Il ‘mistero’ della pasta fatta con “solo grano duro italiano” che aumenta di prezzo. Come difendersi/ SERALE

14 marzo 2022
  • Un consiglio preliminare: se ci riuscite, mangiate solo pasta prodotta con grano duro del Sud Italia e della Sicilia  
  • Gli aumenti di prezzo della pasta – in alcuni casi veramente consistenti – variano da Regione a Regione
  • Cos’è che provoca l’aumento del prezzo della pasta? Il dubbio che sia in corso una speculazione 
  • L’indicazione “pasta prodotta con grano duro Ue” non significa assolutamente niente

Un consiglio preliminare: se ci riuscite, mangiate solo pasta prodotta con grano duro del Sud Italia e della Sicilia  

Ricordate le pubblicità propinate dalla televisione? Persone sorridenti sedute a tavola, spaghetti fumanti e il solito ritornello: “Pasta fatta con solo grano duro italiano”. O, ancora, pasta con essicazione lenta. Questo particolare è importante: la pasta preparata con il grano duro canadese, infatti, ha un tempo di essicazione minore (e un costo minore), per la gioia degli industriali. La pasta fatta con il grano duro non italiano, ma del Sud Italia e della Sicilia contiene un glutine meno ‘aggressivo’ del grano duro canadese e ha tempi di essicazione maggiori (e maggiori costi). La precisazione sul grano duro del Sud Italia e della Sicilia è necessario, perché il grano duro prodotto nel Nord è diverso perché è diverso il clima: nel Nord, piaccia o no ai nostri amici del Nord, c’è meno sole e, soprattutto, c’è umidità che espone il grano ad attacchi fungini e, i conseguenza, alle micotossine. Quindi quando vi dicono che la pasta è fatta con “solo grano duro italiano” chiedete da dove arriva il grano duro: se è grano duro coltivato nel Nord Italia, come direbbe il grande Totò, desistete! Fatte queste doverose precisazioni, torniamo alla pasta italiana “fatta con solo grano duro italiano”. E’ vero, il prezzo del grano duro sta aumentando in tutto il mondo. Ma in Italia, da un paio di mesi a questa parte, il prezzo del grano duro è bloccato, con differenze tra Regioni e Regioni. La Sicilia, come sempre, è la Regione dove il grano duro viene pagato meno. Eppure il prezzo della pasta industriale cresce, anche se in modo difforme da Regione a Regione.

Gli aumenti di prezzo della pasta – in alcuni casi veramente consistenti – variano da Regione a Regione

Noi non abbiamo mai creduto alla pubblicità che ci racconta che in Italia la pasta si fa tutta con il grano duro italiano. Noi ricordiamo perfettamente cosa succedeva nella Primavera e nell’Estate del 2019, quando le navi cariche di grano duro estero arrivavano in Italia – per la precisione nei porti pugliesi e siciliani – a ritmo continuo. Ricordiamo soprattutto l’Estate del 2019, quando i dati ufficiali raccontavano che le importazioni di grano canadese erano aumentare di ben sette volte! Eppure le pubblicità martellanti raccontavano le mirabolanti produzioni di pasta con “solo grano duro italiano”. Oggi lo scenario non è cambiato. la pasta, in Italia – stando alla televisione – è sempre prodotta con “solo grano duro italiano”, però questo succede mentre la produzione di grano nel mondo, lo scorso anno, ha subito un tracollo a causa dei cambiamenti climatici. Ora, se la pasta italiana è prodotta con “solo grano duro italiano”, la drastica riduzione dell’offerta di grano duro a livello mondiale non dovrebbe avere alcun effetto in Italia. Invece il prezzo della pasta è schizzato all’insù. Non sono aumenti uniformi: ci sono luoghi dove il costo di un kg di pasta è alle stelle (per esempio in Sardegna, dove il prezzo di un kg di pasta va da 3 euro a quasi 5 euro), città dove un kg di pasta si avvicina a 3 euro (in Lombardia, in toscana, in Abruzzo e in Umbria), mentre nel Sud  e in Sicilia il prezzo non va oltre i 2 euro al kg. Ovviamente, stiamo parlando di pasta industriale, prodotta dalle grandi aziende, perché la pasta artigianale costa di più, soprattutto se è preparata con i grani duri antichi.

Cos’è che provoca l’aumento del prezzo della pasta? il dubbio che sia in corso una speculazione 

La domanda è: cos’è che provoca gli aumenti del prezzo della pasta? Siccome la televisione con le suadenti pubblicità ci dice che la pasta italiana viene preparata “solo con il grano duro italiano” e siccome il prezzo del grano uro italiano è fermo, l’aumento del prezzo della pasta non può essere causato dalla carenza di grano, altrimenti dovremmo arrivare alla conclusione, da sapore popperiano, che la televisione ci prende per i fondelli. E allora così che giustifica gli aumenti, ai alcuni casi spropositati, del costo della pasta? Sicuramente c’è la componente energia. Ma l’aumento del costo dell’energia giustifica gli aumenti? basta riflettere su una proporzione. un’industria produce milioni di pacchi di pasta. Di conseguenza, se consideriamo un pacco di pasta da un kg come unità di prodotto, l’aumento di un euro per un kg di pasta significa che le industrie hanno sostenuto costi ultra-stratosferici per l’energia. La cosa è decisamente poco convincente, soprattutto per le zone dove un pacco di pasta da un kg viene venduto a 2,50 euro all’insù. Il dubbio è che, pure sulla pasta – anche se in modo non uniforme nel territorio nazionale – potrebbe essere in corso una speculazione sui prezzi.

L’indicazione “pasta prodotta con grano duro Ue” non significa assolutamente niente 

Siamo arrivati alla fine del nostro ragionamento. La parte finale, forse, è la più importante, perché ci assumiamo l’onere di dare un consiglio ai nostri lettori. In primo luogo, se vivete nel Nord Italia, anche se la cosa vi viene presentata bene, evitare di magiare pasta prodotta con grano duro coltivato nel Nord Italia. Non è un problema di antipatia verso il Nord, ma una semplice constatazione agronomica: il grano matura con il Sole in assenza di umidità; certo, anche al Nord ci può essere il Sole con assenza di umidità, soprattutto quest’anno, che nel Nord si registra una grande siccità. Ma in condizioni ordinarie, cari amici del Nord, la pasta acquistatela dai pastifici del Sud e della Sicilia. Ma attenzione anche agli acquisti, perché i birbanti sono ovunque. Dal 2018 vige l’obbligo, per chi produce pasta, di indicare il luogo di provenienza del grano. Purtroppo non c’è l’obbligo di fornire informazioni precise. Ma c’è una prima griglia che è molto utile per i consumatori: se leggete che la pasta è prodotta con grano duro non-Ue, significa che è prodotta con grano duro che arriva da Paesi non europei. La volete mangiare lo stesso? Fate voi. E’ possibile anche imbattersi in confezioni di pasta dove non ci sono indicazioni circa la provenienza del grano: in questo caso vale la legge del grande Totò: desistere! Andiamo alla pasta fatta con grano duro Ue. Se ci ragioniamo, l’indicazione “pasta con grano duro Ue” non significa assolutamente niente, perché potrebbe essere stata preparata con un grano duro coltivato in aree umide e fredde. E allora? E allora indirizzatevi verso le marche di pasta che indicano a chiare lettere la Regione di provenienza: pasta pugliese, pasta siciliana, pasta calabrese, pasta campana, pasta della Basilicata, pasta del Molise, pasta dell’Abruzzo. Insomma, come già ricordato, pasta del Sud Italia e della Sicilia. Se proprio volete essere sicuri al 100% acquistate la pasta artigianale, ovviamente sempre del Sud e della Sicilia. oppure acquistate la farina di grano duro e la pasta preparatevela da voi!

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