- Ogni tanto il Movimento 5 Stelle ritrova la spirito degli anni migliori
- La premessa dell’interrogazione ricostruisce molto bene lo scenario
- Il lungo elenco di anomalie e cose che non vanno
- Le proteste dei sindaci delle isole
- Alla luce di quanto hanno esposto i parlamentari chiedono al Governo regionale:
- Dalle risposte del Governo siciliano – che dovranno essere per iscritto – si potrebbero chiarire aspetti tecnici e politici fino ad oggi rimasti nell’ombra
Ogni tanto il Movimento 5 Stelle ritrova la spirito degli anni migliori
“Chiarimenti in merito ai disservizi relativi ai trasporti marittimi con le Isole Minori e all’attività di vigilanza ai sensi della Convenzione stipulata tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Società Navigazione Siciliana SNS”. Questo è il titolo di un’interrogazione ‘bomba’ presentata da tutto il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle in Assemblea regionale siciliana. L’atto ispettivo è rivolto al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e all’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità, Marco Falcone. I lettori dei I Nuovi Vespri sanno che noi non siamo molto convinti delle svolte operate da questo soggetto politico dal 2018 ad oggi. In Italia si ritrovano ad appoggiare il Governo di Mario Draghi, espressione piena dell’Unione europea liberista, in accoppiata con il PD, il partito che in Italia rappresenta la destra liberista europea. A Palermo sono a sostegno dell’attuale, fallimentare amministrazione comunale di Leoluca Orlando e saranno tra qualche mese alleati del PD alle elezioni comunali. Alla Regione non hanno ancora una linea politica rispetto alle elezioni regionali di Novembre, ma dovrebbero essere sempre in coppia con il PD, perché è questo ormai il loro triste destino. Al netto di queste discutibili giravolte politiche l’interrogazione che hanno presentato sui trasporti marittimi in Sicilia è notevole ed è anche con richiesta di risposta scritta: cosa, questa, che dovrebbe obbligare Governo e burocrazia a mettere nero su bianco le risposte.
La premessa dell’interrogazione ricostruisce molto bene lo scenario. Leggiamola:
“- il servizio di trasporto marittimo tra la Sicilia e le Isole Minori è disciplinato dalla Convenzione Rep. 32.593/2016 per l’esercizio dei servizi di collegamento marittimo con le isole minori siciliane, stipulata tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Società Navigazione Siciliana SNS;
– che l’art. 5, comma 1, lettera b) della Convenzione prevede che la società provvede ad assicurare continuità del servizio durante i periodi di manutenzione ordinaria e straordinaria della navi e garantire, comunque, la disponibilità di una nave di riserva;
– l’art. 10, comma 1, lettera a) della Convenzione prevede che la vigilanza, fatta salva la responsabilità della società, sul rispetto degli obblighi nonché dei propri
provvedimenti, viene svolta dalla Regione siciliana;
– l’art. 10, comma 1, lettera d) della Convenzione prevede che la verifica dell’idoneità delle navi adibite ai servizi di collegamento viene svolta della Regione Siciliana;
– l’art. 5, comma 1, lettera d), della Convenzione prevede che la società provvede ad esercitare i collegamenti marittimi nel rispetto degli assetti concordati di cui
all’allegato “A assetto dei servizi e vincoli tariffari”, il quale prevede, ad esempio, pulizie e condizioni igieniche adeguate agli standard normativi;
– l’art. 5, comma 1, lettera d), della Convenzione prevede che la società provvede a dare attuazione alle condizioni generali di trasporto per i servizi passeggeri e merci nonché alla “Carta dei Servizi”, rendendole pubbliche anche per via telematica;
– la lettera D), allegato D della Convenzione (descrizione della nave di riserva) non prevede, per i collegamenti notturni, una nave di rispetto dedicata, per il
contenimento dei costi d’esercizio, con l’esclusivo utilizzo delle navi presenti in flotta”.
Il lungo elenco di anomalie e cose che non vanno
A questo punto arrivano le considerazioni che ricostruiscono un po’ le tante anomalie segnalate in questo settore da qualche anno a questa parte, anche dal nostro blog: “Nel tempo -leggiamo nell’interrogazione – sono stati denunciati… disservizi che continuano a ripetersi, nonché gravi carenze igieniche a bordo dei mezzi di trasporto marittimo, che creano pesanti disagi ai passeggeri, alle comunità isolane e ripercussioni economiche nei confronti delle attività commerciali e dell’indotto turistico con l’erogazione di servizi non adeguati agli standard previsti dalla convenzione stessa; con notevole frequenza risultano essere impiegati mezzi di trasporto e mezzi di riserva non adeguati e non previsti in Convenzione, che raggiungono una velocità inferiore ai parametri stabiliti, come ad esempio:
– avvenuto il 27 aprile 2021 nel collegamento Palermo-Ustica, con l’utilizzo improprio del traghetto M.T. Ulisse;
– avvenuto l’8 luglio 2021 nel collegamento Porto Empedocle-Isole Pelagie con l’utilizzo della nave Lampedusa;
– avviene attualmente nel collegamento Ustica-Palermo con l’utilizzo dell’aliscafo Carmen e nel collegamento con le isole Eolie con l’utilizzo dell’aliscafo Carmine”. Dopo aver elencato alcune anomalie, nell’atto ispettivo si ricorda che “il Dipartimento delle Infrastrutture della Mobilità e dei Trasporti, con nota n. 1249 dell’11 gennaio 2021 ha contestato alla società, ai sensi degli artt. 5, comma 1, lett.b) della Convenzione, la mancata continuità del servizio sulla linea statale ex Siremar D/5 Porto Empedocle-Lampedusa e Linosa, per manutenzione per il periodo 17.8.2020/7.9.2020 , con l’applicazione di una penale di €95.000,00;
che la società SNS ha presentato ricorso al TAR avverso la comminatoria delle penali sopra menzionata”. Apprendiamo così che i gestori del servizio si sono beccati una penali di quasi 100 mila euro, ma che hanno presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia. “Con istanza di accesso agli atti, presentata a mezzo PEC in data 19 ottobre 2021 – leggiamo sempre nell’interrogazione – sono stati chiesti i documenti attestanti lo stato del ricorso al TAR proposto dalla società SNS avverso la comminatoria delle penali, effettuata con nota del Dipartimento n. 1249 dell’11 gennaio 2021; a tale istanza il Dipartimento ha risposto, in data 29 novembre 2021, di non essere in possesso di aggiornamenti in merito a tale ricorso e dunque, ad oggi, non si è a conoscenza dell’eventuale costituzione in giudizio del Dipartimento”. Tradotto: di questo ricorso al TAR si attendono notizie.
Le proteste dei sindaci delle isole
Nell’interrogazione si precisa inoltre che “le amministrazioni comunali di alcune delle isole minori hanno inviato note al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e all’Assessorato alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione siciliana per esprimere il proprio dissenso in ordine al mancato rispetto degli orari delle tratte, nonché in ordine al nuovo assetto, a dir loro peggiorativo, in vigore dal 1 gennaio 2022; i sindacati di riferimento hanno numerose volte invitato e diffidato l’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità per la Regione siciliana ad adempiere al proprio obbligo di vigilanza sul rispetto della Convenzione e, altresì, ad intervenire attivamente al fine di garantirne l’osservanza da parte delle Compagnie di navigazione, ai sensi dell’articolo 25, comma 9, del decreto-legge n. 69 del 2013; le criticità sopra menzionate sono state oggetto di precedente interrogazione a livello nazionale, presentata nella seduta del 13/07/2021, a seguito della quale il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, il quale ha conseguentemente chiesto chiarimenti e interventi alla Regione Siciliana in merito ai disservizi segnalati”.
Alla luce di quanto hanno esposto i parlamentari chiedono al Governo regionale:
– se la Regione è a conoscenza dei fatti sopra descritti e come intende esercitare i propri doveri di vigilanza sul rispetto degli obblighi derivanti dalla Convenzione e i relativi allegati, al fine di garantire il diritto alla mobilità dei passeggeri e alla continuità territoriale con le aree più periferiche della regione;
– come la Regione intende provvedere a rimuovere le cause dei lamentati disservizi, su un servizio fondamentale per cittadini e turisti e per lo sviluppo di queste comunità, previa effettuazione di una ricognizione completa degli standard qualitativi dei servizi di trasporto marittimo e dei criteri di costruzione dei mezzi impiegati;
– se la Regione ha effettuato i controlli sulla programmazione dei lavori di manutenzione tale da garantire la sostituzione dei mezzi di navigazione, anche per i collegamenti notturni, senza scoperture;
– se la Regione si sia opposta al ricorso al TAR proposto dalla società SNS avverso la comminatoria delle penali, effettuata con nota del Dipartimento delle infrastrutture della mobilità e dei trasporti n. 1249 dell’11 gennaio 2021;
– se la Regione ha autorizzato, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della Convenzione e nel rispetto dell’art.18 del DPR 501/1979, il noleggio da parte della compagnia di
navigazione Blu Navy delle navi Antonello Da Messina e Vesta, attualmente impiegate nella la linea Piombino-Portoferraio e dunque sottratte alla flotta impiegata nei collegamenti con le Isole Minori siciliane;
– quando la Regione intende pubblicare i nuovi bandi di gara che riguardano il periodo 2022-2026, per evitare ulteriori proroghe delle concessioni attualmente vigenti, alla luce delle gravi carenze sopra citate;
– se la Regione intende apportare modifiche ai bandi sopra menzionati, previa consultazione degli interlocutori istituzionali e associazioni di categoria, attraverso una conferenza di servizi, per evitare la mancanza di offerte e al contempo l’individuazione di servizi di trasporto marittimo, dall’elevato standard qualitativo ed innovativo a cui hanno diritto i passeggeri della Regione siciliana”.
Dalle risposte del Governo siciliano – che dovranno essere per iscritto – si potrebbero chiarire aspetti tecnici e politici fino ad oggi rimasti nell’ombra
Non ci rimane che leggere le risposte – scritte – di Governo e burocrazia regionale. Anche se qualche considerazione va fatta. Non ci sembra che il Governo – a meno che gli attuali governanti non siano dei grandi attori – abbia risparmiato qualche ‘fiondata’ agli attuali gestori del servizio. La sensazione è che la politica siciliana – che ha sempre avuto un debole per i trasporti via mare con gli arcipelaghi – sia un po’ divisa. Guardando anche alle vicende del passato – oggetto anche di indagini giudiziarie – sembrerebbe che le aree politiche, come dire?, ‘sensibili’ al mondo dei trasporti marittimi tra la Sicilia e le sue isole non abbiano oggi molta voce in capitolo nelle scelte del Governo. Il condizionale è d’obbligo, ma dalla risposta a questa interrogazione si dovrebbe cominciare a capire un po’ meglio come stanno le cose, non tanto in mare – dove le cose vanno male e si sa (fino a ieri è stato registrato un incendio nell’aliscafo che collega Trapani con Favignana) – quanto nel mondo politico e, di conseguenza, nei rapporti tra la politica e il mondo dei trasporti via mare.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal