Ci siamo quasi. Quasi perché siamo soltanto all’inizio di un ‘Grande Bordello’. Da mesi Germania e Francia hanno cominciato a spegnere i primi reattori nucleari, facendo inevitabilmente crescere il prezzo degli idrocarburi, gas n primo luogo. Da mesi il Governo-fantoccio delle multinazionali dell’Ucraina – il Paese ‘sovrano’… – c’arribbati ca minchia a ‘u pupu per entrare nell’Unione europea e nella Nato, per dare modo ad americani e multinazionali di creare un avamposto con i missili per cominciare a ‘sfondare’ in Russia. Già da qualche settimana il premier russo Putin ha ridotto la fornitura di gas all’Europa (dirottandola, per inciso, in Cina, tanto per fare capire a chi ancora non ha chiaro il quadro con chi è alleato). Già da settimane gli autotrasportatori ripetono che con il carburante alle stelle non ce la fanno più. Abituato con i suoi amici che sbraitano contro il caro-bollette ma non fanno nulla, il nostro Super-Mario Draghi, presidente della Repubblica mancato e capo del Governo italiano (suo malgrado?) pensava che anche gli autotrasportatori si sarebbero lasciati massacrare piano piano. Volendo non ha sbagliato di molto: nessuno – di fatto – sta difendendo le famiglie dalle super-bollette di luce e gas; nessuno – di fatto – sta difendendo gli industriali sempre dalle super-bollette di luce e gas; nessuno – di fatto – sta difendendo i commercianti, ristoratori in testa, ancora dalle super-bollette di luce e gas. Insomma, giusto giusto gli auto-trasportatori del Sud e della Sicilia si rifiutano di immolarsi per la ‘Grande Italia’ e per l’ancora più ‘Grande Unione europea dell’euro’?
Certo, in un Paese libero, con sovranità monetaria e politica, il Governo avrebbe fatto il seguente discorso: “Signori, Germania e Francia hanno cominciato a
Fermandosi gli autotrasportatori si ferma tutto: a cominciare dai generi alimentari. La foto che vedete sopra è un punto vendita Lidl oggi alle 15 e 30. Scaffali vuoti e, in prospettiva, chiusura per mancanza di merce da vendere. Vi sembra un’esagerazione? A noi sembra la realtà. la conferma ci arriva dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci: “Il permanere della vertenza degli autotrasportatori per il caro carburanti rischia di appesantire, ancora di più, una situazione economica già difficile nelle regioni meridionali. Situazione che si sta aggravando anche a causa del conflitto in Ucraina, ma che coinvolge tutte le nazioni europee e quindi anche noi. Per questo motivo, dopo avere sentito il collega governatore della Puglia Michele Emiliano, abbiamo concordato con il presidente della Conferenza della Regioni, Massimiliano Fedriga, di intervenire sul governo nazionale: servono provvedimenti urgenti e risolutivi”. Già da un mese e forse più il Governo nazionale di Super-Mario Draghi avrebbe già dovuto mettere sul piatto i 90 miliardi di euro per pagare gli aumenti delle bollette (che aumenteranno ulteriormente con la guerra di Nato, Americani e multinazionali in Ucraina) e altri soldi per aiutare gli autotrasportatori. Ulteriore indebitamento? Non ce n’è bisogno. C’è un’emergenza e si ricorre alla moneta di Stato senza debito. L’Europa dell’euro non vuole? E noi ce ne fottiamo. Non si può morire per la bella faccia dell’Unione europea. Draghi non lo vuole fare? Se ne vada a casa.