Il Sud e la Sicilia dall’Italia hanno solo avuto danni. La millenaria cultura del Mezzogiorno non ha nulla a che spartire con quelli che vivono sopra la Linea Gotica. L’Italia ha cominciato a derubare il Sud e la Sicilia nel 1860 e non ha mai smesso. Il Sud e la Sicilia sono finiti nella Prima Guerra Mondiale (la Grande Guerra) solo perché ‘regalati’ dagli inglesi al Piemonte. Il fascismo – voluto soprattutto dagli industriali del Nord per frenare le rivolte degli operai sfruttati – ha moltiplicato i problemi del Sud e soprattutto della Sicilia. Mussolini non sopportava lo spirito ‘insulare’ dei siciliani e la lotta alla mafia del fascismo è stata relativa: il capo del regime fascista non tollerava l’indipendenza dei mafiosi, mentre la borghesia mafiosa siciliana che aderiva al fascismo veniva accolta a braccia aperte. Un po’ di luce Sud e Sicilia l’hanno vista con la Prima Repubblica con gli interventi straordinari nel Mezzogiorno mediati sempre dai grandi gruppi economici del Nord che non hanno mai esitato, sin dalla realizzazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e, in Sicilia, dal Milazzismo in poi, a stringere accordi con le varie mafie. Dalla Seconda Repubblica in poi Sud e Sicilia sono tornare colonie: solo mercato di consumo dei beni prodotti al Nord. era iniziata una ribellione con il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale che ha mostrato fragilità, soprattutto rispetto agli interessi elettorali dei partiti politi nazionali. Oggi, però, con la guerra in Ucraina – scatenata non dalla Russia di Putin che si sta solo difendendo, ma da USA, Nato e multinazionali che si sono già impossessate di una parte di quasi tutta l’Ucraina e che adesso stanno provando a ‘sfondare’ in Russia.
Ebbene, in questo scenario – considerato che l’Unione europea è solo una tragicomica colonia delle multinazionali – Sud e Sicilia hanno una grande occasione per dissociarsi tra Italia e Unione europea che, come pecore, si stanno accodando alla triade USA-Nato-multinazionali per appioppare balorde sanzioni alla Russia. Dimenticando – o facendo finta di non sapere – che la Russia di Putin non avrebbe mai reagito così energicamente all’attacco di USA-Nato-multinazionali senza avere dietro la Cina. Il crollo della Borsa russa, l’attacco al rublo on significano nulla. Così come oggi il dollaro americano è imposto con le armi, anche la Russia si sta imponendo con le armi. Dopo il tentativo dell’Amministrazione americana di Obama di ‘sfondare’ in Russia utilizzando la crisi siriana e la Crimea (correttamente occupata dalla Russia nel 2014), non esistono più mezze misure. Se i Democratici americani – che da anni sono le ‘mosche cocchiere’ delle multinazionali (tant’è vero che i ceti popolari americani votano in massa il Partito Repubblicano) – avessero vinto le elezioni nel 2016, la guerra in Ucraina sarebbe esplosa nel 2017. L’elezione a sorpresa di Trump ha ritardato una guerra prevista. Un ritardo con effetti positivi per la Russia che nel frattempo si è rafforzata e oggi, grazie all’alleanza con la Cina, si difende attaccando. Ebbene, in questa fase Sud e Sicilia hanno la possibilità di dissociarsi dall’Italia e dalla Ue, manifestando solidarietà alla Russia di Putin.
La vera storia del Sud e della Sicilia – con riferimento alla seconda metà dell’800 – ci dice che il Regno delle Due Sicilie, prima della disgraziata annessione ai mungivacche del Piemonte (il cui ‘spirito’ è rimasto tale, anche se si sono ‘industrializzati’), era conosciuto e apprezzato in tutto il Vecchio Continente. soprattutto tra i ceti intellettuali che amavano e ammiravano Napoli, la Sicilia e, in generale, tutto il Sud. Sono tantissime le testimonianze. Noi ne citiamo una: quella del più grande scrittore russo del suo tempo e, forse, di tutti i tempi: Fëdor Michajlovic’ Dostoevskij che, nel Diario di uno scrittore, 1877, scrive: “Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: L’IDEA DELL’UNIONE DI TUTTO IL MONDO, da principio quella romana antica, poi la papale. I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano. LA SCIENZA, L’ARTE, TUTTO SI RIVESTIVA E PENETRAVA DI QUESTO SIGNIFICATO MONDIALE. Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita (ma è stato proprio così?) ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l’Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? È sorto un piccolo regno di second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, […] UN REGNO SODDISFATTO DELLA SUA UNITA’, CHE NON SIGNIFICA LETTERALMENTE NULLA, un’unità meccanica e non spirituale (cioè non l’unità mondiale di una volta) E PER DI PIU’ PIENO DI DEBITI NON PAGATI e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!”. E allora ricordiamoci del grande Dostoevskij e manifestiamo la nostra solidarietà alla Russia di Putin!
Foto tratta da Brescia Oggi