Via, ammettiamolo: per ora per le multinazionali è un momentaccio. Stanno perdendo l’Ucraina con le riserve di titanio e manganese e con le immense distese di cereali. E adesso arriva un’altra ‘botta’ in testa: una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Lombardia che dice No alla sospensione dei medici non vaccinati con il Covid se possono lavorare a distanza. Non è un no generalizzato all’obbligo vaccinale per i medici, ma è già un primo passo verso la libertà dal cosiddetto ‘Regime terapeutico’ che le multinazionali farmaceutiche hanno instaurato in alcuni Paesi del mondo. La notizia la leggiamo su Byoblu. I Giudici amministrativi si sono pronunciati sul ricorso presentato da un medico sospeso. “Il medico – leggiamo su Byoblu – aveva chiesto ai giudici di riconoscere l’illegittimità dell’obbligo vaccinale per i lavoratori del settore sanitario, perché contrastante con la libertà di autodeterminazione, visto che i vaccini Covid, autorizzati in via condizionata, non sono in grado di ridurre i contagi e mancano prove sulla loro efficacia e sicurezza”. Il TAR non ha dato ragione al medico, confermando l’obbligo del vaccino anti-Covid per gli operatori sanitari. Insomma, il solito bla bla bla sulle multinazionali farmaceutiche che producono e vendono i vaccini anti-Covid: il vaccino non è sperimentale, c’è la farmacovigilanza e via continuando. Insomma, la solita solfa rimane in piedi, però… Però una crepa è stata aperta: i medici che esercitano la professione con la cosiddetta telemedicina possono continuare a lavorare perché, a quanto pare, il virus non si trasmette via Internet… e quindi non c’è bisogno di sospenderli dall’Ordine dei Medici. Può sembrare una cosa ovvia, ma non lo è. Ricordiamoci che il Green pass, ad esempio, non ha nulla di scientifico perché anche i vaccinati si possono infettare e possono trasmettere il virus: ma le multinazionali farmaceutiche sono riuscite ad imporlo applicando lo ‘spirito’ della Santa Inquisizione spagnola, quando si finiva davanti a questo particolare tribunale perché “piaceva agli inquisitori”. In quest’atmosfera di oscurantismo scientifico essere riusciti a far prevalere ciò che è ovvio – e cioè che non ci si può infettare con il virus SARS-COV-2 via Internet – è uno smacco per le Multinazionali farmaceutiche che sono riuscite ad imporre a mezzo mondo i propri ‘fantastici’ vaccini. Leggere in un pronunciamento che per i professionisti sanitari va scelta la soluzione “meno gravosa” è quasi rivoluzionario…