J'Accuse

Il ‘caso’ dei tirocinanti dell’Avviso 22 non pagati: il dipartimento regionale Lavoro chiama in causa le Apl

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  • Per la cronaca, le Apl sono le Agenzie per il lavoro. E sarebbero questi soggetti – secondo quanto si legge in una circolare  dirigente generale del dipartimento Lavoro della Regione siciliana, Gaetano Sciacca, i responsabili delle “anomalie non sanate”   
  • L’interrogazione parlamentare all’Ars della deputata Roberta Schillaci
  • L’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, chiama in causa anche le aziende presso le quali sono stati effettuati i tirocini 

da Oreste Lauria
portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione siciliana
riceviamo e pubblichiamo 

Per la cronaca, le Apl sono le Agenzie per il lavoro. E sarebbero questi soggetti – secondo quanto si legge in una circolare  dirigente generale del dipartimento Lavoro della Regione siciliana, Gaetano Sciacca – i responsabili delle “anomalie non sanate”   

“Come è noto, ancora oggi non sono corrisposte le indennità ai tirocinanti per i tirocini svolti per l’avviso di cui all’oggetto, a causa di anomalie non sanate da parte delle Apl. Nella considerazione che è diritto dei tirocinanti di conoscere le motivazioni per le quali non si è proceduto al pagamento delle relative indennità, si dispone che in presenza di anomalie, che non consentono il pagamento delle DDR, occorrerà trasmettere all’Apl e, per conoscenza al tirocinante, nota di segnalazione delle anomalie”. Così  scrive il dirigente generale del dipartimento Lavoro della Regione siciliana, Gaetano Sciacca, in una circolare. A questo punto ci piacerebbe capire se questa circolare sortirà effetti positivi.

L’interrogazione parlamentare all’Ars della deputata Roberta Schillaci

E stata appena avanzata una richiesta di un’interrogazione parlamentare all’Ars dalla deputata M5S Roberta Schillaci, componente della commissione Lavoro è Formazione. La vicenda dei pagamenti dei tirocinanti dell’Avviso 22 ha raggiunto la fatidica goccia che ha fatto traboccare il bicchiere. Più volte posta all’attenzione dell’opinione pubblica, è stata oggetto di ben due audizioni in presso la citata commissione Lavoro, Formazione e Cultura al Parlamento dell’Isola. A queste si è aggiunta nel mese di Gennaio un’ulteriore richiesta di audizione urgente per essere ascoltato dalla commissione Lavoro ma ad oggi senza nessun esito di comunicazione. Il problema del bando regionale dell’Avviso 22 ad oggi non vede uno spiraglio di soluzione, si continua sempre a sperare di ricevere i compensi dovuti per un lavoro svolto e mai retribuito. Per alcuni tirocinanti si parla di attese lunghe 2 anni e mezzo. Solo una parte di fortunati tirocinanti ha ricevuto la retribuzione, il resto attende sempre più sfiduciato lo scorrere lento degli eventi. Più volte ci siamo rivolti senza esito alle istituzioni della politica regionale siciliana, più volte abbiamo precisato presso gli uffici dell’Avviso 22 del servizio III e servizio IV dell’assessorato al Lavoro di viale Praga, a Palermo, che ci sono centinaia di tirocinanti in attesa di essere pagati dal 2019. Ad oggi sono stati pagati all’incirca 1.000 su 1741. Tra questi 700 giovani e meno giovani e in molti sono madri e padri di famiglia in attesa di essere pagati. A questo, purtroppo, si aggiunge l’amarezza di chi si reca presso il dipartimento Lavoro della Regione siciliana per reclamare un proprio diritto e non gli viene detto lo stato di avanzamento della pratica, né una data certa dei pagamenti. Sono pochissimi i tirocinanti messi a conoscenza delle proprie pratiche o che hanno ricevuto comunicazione.

L’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, chiama in causa anche le aziende presso le quali sono stati effettuati i tirocini 

La rendicontazione dei pagamenti doveva essere fatta ad ogni bimestre, ma questo non è mai accaduto e questo ha portato ad un cumulo di ritardi protrattisi nel tempo. La Regione siciliana avrebbe avuto tutto il tempo per organizzarsi sia sulla procedura che nella comunicazione della stessa documentazione prevista dal bando dell’Avviso 22. Certi documenti e i controlli andavano analizzati ed effettuati prima di attivare il tirocinio per ogni singolo tirocinante e non a tirocinio concluso. Gli accrediti dovevano essere effettuati a bimestre rendicontato ma purtroppo senza avere idea del perché, questo meccanismo si è inceppato e nessuno sa fornire risposte e chiarimenti in merito. Dopo innumerevoli reclami fatti, nonostante i 3 servizi andati in onda su Striscia la notizia, nell’ultimo servizio del’8 Gennaio 2022, l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, dichiara: “Alcuni sono rimasti incagliati in una storia di ordinario disordine per cui le Apl (Agenzie per il lavoro) o le aziende che hanno fatto lavorare i ragazzi non hanno prodotto la corretta documentazione: mancano le assicurazioni, l’indicazione del tutor, il registro delle presenze e le certificazioni da integrare”.  Come mai dopo tutto questo tempo si viene a sapere che ci sono delle pratiche ferme è quindi non si possono processare per metterle in pagamento? Alcune pratiche sono rimaste incagliate. Tutte le altre pratiche sono idonee? Oppure molte pratiche ancora oggi non vengono visionate perché ce ne sono fin troppe e il personale non sarebbe abbastanza sufficiente? E in ogni caso è possibile che tutte le pratiche visionate non risulterebbero idonee? I tirocinanti vogliono capire di quale pratiche parla l’assessore Scavone. L’assessorato al Lavoro comunichi lo stato di avanzamento della pratica di ciascun tirocinante che presenterebbero delle criticità e li metta a conoscenza degli stessi tirocinanti. A pagare per tutti questi ritardi ad oggi sono i tirocinanti. detto questo, le responsabilità di quanto sta accadendo non possono ricadere sui disoccupati. Deve essere l’assessorato al Lavoro a comunicare sia al singolo tirocinante che al suo ente promotore, nonché Apl di riferimento del progetto formativo quali sono le criticità e come risolverle. Senza comunicazione da parte dell’assessorato al Lavoro nessuno è in grado di sapere come risolvere l’intoppo che blocca la propria pratica di pagamento. Ad oggi non siamo sicuri che tutti i tirocinanti dell’Avviso 22 verranno pagati. Vogliamo soluzioni definitive e la Regione deve fare in modo che questa sia la volta buona.

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