In un’Italia di speculazioni e di speculatori la Sicilia non si smentisce. Anche nella nostra Isola non mancano le contraddizioni. Già è singolare che mentre il prezzo del grano è in crescita in tutto il mondo, in Sicilia il prezzo del grano duro è bloccato da quasi un anno a 46-48 euro al quintale. In Puglia, ad esempio, si vende a 52 euro al quintale: e una differenza di 4-6 euro al quintale non sono pochi. Insomma, ovunque il prezzo del grano è in crescita, soprattutto dopo l’esplosione della guerra in Ucraina. Ed è anche logico: la Russia è il primo produttore di grano nel mondo e siccome l’Occidente, di fatto, gli ha dichiarato guerra sul piano economico, i russi non hanno motivo di vendere il grano agli europei (peraltro la Russia già da un anno ha ridotto le esportazioni di grano per fronteggiare eventuali problemi di cambiamenti climatici). La cosa strana, molto strana della Sicilia è che mentre il prezzo del grano rimane bloccato, aumenta invece il costo del pane e il costo della pasta. “Questa si chiama speculazione sulle scorte”, ci dice Cosimo Gioia, agricoltore, produttore di grano nell’entroterra della Sicilia. “E’ evidente che stanno approfittando nel momento per vendere a un prezzo maggiorato pane e pasta che stanno producendo con il grano che hanno in magazzino da tempo. Ribadisco: questa è una speculazione innanzi tutto a danno dei consumatori e poi anche a danno degli agricoltori”.
Impossibile intervenire sul prezzo del grano che, è noto, viene stabilito dall’andamento degli scambi registrati dalle Borse merci che operano nelle Camere di Commercio. Se in Sicilia il prezzo del grano duro è quello che è, ebbene, significa che gli scambi danno una media di 46-48 euro al quintale. Un po’ diverso il discorso per pane e pasta. Se ci sono aumenti del prezzo del grano, ebbene, è evidente che non riguarda il grano siciliano che, come già ricordato, non è cresciuto. I pastifici e i panifici che stanno aumentando il prezzo della pasta e del pane, a questo punto, dovrebbero dire dove acquistano il grano. Se il prezzo del grano siciliano non aumenta, ebbene, non possono certo dire che stanno aumentando i prezzi perché il prezzo del grano siciliano è aumentato. Potrebbero dire, questo sì, che sono aumentate le bollette dell’energia elettrica. Ma a questo punto sorge una domanda: l’aumento delle bollette giustifica un aumento così consistente soprattutto del prezzo del pane? E poi che senso ha: anche i cittadini pagano le bollette della luce in crescita. Quindi i cittadini debbono restare fregati due volte? Dobbono pagare le super-bollette elettriche e anche l’aumento del prezzo di pane e pasta? E il Governo nazionale di Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ di Liberi e Uguali che fa? Lascia le famiglie nelle mani di chi sta speculando?
In realtà, in Italia manca un Governo che si occupi di tutelare i consumatori. Ieri Putin ha spiegato che la Russia, nonostante la guerra in Ucraina, e nonostante le stupide sanzioni adottate dall’Unione europea contro la stessa Russia, non ha ridotto le forniture di gas. In parole semplici, se il prezzo del gas in Italia è aumentato è perché ci sono soggetti che stanno speculando. Che lo spaventoso aumento del prezzo del gas non ha nulla a che vedere con la Russia è emerso due settimane addietro nel corso di un question time alla Camera dei deputati, dove due parlamentari, numeri alla mano, hanno dimostrato che la responsabilità degli aumenti del prezzo del gas è stato deciso dai gestori, che hanno guadagnato una barca di soldi! E il Governo di Mario Draghi che fa? Ci raccomandiamo vivamente: alle imminenti elezioni, cari siciliani, votate per i partiti politici nazionali che appoggiano il Governo Draghi, Governo che sta penalizzando i cittadini: Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’…