare l’intervento sull’extra gettito IVA. In un anno il Governo pensa di introitare 2 miliardi di euro, che consentirebbero il taglio di 0,15 euro al litro di benzina e gasolio. In realtà tale manovra dovrebbe estendere il prelievo sugli extraprofitti introdotti per la produzione di energie rinnovabili. Una manovra da estendere a tutte le società energetiche. Ma c’è un ma. Perché per intervenire su tale materia bisognerà aspettare l’Unione europea che, è noto, ha tempi, come dire?, piuttosto dilatati. Basti pensare che i primi 20 miliardi di euro del Recovery Fund – oggi trasformati in Pnrr – sono arrivati dopo due anni! Si discute da qualche settimana di aiuti per fronteggiare la crisi energetica seguendo il modello Covid. Ne parlerà il Consiglio Ue nei prossimi giorni. Qui entriamo nell’ambito delle chiacchiere allo stato puro: aiuti di qua, fondi ad hoc di là e altri possibili interventi che, nella migliore delle ipotesi, si concretizzerebbero tra la fine dell’anno in corso e il prossimo anno.
Ribadiamo: di fatto, in questo momento, da parte del Governo Draghi, c’è solo uno sconto di 0,15, forse 0,20 euro al litro di benzina e gasolio. Soldi da recuperare da altre categorie, senza scostamento di bilancio. Il resto sono solo chiacchiere. Bisognerà capire come reagiranno gli autotrasportatori, i pescatori, gli agricoltori e, in generale, tutti i cittadini. Aspettiamoci una gara di demagogia tra esponenti del Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ in via di ‘scioglimento’ nel PD che in questi giorni dovranno impegnarsi per far credere agli autotrasportatori, ai pescatori, agli agricoltori e, in generale, a tutti gli automobilisti italiani che gli asini volano e che loro, prima o poi, riusciranno ad eliminare tutte le accise per portare il costo di benzina e gasolio a 1,50 euro al litro. Dopo, però, ora non si può fare. Per ora autotrasportatori, pescatori, agricoltori e, in generale, a tutti gli automobilisti italiani dovranno stringere la cinghia: autotrasportatori e pescatori dovranno accontentarsi dello sconto di 0,15, forse 020 euro; gli agricoltori, oltre a ‘sciropparsi’ gli aumenti dei prezzi di fertilizzanti e sementi, dovranno rassegnarsi a pagare di più il gasolio agricolo; mentre gli automobilisti italiani dovranno fare quello che stanno facendo con le super bollette di luce e gas: pagare e sorridere! In più tutti dovranno continuare a votare Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali in via di ‘scioglimento’ dentro il PD (previo trasferimento dei cervelli all’ammasso?). Sono certi che, con questi ‘numeri’, gli autotrasportatori lavoreranno lo stesso? Ah, dimenticavamo: con gli attuali prezzi di gasolio e benzina cresceranno i prezzi di quasi tutti gli altri prodotti (più dell’80% dei prodotti italiani viaggiano su gomma). Ma questo non sarà un problema: basterà continuare a raccontare le minchiate che hanno raccontato su “inflazione sotto controllo” e “crescita del PIL al 6%”. Basta informare correttamente i cittadini…
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