“Il Governo sta facendo la sua parte, ha aggiunto il manager, con 6 miliardi e mezzo di fondi previsti per le infrastrutture, ma le telco italiane devono ancora fronteggiare burocrazia e regole stringenti che rendono difficoltosi gli investimenti, a partire dai limiti elettromagnetici sensibilmente più bassi rispetto al resto d’Europa. Quest’ultimo, precisa il CEO designato, è un tema entrato ormai nell’agenda politica e siamo fiduciosi che il ministro Giorgetti convochi presto gli operatori e gli stakeholder per affrontare questa e altre questioni centrali per il settore. In caso di una mancata revisione dei limiti, si rischia di rallentare la diffusione del 5G, indispensabile per supportare la richiesta sempre crescente di traffico dati.
“Un altro punto cruciale – sottolinea Corti – è la necessità di stimolare con il credito d’imposta gli investimenti in servizi di telecomunicazione delle imprese, come avviene per l’Industria 4.0. E’ un’evoluzione importante sia sul piano tecnologico sia per la diffusione della cultura e delle competenze digitali, che va affiancata a programmi di formazione continua nelle scuole e nel mondo del lavoro. Per attuare queste misure, è cruciale la collaborazione tra imprese e istituzioni. In questa direzione, conclude Gianluca Corti, il nostro settore intende contribuire alla realizzazione di politiche di sviluppo più efficaci possibile”.
(ITALPRESS).
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