Dobbiamo ammettere che il premier della Russia, Vladimir Putin, e il presidente della Cina, Xi Jinping, sono di gran lunga più lungimiranti del presidente ‘postale’ degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, dei ‘capi’ delle multinazionali ultra-liberiste e globaliste e dei vertici della sempre più scalcagnata Unione europea. Perché scriviamo questo? Perché se osserviamo quello cosa è avvenuto nei mesi scorsi, a partire da Ottobre dello scorso anno, ci accorgiamo che gli acquisti sui mercati internazionali, in alcuni casi massicci, operati da russi e cinesi non solo sono risultati giusti rispetti allo scenario economico mondiale di oggi, ma hanno anche indebolito quasi tutto l’Occidente industrializzato, quasi tutto vittima del demenziale liberismo economico. Ammettiamo che anche noi, nei mesi scorsi, non abbiamo capito il perché di certi massicci acquisti di cereali, grano ma non soltanto grano da parte della Cina. Ci è sembrato normale che la Russia abbia limitato le esportazioni di grano in tempo di grandi rivolgimenti climatici. Poi però, abbiamo avuto il dubbio che il grano russo non esportato in Occidente finisse in Cina: una Cina che, proprio mentre la Russia riduceva le esportazioni di grano verso l’Occidente, acquistava grano a più non posso nei mercati internazionali, facendo schizzare all’insù il prezzo dello stesso grano: cosa, questa, che abbiamo segnalato lo scorso Dicembre. Ammettiamo anche di essere rimasti stupiti, se non sconcertati, degli enormi acquisti di petrolio, sempre da parte della Cina, mentre tutti i Paesi dell’Occidente – con in testa gli Stati Uniti d’America – immettevano petrolio nel mercato internazionale per provare a ridurre i prezzi. Guardiamo lo scenario odierno: con l’esplosione della guerra il prezzo del grano e di altri prodotti agricoli stanno salendo, ma non è un problema che riguarda Cina e Russia; così come non è un problema, per russi e cinesi, l’aumento vertiginoso dei prezzi del petrolio e del gas.
In politica esiste una legge inesorabile che si riassume in una formula semplice e apparentemente ovvia: “Prima o poi il potere si separa dagli stupidi”. Di certo tutto si può dire di Putin e di Xi Jinping, ma non he siano stupidi. Oggi il quotidiano scenariecononici.it pubblica un articolo dai toni un po’ stizziti dove nel titolo c’è la notizia, secondo la regola del buon giornalismo. “La Cina ha cumulato riserve strategiche di petrolio. Probabilmente sapeva dell’attacco russo…“. E’ un articolo che vi consigliamo di leggere perché racconta una grande verità: e cioè che la Cina, in questo difficile momento storico, non sta sbagliando una mossa. Ogni atto che compie nello scenario politico ed economico internazionale è sempre preciso. Quando si analizzano i fatti politici – con i risvolti economici e sociali – bisogna avere l’onestà intellettuale di osservarli in modo neuro, senza tifare per quello o per quell’altro. L’invasione russa in Ucraina – sicuramente dolorosa per la perdita di vite umane – è stata efficace. In pratica, per la prima volta dei tempi del cosiddetto “Edonismo Reaganiano”, i liberisti non stanno solo subendo una cocente sconfitta, ma si ritrovano con il culo a terra. Considerato di cosa sono capaci, gli ultra-liberisti globalisti non esiterebbero ad usare le armi nucleari: ma non lo possono fare perché russi e cinesi risponderebbero pan per focaccia. Ricordiamoci che in questo momento non si usano le armi nucleari perché ciò provocherebbe la fine del mondo in anticipo sul volere divino e, magari, anche in anticipo rispetto ai cambiamenti climatici, là dove si dovesse appurare che dipendono dal Sole e non dall’eccesso di anidride carbonica. Tale affermazione potrebbe sembrare ovvia, ma non lo è affatto. Non usare le armi nucleari in tempo di pace è ovvio; non usarle nel pieno di una guerra che vede contrapposti l’Occidente ‘infettato’ dal demenziale liberismo economico da una parte e Cina e Russia dall’altra parte non è affatto scontato: anzi.
Sì, in questo momento l’Occidente preda dell’ultra-liberismo e del globalismo economico è con il culo a terra. Si ritrova con il prezzo del petrolio in crescita (si pensi quello che potrebbe succedere in Italia con il caro-carburante, in un Paese dove quasi tutte le merci viaggiano sul gommato), con il prezzo del gas in crescita, costretto ad appioppare sanzioni alla Russia che, in realtà, finiranno di massacrare lo stesso Occidente, a cominciare dall’Europa, che si ritroverà senza il gas russo. Già l’attuale Governo tedesco ha bloccato il gasdotto Nord Stream 2: mossa che sicuramente danneggerà la Russia, ma che, alla fine, danneggerà ancora di più la Germania che ha cominciato a spegnere i reattori nucleari proprio in funzione del gas russo che sarebbe dovuto arrivare dal gasdotto Nord Stream 2. Alla fine il gas russo che sarebbe dovuto arrivare in Europa andrà alla Cina: si può pensare a una ‘ritorsione’ più stupida di questa? E che dire dell’agricoltura dell’Occidente che nel piano di inquietanti cambiamenti climatici, a causa dell’aumento del prezzo del gas, dovrà fronteggiare un aumento consistente del prezzo dei fertilizzanti? Ma c’è un altro elemento importante che segna un altro punto a favore di Cina e Russia: e cioè il ridicolo che in queste ore sommerge le cosiddette ‘sinistre’ o i ‘progressisti’ dell’Occidente. Di fatto – organizzando manifestazioni di piazza o invocando ‘sanzioni’ (in parte demenziali come il liberismo economico, perché il liberismo economico è demenziale a tutti gli effetti come ha dimostrato con i sui libri straordinari l’economista John Kenneth Galbraith) – ‘sinistre’ e progressisti si schierano certo in favore del popolo ucraino e bla bla bla, ma finiscono per dimostrare di essere parte integrante del potere che tiene insieme USA, Nato e multinazionali ultra-liberiste e globaliste. Insomma, sono in bella compagnia…