Consorzi di Bonifica e turnover, Ernesto Abate (Sifus): “C’è il rischio che una pioggia di ricorsi blocchi tutto”

10 marzo 2022
  • Con questa intervista ad Ernesto Abate, segretario regionale dei Consorzi di Bonifica della Sicilia del Sifuf, proviamo a chiarire cosa sta combinando il Governo regionale su una materia molto delicata 
  • I lavoratori meno anziani che passano davanti agli anziani

UNA GRANDE CONFUSIONE. PERCHE’?

C’è un po’ di confusione, oggi, nel mondo dei Consorzi di Bonifica della Sicilia. Anzi, in verità, più di un po’ di confusione. Si parla di applicazione di una legge regionale, di turnover e si parla, soprattutto, di una possibile pioggia di ricorsi. Che succede? Lo abbiamo chiesto a Ernesto Abate, seretario regionale del Sifus Consorzi di Bonifica.

Allora segretario Abate ci racconta cosa sta succedendo?

“Succede che l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla, il dirigente generale del Dipartimento, Mario Candore, e il dirigente generale del Servizio 4, Fabrizio Viola, stanno interpretando in maniera personalistica l’anzianità di servizio dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica”.

Parliamo della legge regionale numero 9 del 2021?

“Esattamente. In particolare, dell’articolo 60 di questa legge che riguarda il turnover. Stanno cercando di coprire un vulnus legislativo che risale al 1995”.

Cioè? 

“Il turnover, con l’ultima riforma dei Consorzi di Bonifica si limitava ad essere applicato ai lavoratori a tempo determinato della fascia delle garanzie occupazionali dei 151isti, lasciando fuori dal beneficio del turnover i 101isti e coloro i quali, pur avendo lavorato nel triennio 92/94, non avevano avuto la ‘fortuna’ d’aver svolto 250 giornate nel biennio. Tant’è vero che, ad oggi, nei Consorzi di Bonifica di Palermo, Enna, Messina ci sono operai che sono ancora a tempo determinato dal 1992”.

E adesso che succede?

“Succede che, attraverso la personalistica interpretazione del criterio di anzianità di servizio, coloro i quali sono stati assunti nel 1992 e a seguire, grazie al principio che il Governo regionale vuole adottare, ovvero il numero di giornate lavorate negli anni come diritto di precedenza, molti lavoratori assunti in quegli anni – 101isti per lo più e 151isti in qualche caso – dovranno vedersi passare avanti lavoratori assunti nel 2000 ed inquadrati con la legge regionale numero 4 del 2003 e nel 2003 inquadrati con la la legge regionale numero 4 del 2006. Questi lavoratori, solo perché, baciati dalla fortuna, hanno svolto un maggior numero di giornate di lavoro”.

I LAVORATORI MENO ANZIANI CHE PASSANO DAVANTI AGLI ANZIANI

In pratica, i lavoratori meno anziani passerebbero davanti ai più anziani… Ci saranno ovviamente ricorsi?

“Ovviamente se applicheranno questo criterio ci sarà una pioggia di ricorsi. A nostro avviso, l’anzianità di servizio deve tenere conto delle superiori leggi nazionali dlgs 81/2015 e del Contratto nazionale di lavoro di categoria (art 5 e art 39), valutando prioritariamente quale criterio di anzianità di servizio (il giorno, il mese e l’anno, all’interno della legge regionale di appartenenza), piuttosto che il numero complessivo di giornate svolte nel corso di tutti gli anni di servizio (ivi compreso l’anno 1999), dove il numero di giornate svolte nei diversi Consorzi di Bonifica era dettato dai requisiti dell’alto, bello, biondo e con gli occhi azzurri…”.

La vostra proposta qual è?

“L’ho già detto: che venga utilizzato il criterio dell’anzianità di servizio, tenendo conto delle superiori leggi nazionali”.

Ciò significa che il turnover verrebbe esteso a tutti?

“Verrebbe esteso a tutti i lavoratori, ma in maniera ordinata, evitando quei ricorsi che bloccherebbero la procedura tanto attesa dagli stessi lavoratori”.

Non è che la mossa del Governo potrebbe essere quella di provocare i ricorsi per bloccare tutto? 

“Il dubbio c’è. Utilizzando il criterio discriminatorio per l’anzianità di servizio, mediante il conteggio del numero di giornate totali, si provocherebbero i ricorsi e si bloccherebbe tutto. Noi vogliamo aiutare a far capire al Governo che, dopo tanto impegno nell’approvarlo, non possiamo gettare tutto nel cestino, perché non si vuole tenere conto del Contratto nazionale di lavoro al quale viene sottoposto il Consorzio di Bonifica e delle leggi nazionali che regolamentano le graduatorie in lungo ed in largo”.

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