Nel suo intervento in Parlamento sulla guerra in corso in Ucraina – dove i russi sono impegnati contro il governo-fantoccio di questo Paese voluto e sostenuto da Stati Uniti d’America, Nato e multinazionali – il capo del Governo italiano, Mario Draghi, ha detto alcune cose che, a nostro modesto avviso, potrebbero risultare pericolose per la Sicilia. “Le forze italiane che prevediamo essere impiegate dalla Nato – leggiamo in un articolo dell’ANSA – sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni, circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania; e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato. Per queste, siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili”. Se abbiamo ben capito, ci stiamo andando ad ‘infilare’ in una guerra provocata da USA, Nato e multinazionali ultra-liberiste e globaliste che, da anni, cercano di ‘sfondare’ verso la Russia. La cricca dei Democratici americani che hanno rubato l’elezione a Donald Trump con i ‘voti postali’ e con le violazioni costituzionali non ricordiamo più se in quattro o cinque Stati americani, i ‘filantropi’ della Nato e i pescecani delle multinazionali ultra-liberiste e globaliste pensavano di essere già riusciti nel loro intento entrando dall’Ucraina, nella convinzione di avere trovato una Russia che non avrebbe mai e poi mai scatenato una guerra. Invece la Russia di Putin non solo ha scatenato una guerra, ma si riprenderà l’Ucraina.
Usa, Nato e multinazionali ultra-liberiste e globaliste si guardano bene dall’intervenire in una guerra dove avrebbero solo la peggio. E che fa invece il capo del Governo italiano? Annuncia l’invio di militari! Non è difficile capire come finirà questa guerra: la Russia si riprenderà l’Ucraina e Stati Uniti, Nato e multinazionali ultra-liberiste e globaliste cercheranno di strumentalizzare il dissenso verso i russi da parte degli ucraini – che ci sarà – e si andrà avanti così chissà per quanto. Quello che non si capisce è il motivo per il quale Draghi ha rilasciato queste dichiarazioni in Parlamento. Per carità: nel 1943 l’Italia ha perso la guerra e siamo stati ‘americanizzati’. Passi che che ci troviamo nella Nato. Ma andare in Parlamento a dire che ci sono “1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili” pronti per “essere impiegate dalla Nato” non ci sembra molto lungimirante. Anche perché, in questo momento – ed è quello che ci interessa perché noi siamo in Sicilia – la base militare di Sigonella e il MUOS di Niscemi stanno funzionando a pieno ritmo: e funzionano contro gli interessi russi che – lo ribadiamo ancora una volta, pur con il dolore di contare i morti tra militari e civili – sono assolutamente legittimi. L’Italia, in pratica – perché di fatto è così e i russi sono tutt’altro che stupidi – si sta schierando con USA, Nato e multinazionali ultra-liberiste e globaliste con la scusa di difendere la popolazione ucraina! E se i russi si dovessero stancare di Sigonella e del MUOS e decidessero di fare qualcosa? In questo malaugurato caso – che noi ci auguriamo non avvenga mai – di cosa dovremmo lamentarci se l’Italia, come ha detto Draghi in Parlamento, ha messo in campo “1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili” pronti per “essere impiegate dalla Nato”? I nostri governanti l’hanno capito che c’è una guerra in corso e che i russi non scherzano? Si rendono conto che, in questo momento, l’Italia vive un momento delicatissimo, visto che ospitiamo le basi militari americane? Lo capiscono che n Sicilia la situazione è ancora più delicata – e più rischiosa – dal momento che nella nostra Isola sono operativi la base militare di Sigonella e il MUOS di Niscemi? Cosa pensa di questo il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci?